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    Francesco Totti in Spagna col figlio Cristian che si è trasferito lì: la foto

    Il 18enne non indossa più la casacca del Frosinone Primavera
    Il ragazzo segue le orme paterne, ma sta pure entrando nel mondo dell’imprenditoria

    Francesco Totti vola in Spagna. Nelle sue storie orgoglioso il 47enne mostra l’entrata di un prestigioso club, si tratta del Rayo Vallecano. Il figlio Cristian, 18 anni, si è trasferito lì e lui è con il suo adorato ragazzo. L’attaccante classe 2005 ha lasciato la maglia del Frosinone Primavera e ha firmato un contratto col club del quartiere madrileno di Vallecas. Fino a giugno farà esperienza portando questa casacca addosso. Poi potrebbe essere acquistato a titolo definitivo o meno.
    Francesco Totti in Spagna col figlio Cristian che si è trasferito lì
    Cristian è arrivato in Spagna mercoledì e si sta già allenando, come fa vedere il padre, che lo riprende e condivide tutto sul social. Aggiunge due cuori rossi, è orgoglioso di lui. Il giocatore è agli ordini di mister Francisco Rodriguez: la prima squadra del Rayo Vallecano milita nella prima divisione spagnola, il prossimo weekend affronterà la Real Sociedad.
    Il 18enne non indossa più la casacca del Frosinone Primavera: fino a giugno giocherà in prestito nel Rayo Vallecano a Madrid
    Il ragazzo firma il contratto col club
    Totti Jr. Non rinuncia al suo sogno: seguire le orme dell’iconico papà, ex capitano giallorosso, calciatore tra i migliori del pianeta e vincitore del Mondiale 2006 con la Nazionale. Non è facile portare un cognome così ingombrante, ma Cristian non ha paura. Ora starà in Spagna, dove continuerà anche a studiare. Intanto si butta pure nell’imprenditoria legata alla moda insieme a due suoi amici con “Twenty3 Streets”. Non si sa ancore se il brand avrò un punto vendita a Roma o se si tratterà solo di vendita online.
    Il padre lo segue da vicino orgoglioso. Nella foto Francesco con Radamel Falcao García Zárate, calciatore colombiano, attaccante del Rayo Vallecano e della nazionale colombiana. E’ soprannominato El Tigre
    Fidanzato con Melissa Monti, Cristian getta le basi per il suo futuro. Il calcio, al momento, viene prima di tutto, ma se dovesse andare male, ci sarà sempre un piano B. Anche la mamma Ilary Blasi fa un tifo sfegatato per lui. LEGGI TUTTO

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    Luca Onestini eliminato dal GF spagnolo dopo pochi giorni: il fratello Gianmarco furibondo, lite in diretta nello studio tv

    Era entrato in coppia con Ivana Icardi, ma lei rimane dentro col 60% delle preferenze, il 31enne no
    Il 27enne sbotta in diretta e ne dice di tutti i colori, arrabbiato

