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    Sanità, 5 consigli per scegliere la polizza adatta a te

    Ammonta a oltre 41,5 miliardi di euro la spesa sanitaria privata degli italiani. L’ultimo dato disponibile è quello relativo al 2022. Secondo l’indagine Istat sui consumi delle famiglie nel 2022 la media nazionale delle spese per la salute è stata pari a 1.362,24 euro a famiglia, in aumento di circa 64 euro rispetto ai 1.298,04 euro del 2021.La Fondazione Gimbe ha aggiornato in questi giorni il quadro delle spese per la sanità. Oltre ai 130 miliardi (circa) del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) gli italiani integrano in maniera massiccia di tasca propria (quasi il 25% è spesa privata), direttamente (out-of- pocket) o per intermediazione di fondi e assicurazioni.La quota intermediata è ancora bassa: solo 4,7 miliardi, poco più del 10% di tutta la spesa privata. Poca cosa. Popolo sotto assicurato da sempre, l’italiano non ha ancora imparato la regola aurea della mutualizzazione del rischio e della solidarietà nelle spese.L’integrazione pubblico-privato anche sul fronte della sanità non è un male, a condizione che l’accesso al sistema privato di copertura sanitaria integrativa potesse essere “libero”. Oggi non lo è del tutto. Sono “solo” 15 milioni gli italiani che ad oggi usufruiscono di fondi sanitari integrativi o di polizze sanitarie assicurative.Chi può scegliere la sanità integrativaTenendo conto della possibilità di aderire sia autonomamente sia in via collettiva per il tramite (sempre più diffuso) dei contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria, di eventuali contratti integrativi aziendali o del regolamento dei diversi albi professionali, nonché delle modalità peculiari di adesione proprie di ciascuna forma di assistenza, possono di fatto beneficiare dell’assistenza sanitaria integrativa:Per via collettiva:i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico;i lavoratori autonomi e liberi professionisti;altri lavoratori con qualsiasi tipologia contrattuale;chi non (necessariamente) svolge un’attività lavorativa, come familiari di iscritti, tra cui anche eventuali minori a carico o membri di particolari tipi di associazioni o enti, ma anche pensionati cui venga estesa anche in fase di quiescenza la copertura siglata nel corso della propria attività professionale.Per via individuale:in generale persone che, anche al di fuori di forme di assistenza ad adesione collettiva o negoziale scelgano in autonomia soluzioni individuali, come a esempio la sottoscrizione di polizze sanitarie offerte da casse mutue o compagnie di assicurazione. In quest’ultimo caso, può essere richiesto l’accertamento delle condizioni di salute.La via della sanità integrativa sembra sostanzialmente senza ritorno. Il welfare state a piena copertura pubblica non regge nemmeno sul fronte della sanità. Lo testimonia l’aumento della spesa privata di cui parlavamo qui sopra.Ad eccezione del Nord-Ovest dove si registra una lieve riduzione, l’aumento delle spese per la salute nel 2022 riguarda tutte le macro-aree del Paese: in particolare al Centro e al Sud si registrano aumenti di oltre 100 euro a famiglia. I dati regionali restituiscono, invece, un quadro molto eterogeneo. In dettaglio, dal 2021 al 2022 i maggiori incrementi si rilevano in Puglia con +26,1% e in Toscana con +19,3%. Altre Regioni, invece, hanno registrato una diminuzione dal 2021 al 2022: la Valle d’Aosta del -24,3% e la Calabria che segna un -15,3%.La polizza giustaL’offerta di polizze sulla salute presente sul mercato è vasta, al punto che orientarsi e scegliere quella giusta non è affatto facile. Al netto di chi – lavoratore in attività – può godere delle coperture collettive, derivanti per lo più dai contratti di categoria o dalle professioni esercitate, un problema serie lo deve affrontare chi si avvicina all’integrazione sanitaria “da solo”. Facciamo un elenco sommario di quello che si può trovare sul mercato:Polizza sanitaria classica: è un’assicurazione che ti aiuta in caso di malattia o infortunio, coprendo gli esami diagnostici, le cure, i ricoveri ospedalieri, e l’acquisto dei relativi farmaci.Polizza infortunio: in questo caso, a essere coperte saranno solo le spese relative alla diagnostica e alla cura in caso di infortunio.Polizza per assistenza domiciliare: un’assicurazione che paga le spese dell’assistenza domiciliare è necessaria se, ad esempio, hai avuto un incidente o ti sei ammalato.Polizza per invalidità permanente: questa assicurazione ti protegge pagando un indennizzo se subisci un’invalidità non temporanea.Polizza dentistica: la maggior parte delle polizze tradizionali non prevedono il pagamento di cure dentistiche (non coperte nemmeno dal Ssn). Ecco perché alcune società propongono delle assicurazioni specifiche per le spese relative alla salute della bocca.Polizza sanitaria viaggio: una polizza limitata nel tempo, che ti copre quando sei all’estero.Scelta la tipologia della polizza più adeguata alle tue esigenze occorre porre attenzione ad almeno cinque fattori che risultano essere importanti e che incidono – non poco – sulla scelta della polizza più giusta.Cinque consigli LEGGI TUTTO

