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    1°maggio: i supermercati aperti per la Festa del Lavoro

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    I punti chiave

    Anche per la ricorrenza per eccellenza dedicata ai lavoratori, il 1° maggio, gli italiani potranno comunque fare la spesa: le catene di supermercati aperti lungo la penisola sono numerose anche se, rispetto al solito, osserveranno cambiamenti di orari sia su scala locale ma anche nazionale. Sarà bene, quindi, informarsi direttamente sui canali web di quelli prescelti anche per molti, al contrario, avranno le saracinesche abbassate per tutto il giorno.Ecco i supermercati apertiIn rigoroso ordine alfabetico, dalle informazioni che abbiamo in possesso gli Aldi saranno aperti ma osservando orari e turnazione tipici delle festività ma bisognerà vedere le differenze tra località; i Bennett saranno aperti ma, come spiegato prima e come rimane valido per tutte le catene, è bene consultare i siti ufficiali e i canali social. I Carrefour saranno aperti (con orari diversi) in base alla città, molti rimarranno chiusi per l’intera giornata del 1° maggio. Aperture ma con orari ridotti anche per i Conad.La nota di Coop IpercopAl contrario, Coop e Ipercoop hanno scelto di rimanere chiusi per dare ai loro dipendenti la giornata di riposo per la Festa del Lavoro. “Con la chiusura totale della sua rete di vendita la Cooperativa sceglie di celebrare la le feste della Liberazione e il Lavoro, momenti e temi che fanno parte del patrimonio valoriale, della cultura e della storia della cooperazione, in particolare di consumo. Nelle due ricorrenze, infatti, si ritrovano i valori fondamentali della libertà, della giustizia sociale e della democrazia. Principi che rappresentano un terreno comune fertile e ispirano da sempre l’impegno e l’identità della di Coop Alleanza 3.0 e del movimento cooperativo tutto”, recita una nota.Cosa accadrà con le altre catenePer quanto riguarda Crai e Despar sono previste aperture ma tutto dipende dal singolo punto vendita: è bene consultare i singoli siti ufficiali. Arriviamo alla catena Esselunga che rimarrà chiusa, da Nord a Sud, per tutta la giornata del 1° maggio mentre i Famila saranno aperti molti dei quali soltanto la mattina. Operativi anche i supermercati Il Gigante ma con variazioni da sede a sede così come per la catena Iper: sempre valido il consiglio di consultare online gli orari con relative aperture o chiusure. LEGGI TUTTO

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    Dichiarazione dei redditi, ecco quando i rimborsi per il 730 possono essere sospesi

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    A partire dal pomeriggio di oggi, mercoledì 30 aprile, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti italiani i modelli precompilati 730 e Redditi PF 2025: si apre così il periodo dedicato all’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi. Il Fisco si prepara quindi a effettuare i controlli su tutti quegli elementi in grado di alterare i rimborsi: ma quali sono i casi in cui può verificarsi un loro congelamento? In linea generale l’AdE punta con forza sulla precompilata per semplificare il tutto e accorciare i tempi, incentivando i cittadini ad accettare i dati riportati: ciò non significa, comunque, che nessuno abbia necessità di apportare dei cambiamenti al modulo, e sono proprio le modifiche delle informazioni, oltre che le incongruenze, a far scattare controlli più rigorosi e ritardi fino a sei mesi dei rimborsi spettanti.I modelli precompilati delle dichiarazioni, tanto il Redditi PF quanto il 730, garantiscono procedure più snelle: stando a quanto previsto dall’art.5 del D.Lgs 175/2014, “nel caso di presentazione della dichiarazione precompilata, direttamente ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, senza modifiche non si effettua il controllo” sulle spese detraibili o deducibili che vengono comunicate da soggetti terzi come banche, assicurazioni o farmacie.Cosa che accade, invece, in caso di modifiche: le verifiche si concentreranno proprio sui dati cambiati dal cittadino o dall’intermediario. Se invece l’invio avviene tramite sostituto d’imposta, di qualunque genere esso sia, i controlli saranno ampliati a tutti gli oneri indicati compresi quelli non modificati, con l’unica eccezione delle spese sanitarie qualora esse risultino invariate.Nel caso in cui, durante i controlli preventivi dei 730, la dichiarazione dei redditi sia modificata ed emergano incongruenze o crediti superiori ai 4mila euro, l’AdE può effettuare una verifica prima di dare il via libera ai rimborsi. Il regolamento prevede che questi controlli debbano scattare entro e non oltre i 4 mesi dalla scadenza di presentazione o dalla data di trasmissione nel caso in cui questa sia successiva. I rimborsi resteranno “congelati” fino a conclusione delle verifiche: qualora non ci siano problemi, il credito a conguaglio viene erogato entro 6 mesi dalla scadenza, in caso contrario tale rimborso potrebbe essere ridotto o addirittura annullato.Quando si può parlare di incongruenze tali da attirare l’attenzione del Fisco? Gli elementi sono:lo scostamento dai dati risultanti nei modelli di versamento F24;le differenze con le certificazioni uniche e le dichiarazioni dell’anno precedente;la rilevazione di elementi di incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche;la presenza di situazioni di rischio rilevabili sulla base di irregolarità certificate negli anni precedenti.Lo stop può verificarsi anche in presenza di una cartella esattoriale non rateizzata: in questo caso il rimborso viene trattenuto dall’Agenzia delle entrate a compensazione dei debiti maturati dal contribuente. LEGGI TUTTO