    Anche stavolta aveva scelto un reality, ormai professionista del genere tv. Era entrato nella Casa solo lo scorso 11 gennaio, ma dentro è durato una sola settimana. Luca Onestini è il primo eliminato al GF Duo spagnolo dopo pochi giorni dallo ‘start’. Lui non riesce a crederci e reagisce così, con stupore e anche un po’ di stizza. Non se lo aspettava proprio. A sbottare in diretta è però il fratello Gianmarco. Furibondo, il 27enne è protagonista di un’epica lite nello studio tv.
    Luca Onestini eliminato dal GF spagnolo dopo pochi giorni: il fratello Gianmarco furibondo, lite in diretta nello studio tv
    Al Gran Hermano Duo si entra in coppia. L’ex tronista di Uomini e Donne 31enne aveva varcato la porta rossa in coppia con Ivana Icardi, sorella di Mauro, già concorrente del GF di Barbara d’Urso in Italia. Il televoto, però, l’ha condannato proprio contro Ivana, che ha conquistato il 60% delle preferenze per rimanere nel gioco. Luca è basito. “Non credo di meritarmi di essere il primo eliminato”, sottolinea amaro.
    Era entrato in coppia con Ivana Icardi, ma lei rimane dentro col 60% delle preferenze, il 31enne no
    Onestini cerca di metterci una pezza. “Va bene così, tu Ivana vai avanti e divertiti, fai bene come già stai facendo. Non ci credi? Va bene così, vivitela bene anche per me dai. Sono contento per te. Io credo che…questo ha deciso il pubblico e allora non mi resta che accettarlo e basta. Non penso che sia per qualcosa che ho fatto qui nel programma, perché non ho fatto nulla di sbagliato in questi pochi giorni. E soprattutto non penso che mi sono meritato di essere il primo eliminato. Però questo è quello che è successo e allora va benissimo. Io qui dentro ho fatto quello che mi sentivo di fare e sono sempre stato me stesso. Sono stato vero. Sono il primo eliminato, è vero,  ma vado sempre a testa alta”, commenta.
    L’ex tronista è basito dal verdetto
    “Sì sono stato il vincitore di Secret Story – aggiunge l’ex vippone – Come sono passato dalla vittoria all’essere il primo eliminato in un programma? Vedi, la verità è che la mia vita è così. Le vie di mezzo non mi sono mai piaciute. Sono o bianco o nero. Sono il primo eliminato e almeno sono il primo in qualcosa. I problemi sono altri e non questo. Non ho mai attaccato o criticato i miei compagni, in questa settimana li ho solo conosciuti”.
    Il 27enne sbotta in diretta e ne dice di tutti i colori, arrabbiato
    Gianmarco è dispiaciuto per l’eliminazione prematura del fratello. Si arrabbia, però, ascoltando le parole dell’opinionista Mayte Ametlla, che lo critica aspramente: “Luca dice che non ha fatto nulla di male o di sbagliato e per me non è vero. Se mi chiede se ha sbagliato qualcosa io ti dico di sì! Se me lo permettete, il tempo che ha trascorso in casa è stato molto noioso, molto noioso. Mi ha annoiata tanto. Per me lui è un belloccio insipido che ha cercato di flirtare con delle ragazze, sai che novità. Noioso, di una noia mortale”.
    Il ragazzo va su tutte le furie e replica: “Prima di tutto ascoltatami un secondo. Penso che dovresti avere un po’ più di rispetto per una persona che è appena uscita da un reality show. Dici che ti ha annoiata, ma bisogna avere rispetto per una persona che se n’è appena andata. Non devi venire qui con questo atteggiamento! Non fare così con mio fratello, calmati. Basta insulti. Bisogna essere più tranquilli, non si può attaccare o insultare una persona che è appena andata via. No, basta, devi smetterla!”.
    Gianmarco replica su tutte le furie all’opinionista
    La donna non è doma e controbatte: “Non lo attacco e nemmeno lo insulto, è solo che la sua gara è stata molto noiosa, non ha fatto assolutamente nulla, ha conquistato solo l’attenzione delle donne e questo è quello che ha sempre fatto, ed è noioso”. Alla fine i toni si calmano, ma Luca è completamente sconfitto. LEGGI TUTTO

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    Alessandro Del Piero festeggia l’ultimo compleanno da quarantenne in una grande capitale europea con tutta la famiglia: foto

    Accanto a lui la moglie Sonia Amoruso, 48 anni, sposata nel 2005
    Ci sono pure Tobias, 16 anni, Dorotea, nata nel 2009 e Sasha, venuto al mondo nel 2010

