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Quorum raggiunto e cancellazione della figura del garante confermata. E’ questo l’esito delle voto-bis sulle modifiche dello statuto del Movimento Cinque Stelle chiesto da Beppe Grillo, che ha tentato di salvare il suo ruolo nel Movimento facendo campagna a favore dell’astensione. Invece il quorum del 50% + 1 dei votanti è stato ampiamente superato.
Eliminazione garante confermata con 80,56% dei voti
Hanno votato 58.029 iscritti, pari al 64,9% degli aventi diritto. Più del 61,23% registrato in occasione della prima votazione dal 20 al 23 novembre. I sì all’abolizione del garante sono stati 46.747, ossia l’80,56%. Sono stati quasi 4mila gli iscritti in più che hanno preso parte al voto bis per lo statuto dei 5 stelle. «Casomani non vi rivedessi, buon pomeriggio,buona sera e buona notte». Con queste parole, dopo aver appreso il risultato del voto bis su alcune parti dello statuto dei 5 stelle, Beppe Grillo è intervenuto sui social.
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Conte: M5s ora volta pagina, il Movimento si rifonda
«Il M5S ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti. Andiamo avanti con grande forza, con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutto insieme per cambiare il Paese». Così invece il leader M5s Giuseppe Conte, ha commentato l’esito delle votazioni per le modifiche dello statuto.
Lo scontro va avanti
Difficilmente però il responso delle urne servirà a mettere la parola fine allo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte che va avanti da settimane. Un duello a suon di accuse, anche via lettera, con l’annuncio, beffardo, del comico genovese di aver spedito una missiva ad Elly Schlein per “raccomandargli” Conte come guida del Pd «visti i voti che ha trasferito dal Movimento al Pd». E la risposta del leader M5s di voler inviare una missiva a Mario Draghi per suggerire «Grillo nel ruolo di consulente». Una situazione evidentemente irrecuperabile ed il risultato delle nuove votazioni servirà solo a certificare le distanze tra il fondatore del Movimento e l’ex presidente de Consiglio. Le strade sono divise irrimediabilmente. Con Grillo pronto alle azioni legali per riprendersi il simbolo.
Nei giorni scorsi era stato Grillo a decretare «la morte del M5s» così come lo aveva immaginato, per lasciare però spazio ad una non ben precisata nuova iniziativa. Un progetto stroncato dal leader M5s che senza mezzi termini lo aveva accusato di agire da «monarca assoluto». Non solo, all’ormai ex garante viene rimproverato di aver «disconosciuto il percorso che ha voluto intraprendere la comunità del M5s». Un atteggiamento, appunto da “sovrano assoluto” a cui la base del Movimento, come ha sempre ricordato Conte, ha deciso di dare un taglio.