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    Pec europea, ecco come funziona e da quando è obbligatoria

    Novità per chi utilizza la Pec. Nel 2024 la posta elettronica certificata lascerà il posto alla Registered Electronic Mail (REM), la PEC europea. Non sarà necessaria una nuova PEC, ma bisognerà procedere all’adeguamento dell’indirizzo tramite il riconoscimento dell’identità dell’intestatario. Ecco tutti gli aggiornamenti.La novitàLa Pec è nata nel 2005 e da allora non ha quasi mai subito modifiche, ma dal gennaio 2022 è iniziato il percorso di adeguamento al Regolamento europeo 910/2014 – eIDAS. In sostanza la Pec avrà valore legale tra i cittadini di paesi europei. Infatti lo standard europeo ETSI EN 319 532-4 amplia i suoi confini grazie all’introduzione della Csi (Common service interface), l’interfaccia tecnologica condivisa che permette lo scambio sicuro tra i gestori e tra gli utilizzatori di servizi di recapito qualificato. La nuova Pec consente di verificare l’identità del cittadino Ue che la possiede assieme all’integrità del contenuto, la data e l’ora d’invio e di ricezione del messaggio.La proceduraPer attivare la procedura è necessario accedere al proprio indirizzo di posta elettronica certificata cliccando sul link fornito all’interno della casella Pec stessa utilizzando un metodo di identificazione ufficiale (come ad esempio SPID, CNS o CIE) e seguire le istruzioni fornite. Se non verrà adeguata la casella, non sarà possibile utilizzare la posta elettronica come mezzo di comunicazione legale e verranno riscontrate limitazioni nell’accesso e nella consultazione della vecchia Pec. Ricordiamo inoltre che il possesso di una casella Pec è obbligatorio per chi svolge qualsiasi tipo di attività commerciale o professionale sia in forma individuale che societaria. LEGGI TUTTO

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    Patente B, costi e documenti richiesti, cosa c’è da sapere