    Alessandro Del Piero gioisce con accanto i suoi cari. Festeggia l’ultimo compleanno da quarantenne in una grande capitale europea insieme a tutta la sua bella famiglia. Spegne 49 candeline a Madrid, dove ora vive per tenere d’occhio i suoi due maschi, che hanno deciso di seguire le sue orme in campo.
    Alessandro Del Piero festeggia l’ultimo compleanno da quarantenne in una grande capitale europea con tutta la famiglia
    Pinturicchio celebra il suo giorno speciale in un ristorante. Accanto a lui c’è la moglie, Sonia Amoruso, 48 anni, che ha sposato nel 2005. Non possono mancare i suoi ‘gioielli’, i tre figli, Tobias, 16 anni, Dorotea, nata nel 2009 e Sasha, venuto al mondo nel 2010.
    L’ex calciatore è a Madrid, dove ora vive con i suoi cari
    Il campione, ex Juventus, sorride entusiasta. Quando il cameriere porta lo champagne per brindare, batte le mani, tornando bambino. Poi arriva una fetta di dolce con sopra le candeline pirotecniche a fontana che hanno pure il numero 4 e 9. E’ raggiante.
    Accanto a lui la moglie Sonia Amoruso, 48 anni, sposata nel 2005. Ci sono pure Tobias, 16 anni, Dorotea, nata nel 2009 e Sasha, venuto al mondo nel 2010
    Dopo tanti anni trascorsi a Los Angeles, ora il campione del mondo al Mondiale del 2006 vive in Spagna. Si è trasferito con l’intera famiglia per stare vicino Tobias e Sacha. Il primogenito un anno fa ha debuttato col Getafe nel Cadete B, la seconda delle 5 squadre che ha il club nella sua cantera per i ragazzi nati nel 2007 e nel 2008, e gioca in Division de Honor. Il terzogenito è, invece, nella ‘escuela’ della stessa squadra con l’Infantil.
    Alex celebra il giorno speciale, il 9 novembre, pure con il suo cagnolino
    Alex festeggia anche con il suo cagnolino. Tobias insieme al fratello e alla sorella hanno realizzato per lui un cartellone con su scritto: “Auguri papà”: l’ex calciatore lo fa vedere in una foto. Il ragazzo è legatissimo al genitore, che lo segue quotidianamente negli allenamenti. LEGGI TUTTO

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    Allevare i tonni rossi sulla terraferma è meglio o peggio che pescarli?