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    Bonus colonnine domestiche 2025: al via le domande

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    Buone notizie per chi ha investito nella mobilità elettrica: riparte anche quest’anno il Bonus colonnine domestiche, l’incentivo che premia chi ha acquistato e installato nel 2024 infrastrutture di ricarica private per veicoli elettrici.Le domande per ottenere il contributo potranno essere presentate dalle ore 12:00 di oggi, 29 aprile, fino alle 12:00 del 27 maggio, utilizzando la piattaforma online dedicata sul sito di Invitalia. Vediamo insieme come funziona il bonus e come richiederlo.Che cos’è e chi può richiederloIl Bonus colonnine domestiche è un contributo a fondo perduto pensato per persone fisiche residenti in Italia e condomini che abbiano sostenuto spese per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica privata. Copre l’80% delle spese sostenute, fino a un massimo di 1.500 euro per i privati e 8.000 euro per i condomini che hanno realizzato l’installazione sulle parti comuni dell’edificio.L’incentivo è destinato esclusivamente a persone fisiche residenti in Italia e condomini, rappresentati dall’amministratore o da un condomino delegato. Non possono invece usufruirne i titolari di ditte individuali o società. Insomma, si tratta di un incentivo pensato solo per l’ambito domestico.Come presentare la domandaPer ottenere il contributo, bisogna inviare la domanda online, attraverso l’area riservata di Invitalia (invitalia-areariservata-fe.npi.invitalia.it), utilizzando le proprie credenziali digitali: Spid, Cie o Cns. Sarà necessario compilare il modulo elettronico seguendo le istruzioni fornite e allegare la documentazione richiesta. A operazione completata, il sistema rilascerà una ricevuta di registrazione. Attenzione: ogni richiedente può presentare una sola domanda.Documentazione necessariaPer i privati, i documenti da presentare sono:documento d’identità e codice fiscale;copie delle fatture elettroniche relative all’acquisto e all’installazione;estratti conto che attestino i pagamenti effettuati con strumenti tracciabili intestati al beneficiario (bonifico bancario, Sepa, carta di credito o debito);una relazione finale sull’investimento;una certificazione di conformità rilasciata dall’installatore;i dati bancari per ricevere l’accredito.Per i condomini, invece, andranno presentati:codice fiscale del condominio e documento dell’amministratore o del condomino delegato;delibera assembleare che autorizza i lavori, con dichiarazione dell’amministratore sull’assenza di impugnazioni;fatture elettroniche e relativi pagamenti tracciabili;relazione finale e certificazione di conformità;informazioni bancarie per l’accredito.Come funziona l’assegnazione del contributoLe richieste verranno esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione. Se i fondi stanziati dovessero esaurirsi prima della scadenza, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy provvederà a comunicarlo con un avviso ufficiale. Una volta chiusa la finestra per le domande, entro 90 giorni verrà pubblicato il decreto con l’elenco dei beneficiari e i contributi saranno erogati direttamente sui conti correnti indicati.Quali spese sono coperteSono ammissibili tutte le spese sostenute tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2024 per:acquisto e installazione di colonnine di ricarica;realizzazione di impianti elettrici, opere edili necessarie, impianti di monitoraggio;progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi;costi per il collegamento alla rete elettrica.Si badi, non basta aver acquistato la colonnina: per ottenere il contributo è indispensabile averla anche installata e aver documentato tutto in modo tracciabile. LEGGI TUTTO

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    Al via il 730 precompilato: caricati 1,3 miliardi di dati

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    A partire da domani pomeriggio i contribuenti potranno consultare online sul sito dell’Agenzia delle Entrate i modelli 730 semplificato, 730 ordinario e il modello Redditi precompilati con i dati già in possesso dell’amministrazione finanziaria o trasmessi da soggetti terzi, come datori di lavoro, farmacie e banche. A partire dal 15 maggio sarà possibile modificare e inviare i modelli, con scadenze fissate al 30 settembre 2025 per il 730 e al 31 ottobre per il modello Redditi.Secondo il provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia, Vincenzo Carbone, sono oltre 1,29 miliardi i dati pre-caricati nelle dichiarazioni 2025. La parte del leone la fanno ancora una volta le spese sanitarie, con oltre un miliardo di documenti trasmessi. Seguono i premi assicurativi (più di 98 milioni di dati), le certificazioni uniche di lavoratori dipendenti e autonomi (quasi 75 milioni) e i bonifici per le ristrutturazioni edilizie (10,5 milioni). Crescite significative rispetto al 2024 si registrano per le ristrutturazioni condominiali (+32%), per le erogazioni liberali (+13%) e per le spese scolastiche. LEGGI TUTTO