    Ottenere la patente B significa dover sostenere una serie di costi fissi e variabili, sia nel caso in cui si proceda da privatista che si opti per la soluzione dell’autoscuola: tra marche da bollo, bollettini, iscrizioni e guide obbligatorie il conto fa presto a ingrossarsi. Ma come bisogna procedere?DocumentazioneSi inizia innanzitutto con la presentazione della domanda, che deve essere inoltrata alla Motorizzazione civile compilando e firmando il modello “TT 2112”, a disposizione sia negli uffici che in rete sul “Portale dell’Automobilista”, oppure in autoscuola per chi sceglie di iscrivervisi.Ad essa vanno allegati la fotocopia di un documento di identità in corso di validità e originale in visione, la fotocopia del codice fiscale o della tessera sanitaria e il documento originale per visione, la ricevuta del certificato di idoneità psicofisica alla guida prodotta da un ufficiale sanitario abilitato (entro 3 mesi dal rilascio se si tratta di un medico singolo, entro 6 mesi se si tratta di una Commissione medica), tre fototessere recenti a capo scoperto, col volto ben visibile. Nel momento in cui si prenota la prova pratica sarà inoltre necessario produrre un certificato di frequenza che attesta esercitazione pratica di guida di almeno 6 ore con un istruttore abilitato.Costi fissiOltre alla documentazione sopra citata vanno allegate le ricevute di una serie di pagamenti, effettuabili con dei bollettini prestampati che risultano reperibili presso gli uffici postali, la Motorizzazione civile oppure la sede della propria Scuola Guida. Si tratta di 58,40 euro per l’iscrizione all’esame di teoria (tariffa N067) e di pratica (tariffa N019), da versare tramite tre bollettini, ovvero due da 16 euro cadauno sul conto corrente 4028 e uno da 26,40 euro sul conto corrente 9001. A queste cifre vanno aggiunti i costi delle guide obbligatorie per legge, all’incirca 240 euro, anche se il costo può variare a seconda della città o della regione di residenza.Nel momento in cui viene effettuata la visita medica bisognerà avere il certificato anamnestico rilasciato dal medico di base, il cui costo si aggira solitamente intorno ai 50 euro, la ricevuta di pagamento della visita medica, compresa tra i 30 e i 50 euro, e la ricevuta di pagamento di un bollettino per la tariffa N019 (16 euro di imposta di bollo).Costi variabiliOltre ai costi fissi ci possono essere una serie di spese aggiuntive, come ad esempio quelle per l’acquisto di un libro di teoria e uno di prova dei quiz, specie se si è privatisti, i costi dell’iscrizione alla Scuola Guida, qualora si opti per questa soluzione, e quelli di eventuali guide aggiuntive oltre alle obbligatorie. LEGGI TUTTO

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    Un messaggio sul telefono per rimborsi e scadenze, la novità dell’Agenzia delle Entrate

    L’Agenzia delle Entrate è sempre più tecnologica. Il Fisco segnala con un messaggio personalizzato se l’utente ha un rimborso in arrivo o la registrazione del suo contratto di locazione sta per scadere. La novità consente di rimanere aggiornati e non tralasciare gli adempimenti fiscali. Ecco come funziona la misura.I messaggiIl servizo avviene tramite l’App IO, il software dei servizi pubblici sviluppato e gestito da PagoPA. L’App permette di ricevere su una sola app i messaggi dell’Agenzia delle Entrate insieme a quelli delle altre amministrazioni, locali e nazionali, accreditate al servizio. Attraverso App Io si possono ricevere diversi messaggi, alcuni di questi riguardano rimborsi in arrivo, scadenze di contratti, adempimenti e rate, comunicazioni non recapitati. L’Agenzia provvede a inoltrare il tutto per informare i cittadini sulle questioni fiscali di maggior interesse. Gli avvisi riguardano anche le abilitazioni che vengono conferite nei confronti delle persone di fiducia per l’accesso alla propria area riservata e alcune date da ricordare. Inoltre con il passare del tempo verranno aggiunti nuovi contenuti.L’App IoIn quanto all’App Io la si può trovare in forma gratuita sugli store iOS e Android. Al fine di poterla utilizzare è necessario effettuare il login con carta d’identità elettronica (Cie) o con Spid. L’app utilizzata come canale di comunicazione consente di non ricorrere più agli sms o alle mail, questo anche per evitare di cadere in campagne di phishing.Le notificheAttualmente sull’App IO sono state attivate due tipologie di notifiche. La prima è denominata “Comunicazioni per te” e riguarda avvisi personalizzati in merito alle questioni fiscali di interesse del destinatario del messaggio. Un esempio può essere l’arrivo di un rimborso, il mancato recapito di una comunicazione delle Entrate o alcune informazioni in merito all’abilitazione di una persona di fiducia ad agire per suo conto nell’area riservata del sito dell’Agenzia. La seconda, invece, è rinominata “Le tue Scadenze”, si tratta di un promemoria, sempre personalizzato, che riguarda, per esempio, l’avvicinarsi della scadenza di un contratto di locazione o del pagamento di una rata. LEGGI TUTTO