    Caricamento playerLo scorso luglio l’Istituto spagnolo di oceanografia (IEO) ha annunciato di essere riuscito, per la prima volta a livello mondiale, a far riprodurre dei tonni rossi in cattività in un impianto di acquacoltura sulla terraferma. Questo successo del centro di ricerca ha subito suscitato l’interesse di alcune aziende che si stanno organizzando per aprire i primi grandi allevamenti terrestri di tonno rosso con la collaborazione dello IEO.La carne del tonno rosso infatti è molto richiesta, ma la pesca e l’allevamento in mare di questo pesce hanno grandi impatti ambientali: la possibilità di allevarlo “a terra” potrebbe rendere il settore più sostenibile. Però c’è anche chi pensa che acquacolture di questo genere potrebbero risultare più dannose rispetto ai metodi attuali, anche per il benessere dei tonni, che da adulti possono superare i due metri di lunghezza e alcune centinaia di chili di peso e, in natura, si spostano per migliaia di chilometri nell’oceano.Il tonno rosso è una delle varie specie di tonni che ci sono al mondo e vive nell’oceano Atlantico e nel mar Mediterraneo: il suo nome scientifico è Thunnus thynnus ed è detto anche “tonno pinna blu”. Non è una delle specie di tonno le cui carni sono vendute in scatolette (quelle sono il tonnetto striato, il tonno pinna gialla e il tonno obeso, economicamente meno costose e considerate meno pregiate), ma è una delle tre con cui si fanno il sushi e il sashimi di tonno. Le altre sono il tonno del Pacifico (Thunnus orientalis), che come suggerisce il nome vive nell’oceano Pacifico, e il tonno australe (Thunnus maccoyii), che vive in una fascia molto meridionale degli oceani del mondo, quasi fino ai limiti dell’oceano Antartico: esteriormente queste due specie sono praticamente indistinguibili dal tonno rosso e hanno a loro volta la carne di colore rosso.La maggior parte dei tonni rossi delle tre specie che viene consumata nel mondo è pescata, anche se negli ultimi anni si è diffusa una forma di allevamento basata sulla tecnica dell’ingrasso: si catturano giovani tonni liberi e li si fa crescere all’interno di grandi reti in mare fino a quando non raggiungono la taglia adatta per essere venduti sul mercato. Dal 2015 poi a questa forma di acquacoltura se ne è aggiunta una seconda, per ora minoritaria. In quell’anno l’azienda giapponese Maruha Nichiro ha venduto i primi tonni del Pacifico che ha allevato a partire dalla nascita, prima in strutture di acquacoltura sulla terra e poi all’interno di reti in mare: è stato possibile far riprodurre i pesci in cattività mettendo una certa quantità di ormoni nelle vasche in cui nuotavano gli individui adulti, che così sono stati spinti a produrre e fertilizzare uova.L’Istituto spagnolo di oceanografia è il primo ente che è riuscito a fare la stessa cosa anche con i Thunnus thynnus, i tonni rossi dell’Atlantico e del Mediterraneo, e due aziende europee, la tedesca Next Tuna e la norvegese Nortuna, stanno lavorando per creare acquacolture di tonni di scala con i suoi metodi. Next Tuna vuole realizzare un impianto vicino a Valencia, in Spagna, mentre Nortuna a Capo Verde, in Africa occidentale.Anche se per ora questo tipo di acquacoltura è agli inizi, ha attirato molto interesse perché il modo in cui è praticata la pesca dei tonni è considerato poco sostenibile per la conservazione delle specie.Il Giappone è il più grande importatore di tutte e tre le specie di tonni rossi e il principale consumatore al mondo, seguito dagli Stati Uniti, dove si stima si mangi tra l’8 e il 10 per cento del sashimi del mondo. Negli ultimi decenni del Novecento la grande domanda di Giappone e Stati Uniti ha notevolmente ridotto la quantità di tonni rossi delle tre specie, anche se poi le restrizioni alla loro pesca introdotte intorno al 2010 hanno migliorato la situazione. Secondo le stime dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), l’ente riconosciuto dall’ONU che valuta quali specie animali e vegetali rischiano l’estinzione, il tonno australe è tuttora a rischio di estinzione e il tonno del Pacifico è minacciato.Invece il tonno rosso (quello che vive nell’Atlantico e nel Mediterraneo) non è più considerato minacciato, perché sebbene tra il 1966 e il 2018 la popolazione dell’Atlantico occidentale sia diminuita dell’83 per cento per l’eccesso di pesca, si stima che i tonni rossi dell’Atlantico orientale, la cui popolazione è molto maggioritaria considerando la specie nel complesso, siano