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    Canone Rai, l’imposta è tornata a 90 euro: ecco chi deve pagare

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    Con il mese di gennaio si riparte con il pagamento del Canone Rai, che per l’anno 2025 è tornato ad avere un importo di 90 euro. Non è stata infatti confermata la riduzione a 70 euro stabilita nella Legge di Bilancio 2024. Si ritorna dunque alla vecchia cifra, e sono tenuti a pagarla tutti coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi, come previsto dalla norma R.D.L.21/02/1938 n.246. Ovviamente sono previste delle eccezioni.Il Canone Rai è, di fatto, un Canone Tv, poiché si tratta di una tassa che deve essere pagata a prescindere dal programma che si sceglie di vedere. A dover pagare, come abbiamo visto, sono tutti coloro che possiedono un “apparecchio atto o adattabile alla ricezione di programmi televisivi”, ovvero in grado di ricevere un segnale terrestre o satellitare. Inoltre, nella nota del 22 febbraio 2012 emessa dall’allora ministero dello Sviluppo Economico viene precisato che sono assoggettabili al Canone”tutte le apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva”. Sono esclusi quei dispositivi che possono ricevere programmi TV via internet, come tablet, smartphone o computer.Ad essere esentati dal pagamento del Canone sono coloro che non sono in possesso di apparecchi in grado di ricevere segnale terrestre o digitale (in questo caso, deve essere dichiarato nella dichiarazione sostitutiva). Non solo. Ad avere l’esenzione sono anche i cittadini di età superiore ai 75 anni, i militari stranieri e i diplomatici. Da ricordare che gli over-75 devono dimostrare di avere un reddito familiare annuo (loro e del coniuge) non superiore agli 8mila euro. LEGGI TUTTO

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    Bonus edilizi, cosa cambia nel 2025

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    Con il nuovo anno, la legge di Bilancio 2025, approvata definitivamente il 28 dicembre scorso, introduce significativi cambiamenti nelle regole che regolano i bonus edilizi. In linea con l’obiettivo di contenimento della spesa pubblica adottato dal Tesoro, alcune misure vengono confermate, altre subiscono riduzioni o modifiche importanti. Ecco un riepilogo delle principali agevolazioni previste e delle novità per i contribuenti.EcobonusL’Ecobonus, che incentiva interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, vede una significativa rimodulazione. L’aliquota per la prima casa scende al 50%, mentre per gli altri immobili si riduce al 36%. Nel 2026 e 2027, le detrazioni caleranno ulteriormente al 36% per la prima casa e al 30% per gli altri edifici.Fino al 2024, l’Ecobonus prevedeva detrazioni decennali con importi variabili a seconda della tipologia di intervento. Ora, il nuovo quadro normativo punta a incentivare interventi meno onerosi e maggiormente mirati, con un impatto diretto sull’efficienza energetica del parco immobiliare nazionale.RistrutturazioniLe agevolazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono prorogate, ma con aliquote decrescenti e distinte tra abitazione principale e seconda casa.Per la prima casa, l’aliquota rimane al 50% nel 2025, con un tetto di spesa massimo di 96.000 euro.Per le seconde case, l’aliquota scende al 36% già dal 2025.Dal 2026, la detrazione sarà uniformata al 36% per tutte le abitazioni, mantenendo invariato il tetto di spesa.Bonus ElettrodomesticiTra le novità più interessanti, spicca il contributo per l’acquisto di grandi elettrodomestici efficienti, finanziato con 50 milioni di euro. Il bonus coprirà il 30% del costo fino a un massimo di 100 euro per apparecchi di classe energetica almeno B, prodotti in Europa.Per le famiglie con un Isee inferiore a 25.000 euro, il tetto sale a 200 euro. Per accedere al contributo, sarà necessario dimostrare lo smaltimento corretto dell’elettrodomestico sostituito. Le modalità operative saranno definite entro 60 giorni tramite decreto attuativo. Stop agli Incentivi per le Caldaie a Combustibili FossiliDal 1° gennaio 2025, non saranno più erogate agevolazioni fiscali per l’acquisto di caldaie alimentate a combustibili fossili, in linea con la direttiva europea sulle “Case Green”. L’obiettivo è accelerare la transizione energetica e ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento domestico, favorendo soluzioni più sostenibili.Bonus Mobili: Confermata la Detrazione al 50%Resta invariato il Bonus Mobili, che consente di detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati a immobili oggetto di ristrutturazione.Il tetto di spesa massimo è fissato a 5.000 euro. L’agevolazione si applica a elettrodomestici di classe energetica non inferiore a:Classe A per i forni,Classe E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie,Classe F per frigoriferi e congelatori.SuperbonusProsegue il calo del Superbonus, la misura più dibattuta degli ultimi anni. Dal 2025, la detrazione scende al 65% ed è applicabile esclusivamente a: LEGGI TUTTO