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    Mutui, in discesa da giugno. L’ipotesi della surroga: 4 vantaggi

    La Bce probabilmente non taglierà i tassi. Almeno non nella riunione di giovedì (domani). Eppure è convinzione diffusa che i tassi sui mutui dovrebbero iniziare a scendere. Di poco, ma a scendere. Almeno 22 euro in meno da giugno, per una rata che a marzo si fosse attestata sui 751 euro. L’esempio e la previsione è quella che ha elaborato in queste ore il sito di comparazioni Facile.it.L’analisi dei futures sull’Euribor – secondo Facile.it – evidenzierebbe un primo calo sensibile tra giugno e luglio che appunto produrrebbe un risparmio sulla rata di 22 euro. La simulazione è fatta su un mutuo ipotetico di 126mila euro in 25 anni. La stima sull’impatto della variazione delle rate non tiene in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo. L’Euribor è l’indice cui sono legati i mutui a tasso variabile, e tende a muoversi spesso anticipando le mosse della Banca centrale, tanto è vero che negli ultimi giorni è tornato a scendere, arrivando sotto la soglia del 3,90% per quello a tre mesi – spiegano gli esperti di Facile.it – se il trend dovesse confermarsi “anche nelle prossime settimane, i mutuatari potrebbero vedere i primi lievi benefici già dai prossimi mesi”.Guardando ancora un po’ più in là, considerando un mutuo medio variabile sottoscritto a gennaio 2022 (126.000 euro in 25 anni, LTV 70%), la cui rata a marzo 2024 ha superato i 750 euro, Facile.it ha calcolato che, poiché l’Euribor a 3 mesi dovrebbe scendere al 3,05% entro la fine dell’anno e arrivare intorno al 2,63% entro giugno 2025, la rata diminuirebbe di 65 euro entro dicembre 2024, per poi arrivare ad un calo di quasi 100 euro a giugno 2025.L’ipotesi della surroga: 4 vantaggi”La discesa degli indici sarà graduale e molto più lenta rispetto alla salita cui abbiamo assistito negli scorsi mesi ed anni”, continuano gli esperti di Facile.it. “Il consiglio, per chi ha un mutuo a tasso variabile e vuole abbattere la rata senza dover attendere, è di valutare la surroga approfittando delle condizioni favorevoli attualmente offerte dal mercato”.Il calo dei tassi fissi continua a essere un’opportunità per coloro che vogliono provare ad approfittare della surroga, che nel primo trimestre del 2024 ha rappresentato più di un quarto della domanda totale di mutui (25,4%), in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023 quando era pari al 17,8%.Cos’è la surroga del mutuo? È il meccanismo con cui trasferisci senza spese il mutuo in un’altra banca che ti propone condizioni più convenienti. Dunque, da un lato niente costi con la banca da cui hai stipulato in origine il mutuo e niente penali: con la surroga trasferisci, non estingui il mutuo, perciò la banca non può richiederti una penale per l’estinzione anticipata. Dall’altro niente costi con la banca dove trasferisci il mutuo per commissioni, istruttoria della pratica, perizia, accertamenti catastali, notaio o altro, ad eccezione della tassa per l’iscrizione della surroga del mutuo nei registri immobiliari. Quindi, la surroga del mutuo è senza spese, ma anche senza vincoli: infatti la vecchia banca non può opporsi al trasferimento del mutuo. Con la surroga, del mutuo puoi cambiarela durata,la rata mensile,il tipo di tasso,lo spread applicatoma non puoi cambiare l’importo finanziato, o meglio, il debito residuo da pagare sul finanziamento in corso.Per quanto riguarda la richiesta di mutui, dall’Osservatorio di Facile.it emerge che chi ha presentato domanda di mutuo per l’acquisto di una prima casa tra gennaio e marzo 2024 ha puntato ad ottenere, in media, 136.809 euro da restituire in poco più di 26 anni, valori in linea con quelli rilevati a inizio 2023. Cala leggermente il valore medio dell’immobile oggetto di mutuo, passato da circa 190.000 euro a 186.000 euro, mentre sale lievemente l’LTV (il rapporto tra il valore del mutuo e quello dell’immobile) che raggiunge il 77%.Stabile l’età media di chi ha presentato domanda di finanziamento per l’acquisto della prima casa, pari a 37 anni e mezzo; nei primi tre mesi del 2024 il peso percentuale degli under 36 sul totale richiedenti è stato pari al 49,8%.Sul fronte dell’offerta, invece, Facile.it ha rilevato come nei primi tre mesi dell’anno le condizioni proposte dalle banche siano state nel complesso favorevoli, soprattutto per i tassi fissi, i cui indici sono risultati in costante discesa; le migliori offerte per un mutuo standard da 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%), partono da un TAN fisso pari al 2,55%, corrispondente ad una rata di 568 euro; a gennaio 2024 la miglior rata era di 604 euro.Nettamente più costosi i tassi variabili, con i migliori TAN che partono dal 4,45%, vale a dire una rata di circa 690 euro. La distanza tra tassi variabili e fissi ha spinto la quasi totalità dei richiedenti, il 99%, a scegliere questa seconda opzione.Come è variata la rata variabile di un mutuo medio da gennaio 2022 a marzo 2024? LEGGI TUTTO