diventati più numerosi dagli anni Sessanta a oggi. Le preoccupazioni sulla sostenibilità della pesca comunque rimangono, per via del calo della popolazione occidentale.Per le aziende che si occupano di acquacoltura dei tonni rossi o sono interessate a praticarla, l’uso delle tecniche che consentono la riproduzione dei pesci in cattività ridurrebbe la pressione sulle popolazioni selvatiche e per questo dovrebbe essere favorito. Tenere i tonni in età da riproduzione in vasche sulla terraferma significa poter regolare sia la temperatura dell’acqua che l’illuminazione. In questo modo, secondo chi sta lavorando ai progetti di acquacoltura, si potrà allungare il periodo dell’anno in cui i tonni rossi si possono riprodurre. In natura lo fanno per circa 45 giorni tra giugno e luglio: se negli allevamenti lo faranno per più tempo si otterranno popolazioni in cattività più numerose di quelle che si fanno ingrassare dopo aver catturato giovani tonni in mare.Tuttavia alcuni scienziati hanno espresso delle preoccupazioni riguardo alla nuova forma di allevamento, che riguardano sia il benessere degli animali sia gli impatti ambientali del settore che si potrebbe sviluppare.Per quanto riguarda direttamente i tonni, l’ong spagnola per i diritti degli animali Observatorio de Bienestar Animal ritiene che anche vasche molto grandi e spaziose non siano un ambiente adatto per i bisogni di una specie migratoria come i tonni rossi, che si spostano per migliaia di chilometri per cercare cibo e riprodursi.In un articolo pubblicato su The Conversation Wasseem Emam, ricercatore dell’Istituto di acquacoltura dell’Università di Stirling, ha spiegato che è difficile giudicare l’esperienza di vita dei tonni nelle vasche perché le aziende che le hanno non diffondono troppe informazioni in merito. Ma «generalmente le specie di pesci non domesticate sperimentano forme maggiori di stress in cattività e quando sono gestite da personale umano rispetto alle specie che si sono adattate all’allevamento nel tempo». Emam cita anche alcuni studi secondo cui i pesci possono essere stressati dal rumore e da certe vibrazioni, che sono probabilmente presenti all’interno di impianti di allevamento a terra. Però sarebbe nell’interesse degli allevatori evitare questo tipo di stress perché si sa che la carne dei pesci stressati ha una qualità minore. In particolare è noto che se prima di essere uccisi i tonni rossi provano a scappare, il loro corpo produce grandi quantità di acido lattico che peggiora il gusto della loro carne.Alle preoccupazioni sul benessere dei tonni si aggiungono poi quelle sull’impatto ambientale e la sostenibilità di eventuali grandi allevamenti a terra. La prima è legata all’alimentazione dei tonni in cattività: attualmente i tonni rossi all’ingrasso sono nutriti in grandissima parte con specie ittiche che potrebbero essere usate anche nell’alimentazione umana e in Giappone per produrre 1 chilogrammo di carne di tonno del Pacifico allevato servono tra i 2,5 e i 3,5 chili di altri pesci. Significa anche che per allevare i tonni a terra in grande quantità bisognerebbe aumentare la pesca di altre specie.Maruha Nichiro sta facendo delle ricerche per migliorare l’efficienza nell’alimentazione dei tonni in cattività. Il presidente di Nortuna Anders Attramadal ha invece sminuito questo problema parlando con il Guardian perché sostiene che i tonni allevati a terra mangino meno di quelli in mare; Andrew Eckhardt di Next Tuna invece ha detto che la sua azienda cercherà di ridurre la quantità di pesce necessaria a nutrire i tonni creando mangimi a base di altri ingredienti, come proteine vegetali, alghe e insetti.Altre preoccupazioni riguardano l’uso di antibiotici che sarà richiesto negli allevamenti per evitare la diffusione di malattie (molto alto in tutti i generi di allevamenti di animali su scala industriale) e l’inquinamento delle acque legato agli scarichi degli impianti di acquacoltura. Next Tuna dice di non voler usare antibiotici, e Nortuna dice che ne farà un uso minimo. Riguardo all’inquinamento delle acque, la prima azienda progetta un sistema per prelevare acqua marina che poi però non sarà riscaricata in mare. Per il momento non si conoscono i dettagli né dell’impianto di Next Tuna né di quello di Nortuna. Con i tonni del Pacifico Maruha Nichiro ha un approccio diverso, perché una volta che i pesci hanno raggiunto una certa dimensione nelle vasche a terra li sposta all’interno di reti in mare. LEGGI TUTTO

