Rispetto al ddl proposto da Fratelli d’Italia, in esame alla commissione Giustizia del Senato, la multa sarebbe raddoppiata e verrebbe punita anche la registrazione del bebè. In totale presentati circa 30 emendamenti
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Reclusione da 4 a 10 anni e una multa variabile dai 600 mila euro ai 2 milioni per chi farà uso della gestazione per altri, o maternità surrogata, più la pena per il pubblico ufficiale che registra i figli nati in questo modo. È quanto prevede l’emendamento presentato dalla Lega guidata da Matteo Salvini al disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia che renderebbe la pratica un reato universale.
Pene più severe per le coppie
Nel testo del ddl, che si trova attualmente in esame alla commissione Giustizia del Senato, la maternità surrogata sarebbe infatti vietata anche se praticata all’estero. In Italia la gestazione per altri è già vietata dal 2005, per questo motivo molte coppie che volevano percorrere questa strada sono andate in Paesi dove invece è possibile avere un figlio con l’utero di un’altra donna. Se il ddl di FdI venisse approvato, sarebbero perseguite proprio queste coppie. Il gruppo leghista ha depositato due emendamenti – per entrambi il primo firmatario è il capogruppo Massimiliano Romeo – che ricalcano il testo del ddl di Romeo sullo stesso tema del 2023.
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Gli altri emendamenti
Secondo fonti parlamentari, sarebbero all’incirca 30 gli emendamenti depositati in commissione Giustizia del Senato per il disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia che introdurrebbe il reato universale di maternità surrogata. I due proposti dalla Lega sono gli unici provenienti dalla maggioranza. Dall’opposizione, il M5s ne ha proposti 23, di cui 10 soppressivi dell’unico articolo che costituisce la proposta di legge, e gli altri ‘sostituitivi’, nel senso che propongono tutele alle donne coinvolte, ad esempio aprendo alla gestazione solidale per altri, e tutele dei minori attraverso le trascrizioni dei certificati di nascita. Dal Pd le modifiche proposte sono 3 (tutte soppressive), una di Avs (soppressiva) e un’altra di Italia viva che presenta anche un ordine del giorno per il riconoscimento dei figli già nati da surrogata.