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    Occhio alla mail dell’Agenzia delle Entrate: sei alert per difendersi

    Di phishing (o se preferite fishing) se ne parla ormai dalla fine degli anni Ottanta (del secolo scorso). Dieci anni fa forse il punto di svolta e di non ritorno: tra il 2014 e il 2015 gli attacchi di phishing raddoppiarono da poco più di 700mila in un anno a oltre 1,4 milioni. Secondo un’indagine realizzata nel 2019, solo il 17,93% degli intervistati sarebbe in grado di identificare tutti i diversi tipi di phishing (tra cui email o SMS contenenti link malevoli o siti web che replicano delle pagine legittime). Quando si parla di rischi per la sicurezza dei propri dati, uno dei termini ormai tristemente noti è “phishing”. Si tratta, come sa chi ci è già incappato, di una tecnica con la quale si cerca di carpire informazioni riservate quali, ad esempio, il numero della carta di credito o le credenziali di accesso a vari sistemi come l’home banking..Il phishing è una truffa consumata in rete – appunto, trattandosi di “pesca a strascico” – in cui il truffatore invia messaggi (via mail, via sms o WhatsApp) in modalità massiva, simulando un mittente che volta a volta è un ente pubblico o un soggetto privato percepito come autorevole per il destinatario.Proprio in questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha segnalato il rischio di phishing per presunti rimborsi. Chi non presta un attimo di attenzione, se arriva una mail dall’Agenzia delle Entrate che vi chiede di poter accreditare una somma erroneamente pagata al Fisco? Nella recente campagna malevola (ancora in corso) veicolata con false comunicazioni e-mail/pec, utilizzando il pretesto di un rimborso in favore della vittima, si richiede la compilazione e l’invio di un modulo per la richiesta di un presunto accredito.Sei alert per difendersiIl fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione del malcapitato cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta.Le e-mail afferenti a questa campagna – spiegano all’Agenzia delle Entrate – presentano i seguenti tratti distintivi:Mittente indirizzo estraneo all’Agenzia delle EntrateOggetto “Modulo Rimborso”Riferimento nel testo ad un importo casuale a creditoPresenza di un allegato in formato pdf “Modulo richiesta accredito”Errori grammaticali, di punteggiatura ed omissioni nel testoSenso d’urgenza generaleLe comunicazioni riguardanti questa campagna di phishing potrebbero sembrare lecite in quanto vengono inviate anche tramite servizio di posta elettronica certificata. Alle e-mail viene allegato un falso modello pdf compilabile riportante il logo Agenzia delle Entrate e l’intestazione “richiesta di accredito su carta di credito di rimborsi fiscali e di altre forme di erogazione – soggetti diversi dalle persone fisiche”. Il falso modello pdf, nel quale viene richiesto l’inserimento tra gli altri anche dell’IBAN e del numero di carta di credito/scadenza/CVV, potrebbe indurre il destinatario a rispondere al mittente inviando le informazioni personali richieste.L’Agenzia delle Entrate raccomanda ai cittadini di prestare la massima attenzione e, qualora ricevessero e-mail sospette, di non cliccare sui link in esse presenti, di non scaricare, aprire e compilare eventuali allegati, di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni.A pesca di datiL’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente.La tecnica con la quale si conduce questo attacco è sostanzialmente semplice: si distribuisce in maniera massiccia una mail che riproduce, in maniera più o meno accurata, quella di un servizio noto (come in questo caso l’Agenzia delle Entrate). Nel testo della mail, oppure all’interno di un allegato, è presente un link che porta a una pagina web, anch’essa il più possibile simile a quella “legittima”, nella quale l’utente ignaro inserisce in buona fede le informazioni riservate che vengono in questo modo raccolte dall’attaccante. il sistema è simile, per certi versi, alla pesca a strascico: si getta una rete più ampia possibile e si cerca di raccogliere ciò che vi rimane impigliato. Il nome “phishing” proviene proprio dall’idea di “andare a pesca” di informazioni riservate. LEGGI TUTTO