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    Anna Tatangelo e il fidanzato modello 26enne Mattia Narducci si godono la passione in vacanza: foto

    La cantante 36enne e il fascinoso ragazzo sono appassionati e felici a Ibiza
    Sono volati alle Baleari: sia lui che lei inondano il social di scatti a due

    L’estate regala voglia di libertà, Anna Tatangelo e Mattia Narducci si lasciano così andare e come non mai inondano i loro profili social di scatti a due, tra baci, abbracci e tantissima intimità. La cantante 36enne e il fidanzato modello, tra i preferiti di Armani e Guess, si godono la passione che li ha travolti in vacanza. I due sono volati alle Baleari: hanno scelto Ibiza come cornice del loro appagante sentimento.
    Anna Tatangelo e il fidanzato modello 26enne Mattia Narducci si godono la passione in vacanza
    I dieci anni di differenza d’età paiono solo un inutile e fastidioso dettaglio. Anna è raggiante con Narducci. I due a bordo di un lussuoso yacht esplorano le coste dell’isola spagnola, quella della movida, che però ai due interessa poco. Meglio starsene da piccioncini in barca. Lei pubblica post in cui si fa vedere con lui, Mattia commenta: “Amore mio”.

    La cantante 36enne e il fascinoso ragazzo sono appassionati e felici a Ibiza
    Pure il fascinoso ragazzo, tutto muscoli e con un fisico da sballo, condivide una foto insieme all’artista di Sora. L’immagine immortala entrambi mentre si scambiano un bacio in piscina. “Sol, mar y amor”, scrive.
    Sono volati alle Baleari: sia lui che lei inondano il social di scatti a due
    Sono una coppia solo da pochi mesi, eppure la Tatangelo, sempre molto riservata sulle questioni di cuore, per Mattia pare aver perso completamente la testa, ricambiata. E i ‘like’ per lei piovono. “E’ bello vederti finalmente così serena, lo sguardo parla da solo… Era da tanto che non ti si leggeva questa leggerezza e serenità nel tuo viso. Chissà, sarà un po’ pure merito di un ragazzo di nome Mattia Narducci? Belli da togliere il fiato”, le scrive un’ammiratrice.
    Su Instagram arrivano pure le dediche d’amore
    Mamma di Andrea, 13 anni, avuto dall’ex Gigi D’Alessio, dopo la rottura col napoletano, Anna si è legata per più di un anno al rapper Livio Cori. Poi l’addio: Mattia le ha ridato quella leggerezza di cui aveva evidentemente bisogno. LEGGI TUTTO

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    ”Provo di nuovo l’amore”: Diana Del Bufalo ufficializza la sua nuova relazione con queste foto

    La 33enne in vacanza a Formentera col fidanzato Patrizio
    I due avevano sfilato insieme sul red carpet lo scorso 23 marzo a Roma

    Diana Del Bufalo ufficializza la sua nuova relazione sentimentale. Sul social pubblica alcune foto che la ritraggono insieme a Patrizio, l’uomo che le fa battere il cuore. “Provo di nuovo l’amore”, scrive l’attrice e cantante 33enne.
    ”Provo di nuovo l’amore”: Diana Del Bufalo ufficializza la sua nuova relazione con queste foto
    Il lungo legame con Paolo Ruffini è oramai preistoria, come pure quello con Edoardo Tavassi, a cui è rimasta legata da profonda amicizia. Diana sorride accanto al ragazzo. I due sono volati alle Baleari. A Formentera si stanno godendo una romantica vacanza da coppia.
    “Mi avevano detto che non avrei più provato l’amore…che era una cosa che da adulti non si prova più perché ‘ormai’… Non ascoltate nessuno se non voi stessi. Le risposte sono già tutte dentro di voi e fregatevene di quello che potrebbero pensare gli altri, non hanno potere sui vostri pensieri. Viva la vita”, sottolinea Diana nel post che accompagna gli scatti. E’ radiosa.
    Andrea Dianetti, che la Del Bufalo conosce bene commenta: “Vabbè ma chi è sto folle che te l’aveva detto? Che c’hai 99 anni?! (Che poi pure lì, ci sono certe vecchiette che gliel’ammollano ancora! Viva l’amore!”. Il post cattura tantissimi ‘like’: sono tantissimi i follower, tra i quali tanti vip, che si rallegrano per la sua ritrovata felicità.
    La 33enne in vacanza a Formentera col fidanzato Patrizio
    Diana e Patrizio lo scorso 23 marzo, in occasione della premiere dello spettacolo del Cirque du Soleil “Kurios Cabinet of Curiosities” a Tor di Quinto a Roma, avevano sfilato insieme davanti ai fotografi sul red carpet. Tutti, inizialmente, avevano pensato fossero solo amici. Poi, però, a metà aprile sul social una foto a due aveva acceso i riflettori. 
    Era stata la Del Bufalo a pubblicare l’immagine, corredata solo da poche parole: “Tu. Tutto. Tu tu ruttutu”. Era parso evidente si trattasse del ‘moroso’. Adesso arriva la conferma. L’ex volto di Amici, protagonista di tante fiction tv e di musical di successo, prova di nuovo l’amore e ne è contenta. Estasiata come non mai, anche se continua a non taggare il fidanzato, forse per mantenere un po’ di sano mistero su di lui… LEGGI TUTTO

