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    Giornalisti aggrediti dai Casamonica, 4 condanne a due anni

    L’aggressione si registrò nel 2018 a Porta Furba, Roma, durante l’arresto di alcuni appartenenti del clan Casamonica.Floriana Bulfon – Nanopress.itIl tribunale monocratico ha condannato quattro persone, tutte legate ai Casamonica, a due anni di carcere per minacce e violenza privata.Quattro condanne per l’aggressione a Giacovazzo e BulfonNuovo scacco al clan dei Casamonica. Questa mattina il Tribunale monocratico di Roma ha emesso le sentenze di condanna per quattro affiliati del clan, accusato di aver aggredito il 17 luglio del 2018 i due giornalisti, Pier Giorgio Giacovazzo e Floriana Bulfon, mentre documentavano l’operazione Gramigna dei carabinieri di Roma nel quartiere capitolino di Porta Furba, periferia sud-est di Roma.I quattro arrestati sono accusati di violenza privata e minacce. La sentenza è di due anni di carcere. Nel processo si sono costituiti parte civile la Fnsi e la Rai oltre ai due giornalisti vittime dell’aggressione. “Il giudice ha ritenuto la condotta particolarmente lesiva del servizio informativo garantito dalla Rai. La sentenza ribadisce che non vi sono zone pubbliche precluse ai giornalisti che rimangono un provvidenziale presidio di democrazia nel nostro Paese” ha detto il legale di parte civile. LEGGI TUTTO

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    Filippo Turetta interrogato dal gip: si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha pianto

    Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari, Benedetta Vitolo, alla presenza del pubblico ministero Andrea Petroni.Filippo Turetta – Nanopress.itFilippo Turetta deve rispondere, stando all’ordinanza cautelare, di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata e di sequestro di persona.Filippo Turetta si è avvalso della facoltà di non rispondereÈ durato appena mezz’ora l’interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta, il 22enne di Torreglia accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin e da tre giorni detenuto nel carcere di Montorio, Verona. Turetta è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari Benedetta Vitolo alla presenza del pubblico ministero Andrea Petroni.È plausibile che il 22enne non abbia risposto alle domande, avvalendosi della facoltà di non rispondere, visto che l’interrogatorio è durato appena pochi minuti. Al momento non è chiaro se il 22enne abbia reso delle dichiarazioni spontanee, ma – stando a quanto riferisce l’Ansa – ha pianto al cospetto del gip.Quello di Giulia Cecchettin è “un omicidio “aggravato dallo stalking. Turetta ha dimostrato di essere un molestatore assillante nei confronti della fidanzata. Infatti il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono fame di possesso verso la nostra Giulia” sono le parole di Nicodemo Gentile, legale di fiducia di Elena Cecchettin.La strategia difensivaIntanto la difesa di Filippo Turetta ha dichiarato nelle scorse ore di non voler chiedere misure cautelari meno afflittive né il riesame, né una richiesta di arresti domiciliari. Nel frattempo il 22enne è sempre tenuto d’occhio, visto che ha manifestato intenti suicidi. Turetta ha chiesto di poter continuare a studiare in carcere e un incontro con i genitori, che è plausibile gli venga concesso nei prossimi giorni. LEGGI TUTTO

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    Omicidio a Salsomaggiore Terme, 66enne uccisa a colpi di mazza da baseball: arrestato il marito

    Soccorsa dal 118, per la vittima non c’è stato nulla da fare. Il marito è stato fermato dai carabinieri e portato in caserma per essere interrogato. Auto dei carabinieri – Nanopress.itL’uomo l’avrebbe colpita più volte alla testa e al corpo.Donna uccisa a colpi di mazza a Salsomaggiore TermeUna donna di 66 anni è stata uccisa a colpi di mazza da baseball questa mattina a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. La vittima, di nazionalità straniera, è stata aggredita dal marito, che l’avrebbe colpita più volte. Soccorsa dal 118, la donna sarebbe morta sul posto. Il marito è stato fermato dai carabinieri e si trova in caserma a disposizione dell’autorità giudiziaria.La prima a soccorrere la vittima è stata una carabiniera libera dal servizio. La militare, richiamata dalla richiesta di aiuto della vittima, è intervenuta da sola poi è arrivata sul posto una pattuglia di colleghi. LEGGI TUTTO

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    Ubriaco, picchia la moglie sotto gli occhi delle figlie: la più piccola chiama il 113 e lo fa arrestare