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    Cassetto fiscale: cosa contiene e come funziona

    Il cassetto fiscale è un servizio online fornito dall’Agenzia delle Entrate, che consente ai contribuenti di accedere in modo sicuro e pratico a una serie di informazioni fiscali personali, tra cui dichiarazioni dei redditi passate, modelli F24 pagati, certificazioni uniche, dati Iva e altro ancora. Comprendere come ottenere l’accesso a questo servizio e quali informazioni è possibile ottenere, è importante, soprattutto in questo periodo in cui può essere necessario “recuperare” alcuni documenti ai fini della dichiarazione dei redditi. Vediamo quindi in cosa consiste questo strumento, quali funzioni ed informazioni contiene.Un archivio digitaleIl cassetto fiscale è un archivio online che contiene informazioni fiscali ordinate per periodo di imposta, consentendo ai contribuenti di monitorare la propria situazione fiscale. La consultazione può avvenire direttamente, o tramite delega al proprio commercialista di fiducia o agli addetti Caf. Attraverso questo servizio, è possibile accedere a dati anagrafici, dichiarazioni fiscali, rimborsi e versamenti effettuati tramite modelli F23 e F24, atti del registro (dati patrimoniali) e informazioni relative agli indicatori sintetici di affidabilità fiscale.In dettaglio, le funzionalità del cassetto fiscale comprendono l’accesso alle informazioni fiscali, che consente ai contribuenti di visualizzare e gestire una varietà di documenti e dati fiscali personali, semplificando la gestione delle responsabilità fiscali; l’aggiornamento in tempo reale: i dati e i documenti presenti nel cassetto fiscale vengono regolarmente aggiornati, garantendo l’accesso alle informazioni più recenti sulla situazione fiscale; la semplificazione della gestione fiscale, un punto di riferimento per consultare documenti e informazioni importanti, agevolando il processo di adempimento fiscale; privacy e sicurezza: l’accesso al cassetto fiscale è protetto da credenziali di autenticazione, come Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi, garantendo la privacy e la sicurezza dei dati personali; l’utilità per professionisti e cittadini: il cassetto fiscale è uno strumento utile sia per i professionisti, come i commercialisti, che assistono i contribuenti nelle loro dichiarazioni fiscali, sia per i cittadini che gestiscono autonomamente le proprie questioni fiscali.Modalità d’accesso ed utilizzoPer accedere al cassetto fiscale, è necessario possedere le adeguate credenziali di accesso, cioè di una identità definita nell’ambito del Sistema pubblico di Identità Digitale (Spid, Cie o Cns) oppure delle credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate. I soggetti dotati di partita Iva possono registrarsi ai servizi telematici Fisconline/Entratel dell’Agenzia delle Entrate o utilizzare un’identità Spid, oppure la Carta nazionale dei servizi.Dopo aver effettuato l’accesso al servizio, è possibile accedere a diverse sezioni che consentono di consultare e gestire una serie di informazioni fiscali personali. Queste informazioni includono le dichiarazioni fiscali passate, i pagamenti di imposte, tasse e contributi, i dati catastali degli immobili, eventuali comunicazioni di irregolarità, certificazioni uniche, crediti fiscali e versamenti di imposta, nonché documenti relativi alla propria attività economica, come contratti di locazione o mutuo.Oltre all’accesso diretto al servizio, il contribuente ha la possibilità di delegare la consultazione agli intermediari specificati nell’articolo 3 del DPR n. 322/98, fino a un massimo di due. Questa delega può essere effettuata in modalità online, presentando la delega sottoscritta presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, o consegnandola, insieme alla copia di un documento di identità, all’intermediario, che trasmetterà i dati all’Agenzia. Il contribuente riceverà un codice di attivazione presso il proprio domicilio fiscale, da consegnare all’intermediario. In caso di mancato recapito del codice di attivazione, trascorsi 15 giorni dall’invio dei dati da parte del professionista, il delegante potrà richiedere l’attivazione della delega presso un ufficio territoriale dell’Agenzia, dichiarando la mancata ricezione del codice di attivazione. Attualmente, la durata della delega per l’accesso al cassetto è di quattro anni, con la possibilità di rinnovarla per ulteriori quattro alla scadenza. Durante questo periodo, è comunque prevista la facoltà di revoca della delega in qualsiasi momento.I dati nel cassettoCiascuna sezione del cassetto fiscale contiene informazioni specifiche e ha uno scopo