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    Beneficiari, requisiti e importo: guida alla Social Card 2025

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    I punti chiave

    All’interno della Manovra, diventata legge pochi giorni fa, il Governo ha deciso di rifinanziare anche per il 2025 la Social Card, conosciuta anche come Carta Risparmio Spesa. Si tratta di un aiuto economico del valore di 500 euro destinato alle famiglie con un Isee inferiore a 15 mila euro, selezionate dai Comuni secondo specifici criteri. La carta potrà essere utilizzata per acquistare beni di prima necessità, carburante e abbonamenti al trasporto pubblico. Ma vediamo nel dettaglio come funziona, a chispetta e come si ottiene.Che cos’è e chi ne ha dirittoLa Social Card “Dedicata a te” nasce per sostenere le famiglie che si trovano in una situazione economica difficile, permettendo loro di acquistare beni essenziali. Per poter accedere a questa misura, i nuclei familiari devono avere un reddito Isee massimo di 15 mila euro ed essere iscritti all’Anagrafe comunale.Ogni Comune riceve dall’Inps l’elenco dei nuclei familiari che, in base alle Dsu presentate, rientrano nei parametri richiesti. Successivamente viene stilata una graduatoria che rispetta questo ordine di priorità: nuclei familiari di almeno tre persone, con almeno un componente nato entro il 31 dicembre 2010; nuclei familiari di almeno tre persone, con almeno un componente nato entro il 31 dicembre 2006; nuclei familiari di almeno tre persone; All’interno di ciascun gruppo viene data priorità a chi ha l’Isee più basso.Chi è esclusoNon tutti i nuclei familiari potranno beneficiare della Social Card. Sono infatti esclusi coloro che percepiscono: Reddito di Cittadinanza; Assegno di inclusione o altre misure di sostegno alla povertà; Carta acquisti per over 65 o genitori con bambini sotto i tre anni; Indennità di disoccupazione Naspi o Dis-Coll; Indennità di mobilità; Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito; Cassa integrazione guadagni (Cig); qualsiasi altra forma di integrazione salariale o sostegno in caso di disoccupazione involontaria.Come funzionaL’importo della Social Card per il 2025 ammonta, come detto, a 500 euro, erogati una tantum per ogni nucleo familiare. La disponibilità della carta non è però garantita a tutti i richiedenti, poiché i fondi a disposizione consentono l’emissione di un massimo di 1 milione e 330 mila carte a livello nazionale. La distribuzione avviene seguendo due criteri: il 50% delle carte viene assegnato in base alla popolazione residente in ciascun Comune; il restante 50% viene distribuito considerando la distanza tra il reddito pro capite medio del Comune e quello nazionale, ponderata per la popolazione residente.Cosa si può acquistareLa Social Card “Dedicata a te” può essere utilizzata esclusivamente per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, carburante, abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico. Sono escluse le bevande alcoliche e, inoltre, la carta può essere usata solo presso i negozi che aderiscono ai Piani di contenimento dei costi stabiliti dal Ministero dell’Agricoltura. Per l’acquisto di carburante, sarà possibile utilizzare la carta presso le stazioni di servizio che aderiscono al piano di calmierazione dei prezzi.Ma ecco un elenco dettagliato dei beni acquistabili: carni (suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole), pescato fresco, latte e derivati, uova, oli d’oliva e di semi, prodotti da forno (pane, biscotti, pasticceria), paste alimentari, riso, orzo, farro, avena, mais e altri cereali, farine di cereali, ortaggi freschi e lavorati, pomodori pelati e conserve di pomodoro, legumi, semi e frutti oleosi, frutta di ogni tipo, alimenti per bambini, compreso il latte di formula, lieviti naturali, miele, zuccheri, cacao in polvere, cioccolato, acque minerali, aceto di vino, caffè, tè e camomilla.Come richiedere la Social CardUna buona notizia per i cittadini è che, per questa edizione della Social Card, non è necessario presentare alcuna domanda. L’Inps individua direttamente i potenziali beneficiari e fornisce ai Comuni gli elenchi con i nominativi. Ogni Comune ha poi l’obbligo di pubblicare sul proprio sito l’elenco dei destinatari e di inviare una comunicazione ufficiale ai nuclei familiari selezionati, specificando le modalità per il ritiro della carta prepagata presso gli uffici postali. LEGGI TUTTO