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    Marcella Bella non vive più in Italia: ecco dove si è trasferita con la sua famiglia

    La cantante 70enne lo rivela in tv all’amica Mara Venier
    Adora il contatto con la gente, ma per la vita di tutti i giorni, meglio vivere ‘appartati’

    Marcella Bella ama la sua vita da cantante, a contatto con gli ammiratori. Per la routine quotidiana, però, preferisce stare lontano dai riflettori. E’ per questa ragione che non vive più in Italia. A Domenica In, ospite di Mara Venier, l’artista svela dove si è trasferita con la sua famiglia: ha scelto Ibiza, isola cult delle Baleari.
    Marcella Bella non vive più in Italia: ecco dove si è trasferita con la sua famiglia
    “E’un posto piccolo, dove tutti mi conoscono e mi amano ormai, ma non tutti sanno che sono una cantante. Ho più libertà perché non mi riconoscono. E’ un posto molto simile alla Sicilia. Anche lì ci son tutte quelle piante grasse, i fichi d’ india”, spiega la Bella, nata a Catania. 
    La cantante 70enne lo rivela in tv all’amica Mara Venier
    Legata all’imprenditore milanese Mario Merello, conosciuto nel 1979 e sposato dieci anni dopo, Marcella è madre di tre figli: Giacomo, venuto al mondo nel 1980, Carolina, nata nel 1991, e l’ultimogenito Tommaso, classe 1992.
    L’artista siciliana ha scelto Ibiza, isola delle Baleari
    “Se non fossi stata così selettiva, dopo 50 anni avrei stufato tutti. Io sono presente da tanti anni e ancora mi amano proprio perché non mi sono data troppo. Nel corso del tempo ho preso pause per dedicarmi alla famiglia e ai miei figli, che sono la cosa più importante”, dice Marcella, chiarendo il motivo per cui ha centellinato gli impegni professionali.
    E’ un posto più piccolo, dove può stare più tranquilla
    Il figlio maggiore vive a Singapore per lavoro: “E’ amante dell’oriente da sempre. Non l’ho mai accettato. Ogni tanto gli mando messaggi di fuoco, sostenendo che i suoi figli cresceranno ignoranti perché non hanno la nostra cultura e la nostra bellezza, immersi come sono nella modernità e nei grattacieli. Diciamo che lavoro sui bambini, i due nipotini: quando vengono in estate, organizzo sempre un compleanno con unicorni e tutto ciò che amano” LEGGI TUTTO

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    Perché ci sono orche che attaccano le barche vicino alle coste iberiche?