preciso, quindi è fondamentale che il contribuente, o l’intermediario abilitato, possa leggerle. Qui di seguito le sezioni a consultazione libera.Anagrafica, che contiene i dati del contribuente (nome e cognome, data di nascita, codice fiscale, indirizzo di residenza, eventualmente il numero di partita Iva, qualora si svolga un’attività imprenditoriale o di lavoro autonomo). Questa sezione è importante per verificare i dati relativi alla propria attività economica, come il “codice attività” e la data di apertura della partita Iva. Presenti anche gli indirizzi precedenti, utili, ad esempio, per controllare la notifica di un atto di accertamento. È possibile inoltre verificare l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate associato al proprio domicilio fiscale, sebbene la maggior parte delle pratiche possano essere svolte in qualsiasi ufficio dell’Agenzia.Partita Iva: chi è titolare di una partita Iva può trovare tutti i dati relativi alla propria attività, inclusi il numero, il tipo di attività svolta, il luogo di esercizio e residenza, e l’autorizzazione all’esercizio di operazioni intracomunitarie (Vies). Indicate anche le date di inizio e di eventuale cessazione dell’attività.Dichiarazioni Fiscali: in questa sezione è possibile consultare tutte le dichiarazioni fiscali presentate negli ultimi anni: le dichiarazioni dei redditi, inclusi il modello 730, 730 precompilato, modello Redditi Persone Fisiche, eventuali dichiarazioni Iva, dichiarazioni Irap e modello 770 (semplificato e ordinario). Dal 1998 sono disponibili le informazioni sui redditi dichiarati per ciascun periodo di imposta, sia nel modello 730 che nel modello Redditi PF. Si può scaricare l’intera dichiarazione in formato Pdf o solo i singoli quadri.Dichiarazione dei redditi precompilata: questa sezione consente di accedere alla dichiarazione dei redditi precompilata, che può essere il modello Redditi precompilato o il modello 730 precompilato. La si può visionare, modificare ed accettare direttamente da qui.Certificazione Unica: qui sono presenti tutte le certificazioni uniche rilasciate dai datori di lavoro o dai vari committenti. In caso non si ricevesse la certificazione direttamente dal datore di lavoro, e si volessero evitare per vari motivi contatti diretti con questo, la si può recuperare dal cassetto fiscale.Comunicazioni varie: questa sezione presenta informazioni sulle comunicazioni relative a dichiarazioni di condono, comunicazioni di concordato, concordato preventivo biennale, comunicazione Modello Iva, opzione Irap, dichiarazioni di intento e modelli 730-4.Comunicazioni di irregolarità: per ogni dichiarazione dei redditi presentata, potrebbero essere presenti comunicazioni di irregolarità emesse dall’Agenzia delle Entrate. In questa sezione si possono monitorare tutte le comunicazioni di irregolarità ricevute, sia per controlli formali che sostanziali. È consigliabile, comunque, mostrare queste comunicazioni al proprio commercialista.Versamenti di imposta: contiene i modelli F24 e F23 presentati con le relative quietanze di versamento, offrendo un modo semplice per sapere quanto si è pagato ogni anno.Dati Registro catastale: riporta i dati catastali degli immobili, utili ad esempio per il pagamento dell’Imu.Crediti fiscali: qui si trovano informazioni sui crediti fiscali utilizzabili in compensazione, come credito Irpef, cedolare, secca e, per i titolari di partita Iva, anche credito Iva, oltre a tutte le compensazioni di crediti effettuate ogni anno.Agenzia delle Entrate Scrive: attivata di recente, la sezione è volta a incentivare la collaborazione tra contribuenti e Agenzia. Attraverso queste comunicazioni, si vuole incoraggiare il contribuente a prevenire anomalie e a sanarle autonomamente attraverso la dichiarazione integrativa e il ravvedimento operoso.Utile, ma migliorabileCome abbiamo visto, il cassetto fiscale offre al contribuente un accesso rapido e pratico alle proprie informazioni fiscali, ciò che può risultare particolarmente utile in caso di controlli fiscali, o per la gestione delle proprie finanze personali. Consente inoltre di monitorare la propria situazione fiscale e gestire eventuali errori o discrepanze nei documenti fiscali.È importante notare che il cassetto fiscale è soggetto a continui aggiornamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, che inserisce costantemente nuove informazioni. Ad esempio, ogni volta che viene presentata una dichiarazione fiscale, si registra un contratto di locazione o si effettua un pagamento di imposte o contributi con modelli F23, F24 o F24 Elide, l’Agenzia aggiorna i dati del cassetto entro circa 10 giorni. LEGGI TUTTO