    Un 47enne è stato arrestato a Reggio Calabria, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’uomo avrebbe aggredito la moglie perché voleva impedirle di andare a lavorare. Violenza sulle donne – Nanopress.itL’aggressione sarebbe avvenuta sotto gli occhi delle tre figlie della coppia. La più piccola – una bimba di 8 anni – ha allertato il 113 e ha fatto arrestare il padre. Una seconda aggressione ai danni di una giovane di 27 anni si è consumata la notte scorsa. Anche in questo caso la vittima è stata aggredita sotto gli occhi dei figli. Il più grande, un bambino di 6 anni, si è frapposto fra il padre e la madre e quest’ultima è riuscita a uscire sul pianerottolo di casa per chiedere aiuto ai vicini. A quel punto una pattuglia è arrivata nell’abitazione e gli agenti hanno tratto in arresto il 38enne.Aggressione a Reggio Calabria: picchia la moglie sotto gli occhi dei figliÈ rientrato a casa visibilmente ubriaco, ha picchiato la moglie sotto gli occhi delle loro tre figlie, di 12, 10 e 8 anni. Proprio la più piccola ha allertato la polizia, componendo il 113 sul cellulare della madre. Gli agenti sono giunti sul posto nel giro di pochi minuti e hanno tratto in arresto un 47enne di Reggio Calabria, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.Una delle bambine aveva un piccolo foglio bianco con su scritto ‘Help’ (aiuto) che ha mostrato agli agenti. Il 47enne stava già scontando una misura di divieto di avvicinamento alla moglie. Ai poliziotti, la donna ha raccontato le violenze subite nel corso degli anni, tra pugni, tirate di capelli e nessuna possibilità di frequentare la sua famiglia.Un’altra aggressione simile si è registrata questa mattina sempre Reggio Calabria. Un uomo di 38 anni ha aggredito la moglie di 27 sotto gli occhi dei figli di 2 e 6 anni. Il più grande ha assistito all’aggressione della madre e ha cercato di difenderla. A quel punto la donna è riuscita a dirigersi verso il pianerottolo di casa e a chiedere aiuto. Immediata è partita la chiamata al 113 e gli agenti sono arrivati sul posto arrestando l’aggressore. LEGGI TUTTO

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    “Angelika Hutter capace di intendere e di volere”: investì e uccise un bambino di 2 anni, il padre e la nonna

    Il 6 luglio scorso Angelika Hutter provocò un incidente a Santo Stefano di Cadore, travolgendo con l’auto un bambino di 2 anni, il padre del piccolo e la nonna materna. Nell’incidente rimase ferito anche il nonno materno e la figlia Elena.Incidente a Santo Stefano di Cadore – Nanopress.itLa psichiatra Anna Pallaschi ha definito Angelika Hutter capace d’intendere e di volere.“Angelika Hutter capace di intendere e di volere”: il risultato della periziaAngelika Hutter è capace di intendere e di volere altrimenti non avrebbe fatto scena muta dal giorno in cui ha provocato una strage con la sua auto a Santo Stefano di Cadore, provincia di Belluno. Come riferisce l’Ansa, secondo la psichiatra Anna Pallaschi, che si è occupata della perizia psichiatrica, la 32enne tedesca sarebbe capace di intendere e di volere. La specialista ha incontrato più volte la Hutter ed è arrivata alle stesse conclusioni cui è giunto il suo collega bellunese Tullio Franceschini, che incontrò la donna nell’immediatezza dei fatti.Secondo la Pallaschi, Angelika Hutter non soffrirebbe di una patologia psichiatrica o di un disturbo della personalità che mini la sua capacità di comprendere il significato e le conseguenze delle sue azioni.La strage a Santo Stefano di CadoreEra il 6 luglio scorso quando l’auto guidata da Angelika Hutter piombò a tutta velocità, almeno 130 chilometri orari, sul marciapiede dove una famiglia stava passeggiando. A perdere la vita il piccolo Mattia, il papà Marco Antoniello e la nonna materna, Mariagrazia Zuin. Miracolosamente illesi il nonno materno, Lucio Potente e la figlia Elena, madre del piccolo e moglie di Antoniello. Il luogo dell’incidente – Nanopress.itAlla guida dell’Audi A3 c’era proprio Angelika Hutter, 32enne tedesca, che pare vivesse da alcune settimane nella sua auto e qualche giorno prima era stata segnalata dalla polizia a Bolzano, perché era stata trovata in possesso di oggetti atti a offendere.Dal giorno della strage, Angelika Hutter si è trincerata dietro il silenzio, senza mai dare spiegazioni per quanto accaduto. LEGGI TUTTO