    Caricamento playerLa notte del 4 maggio, al largo di Gibilterra, la barca a vela “Champagne” che era in viaggio tra le isole Canarie e le Baleari è stata attaccata da tre orche che hanno colpito il timone. L’equipaggio, soccorso dalla Guardia costiera spagnola, è riuscito a mettersi in salvo abbandonando l’imbarcazione, che a causa dei danni provocati alla fine è affondata.È stato un evento straordinario, ma non così raro nella parte di oceano Atlantico più vicina alle coste di Spagna e Portogallo. Dal maggio del 2020 è successo più di 500 volte che vicino allo Stretto di Gibilterra o al largo della Galizia, nel nord della Spagna, le orche si mettessero a colpire delle imbarcazioni, nella maggior parte dei casi barche a vela monoscafo (in altre due occasioni ne avevano affondata una). È un comportamento che non è ancora stato del tutto spiegato, ma gli scienziati hanno fatto un’ipotesi: una singola orca ferita avrebbe cominciato ad attaccare le barche per difendersi e le altre avrebbero cominciato a colpire le barche a loro volta imparando da lei.Ci sono orche (Orcinus orca) in tutti gli oceani del mondo, ma i comportamenti delle diverse popolazioni possono variare parecchio da zona a zona, tanto che i biologi hanno ipotizzato che in realtà ne esistano diverse sottospecie o specie, e non solo una come dice l’attuale classificazione scientifica dei mammiferi marini. Alcuni gruppi di orche vivono per tutto l’anno nelle stesse acque e per questo sono dette “residenti”. Altri si spostano molto, sempre restando lungo le coste: per questo sono dette “transienti”. Ci sono poi orche che vivono in mare aperto e per questo vengono chiamate “offshore”.Da un tipo di gruppo all’altro variano anche le abitudini alimentari (ci sono orche che mangiano solo salmoni, altre non interessate al pesce ma solo alle foche), i suoni con cui comunicano e altri comportamenti.Al largo delle coste iberiche vivono sei comunità di orche, alcune molto numerose altre ristrette, che in parte interagiscono tra loro e i cui territori possono essere più o meno ampi (alcune si trovano solo nello Stretto di Gibilterra, altre da lì al Golfo di Biscaglia, tra Spagna e Francia) e più o meno sovrapposti. In totale le orche che abitano questa parte di oceano sono una cinquantina. Quelle che attaccano le barche però sono solo 15, secondo le stime del Grupo de Trabajo Orca Atlántica, il gruppo di scienziati spagnoli e portoghesi che le studiano.Il gruppo sta cercando di capire esattamente perché le orche attacchino le barche e come evitare che questo comportamento metta in pericolo delle persone. Ma lavora anche per impedire che le interazioni dannose con le barche portino le persone a odiare le orche, comprese quelle che non mostrano interesse per le barche. «Pensiamo che in una data zona le orche interagiscano solo con una barca su cento», ha detto al sito di notizie scientifiche Live Science Alfredo López Fernandez, biologo dell’Università di Aveiro, in Portogallo, e membro del gruppo di ricerca, per dare una dimensione del fenomeno. Inoltre nella maggior parte dei casi le orche sembrano perdere interesse per le barche una volta che queste si sono fermate.Il Grupo de Trabajo Orca Atlántica gestisce un sito in cui sono registrati tutti gli episodi di interazioni tra orche e barche e che dà alcune raccomandazioni a chi naviga per evitare problemi.Dato che è solo dal 2020 che le orche iberiche hanno cominciato ad attaccare le barche e che inizialmente erano solo tre animali a colpirle, gli scienziati hanno ipotizzato che il comportamento sia cominciato dopo un evento traumatico accaduto a un’orca specifica. Le altre avrebbero gradualmente imparato da lei a colpire le barche. Le orche infatti sono animali sociali che oltre ai comportamenti innati ne possono imparare di nuovi dai propri simili: per questo nelle diverse popolazioni e comunità di orche si trovano vocalizzi (i suoni che producono) e comportamenti diversi, che possono essere trasmessi di generazione in generazione come una forma di cultura animale.L’orca da cui sarebbe iniziato tutto è stata chiamata Gladis Negra dal gruppo di ricerca e ha una grossa ferita sul dorso, dietro la pinna dorsale. Il trauma che ha subito sarebbe all’origine del comportamento aggressivo verso le barche, secondo l’ipotesi degli scienziati.La ferita dietro la pinna dorsale dell’orca Gladis Negra, che peraltro permette di identificarla facilmente (Grupo de Trabajo Orca Atlántica)López Fernandez ha spiegato che lui e i suoi colleghi non pensano che le orche che attaccano le barche «insegnino» a farlo alle altre: «Il comportamento si è diffuso dalle più anziane alle più giovani semplicemente per imitazione, e poi in modo orizzontale, tra giovani, perché per loro è qualcosa di importante». Per qualche ragione insomma per le orche le interazioni con le barche devono essere “vantaggiose”, nonostante i rischi che corrono ad avvicinarsi.È anche possibile che nonostante dal punto di vista umano le interazioni siano definibili come “attacchi”, cioè come un comportamento aggressivo, per la maggior parte delle orche che li compiono siano una forma di gioco.A prescindere da cosa l’ha causato però questo modo di fare delle orche è rischioso sia per chi naviga che per le orche stesse, che sono a rischio d’estinzione in questa parte dell’Atlantico. LEGGI TUTTO