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    Donazioni, successioni e trust: ecco come cambiano le regole

    Rivoluzione in vista per donazioni e successioni. Il governo ha deciso di modificare le regole su questi prelievi fiscali tramite un decreto legislativo. Attualmente la bozza del testo è in attesa di essere approvata dal Consiglio dei ministro che si terrà domani, 9 aprile 2024, nella stessa occasione, probabilmente, anche il Mef otterrà il via libera. Ecco tutte le novità.Cosa cambiaStando a quanto anticipato dall’Agi, che ha potuto visionare la bozza del testo, sarà particolarmente rilevante il luogo in cui si trovano i beni. Il testo sul tema della successione ridefinisce le norme di territorialità dei trasferimenti che provengono da trust e da altri vincoli di destinazione. Nel caso in cui chi disponesse del trust fosse residente in Italia al momento della separazione patrimoniale, l’imposta sarà dovuta in merito a tutti i beni e diritti trasferiti ai beneficiari. Se, in caso contrario, il disponente non fosse residente nel Belpaese nel momento della separazione patrimoniale, l’imposta dovrà essere versata sui beni e diritti trasferiti al beneficiario che si trovano all’interno dello stato italiano. Ricordiamo che il trust viene utilizzato per ovviare al limite imposto dal nostro ordinamento sull’unitarietà della successione: principio secondo il quale l’intera massa ereditaria deve essere destinata ai chiamati all’eredità secondo quelle quote di legge o secondo quelle disposte dal testamento.I trust e la donazioneConsiderando i trust testamentari il disponente potrà effettuare il versamento del tributo dovuto anche volontariamente e anticipatamente nel momento in cui verranno conferiti i beni, quindi quando si aprirà la successione. Il contribuente, quindi, liquiderà l’imposta senza dover aspettare la liquidazione e l’invio dell’avviso dell’Agenzia delle entrate. Sul tema della donazione, invece, l’obiettivo dell’esecutivo è quello di dare unitarietà alla norma. È stata infatti inserita la previsione che riguarda la detrazione delle imposte pagate all’estero in dipendenza della stessa donazione e in relazione ai beni esistenti. LEGGI TUTTO