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    Botricello (Catanzaro), 23enne uccide il padre a coltellate durante una lite

    Per la vittima, Francesco Cosco, muratore 52enne, non c’è stato nulla da fare. I sanitari giunti sul posto con l’elisoccorso non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Carabinieri – Nanopress.itIl primo ad arrivare sul posto sarebbe stato il medico di famiglia, allertato da un parente della vittima.Omicidio a Botricello: 23enne uccide il padre a coltellateUn ragazzo di 23 anni avrebbe accoltellato e ucciso il padre 52enne, Francesco Cossco. La tragedia si è consumata questa mattina a Botricello, in provincia di Catanzaro. La vittima, di professione muratore, è morta sul colpo. Il primo ad arrivare sul luogo della tragedia sarebbe stato il medico di famiglia, allertato da un parente. Dopodiché sono arrivati carabinieri e sanitari del 118, con l’elisoccorso. I soccorritori non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso. L’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite, sulle scale del palazzo in cui la vittima viveva con la famiglia.“Siamo profondamente scossi per una tragedia che non avremmo mai potuto immaginare”, ha dichiarato il sindaco di Botricello, Saverio Puccio.Sembra che il 23enne accusato dell’omicidio del padre soffra di problemi psichiatrici, per i quali era in cura presso una struttura della zona. LEGGI TUTTO

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    Si ferisce infrangendo una porta a vetri per rientrare in casa, 30enne muore dissanguato

    La tragedia si è registrata la notte scorsa in un’abitazione nel rione di Roiano a Trieste. La vittima è stata soccorsa e trasferita all’ospedale di Cattinara, ma non c’è stato nulla da fare. Ambulanza – Nanopress.itSembra che il giovane avrebbe deciso di sfondare una porta a vetri, perché – uscendo di casa nel pomeriggio – ne aveva rotto la maniglia. In casa c’era anche la compagna della vittima, che pare dormisse al momento della tragedia. Quando è stato lanciato l’allarme, per il giovane non c’era ormai più nulla da fare. Alcuni frammenti del vetro gli hanno reciso l’arteria femorale. Dai primi accertamenti non sono emerse responsabilità da parte di terze persone.Infrange la porta a vetri e muore dissanguatoTragedia nella notte in un’abitazione nel rione di Roiano a Trieste. Un giovane di 30 anni è morto dissanguato dopo aver infranto una porta a vetri. Stando a quanto riferisce l’Ansa, la vittima è rientrata a casa intorno alla mezzanotte, in stato di alterazione alcolica. Non riuscendo a entrare perché la maniglia della porta era rotta, ha deciso di infrangerla, ma il vetro gli ha reciso l’arteria femorale, senza lasciargli scampo.All’interno dell’abitazione c’era la compagna, con cui pare avesse litigato nel pomeriggio, ma la donna dormiva al momento dell’incidente. Quando ha scoperto cosa era accaduto, ha allertato i soccorsi. I sanitari del 118 sono giunti sul posto con ambulanza e massaggiatore meccanico. Il 30enne è stato trasferito all’ospedale di Cattinara, ma i sanitari non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita.Sul posto è giunta anche la polizia per i rilievi e per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Al momento non sono emersielementi che farebbero ipotizzare reati a carico di terze persone. LEGGI TUTTO

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    Maxi sbarco di migranti a Lampedusa, arrivati in 573

    Tra i migranti giunti nell’hotspot dell’isola ci sono due minori e quattro donne. Al momento è in corso il trasferimento all’hotspot di contrada Imbriacola, che nei giorni scorsi era rimasto completamente vuoto. Migranti – Nanopress.itI migranti soccorsi dagli uomini della Guardia costiera provengono perlopiù dalla Libia.Maxi sbarco di migranti a LampedusaLa notte scorsa le motovedette della Guardia costiera italiana hanno soccorso una piccola imbarcazione con a bordo 573 persone, tra cui 4 donne e 2 bambini. Il gruppo di migranti, partito dalla Libia, è stato fatto sbarcare al molo Favarolo, ma è in corso il trasferimento all’hotspot di contrada Imbriacola, che al momento era completamente vuoto.L’ultimo sbarco a Lampedusa si era registrato il 22 novembre scorso. LEGGI TUTTO