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    Legge Capitali, la Consob proroga le consultazioni

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    La Consob ha deciso di prorogare di due settimane, dal 15 al 31 gennaio 2025, il termine per la chiusura della seconda consultazione pubblica sulle modifiche regolamentari relative alla lista del consiglio di amministrazione (lista del cda). La consultazione, avviata il 19 dicembre 2024, è parte del processo di attuazione dell’articolo 147-ter del Testo unico della finanza (TUF), introdotto con la legge Capitali.I motiviLa decisione di estendere i termini è stata motivata dalla complessità e dall’importanza della materia trattata, al fine di favorire una partecipazione più ampia da parte di tutti gli attori del mercato finanziario. La Consob mira così a garantire un confronto più approfondito su una regolamentazione fondamentale per il buon funzionamento della governance societaria.Il contestoLa consultazione in corso segue un primo sondaggio preliminare, concluso il 5 dicembre 2024, che aveva raccolto i pareri di vari stakeholder del mercato. Sulla base dei contributi ricevuti, la Consob ha elaborato proposte regolamentari volte a risolvere due criticità principali:Legittimazione dei soci alla seconda votazione individuale.Ripartizione dei posti in consiglio in caso di liste di minoranza che ottengano più del 20% dei voti.Le modifiche proposte sono state pensate per rispettare l’autonomia statutaria delle società emittenti, integrando la disciplina prevista dal Regolamento Emittenti con le nuove norme introdotte dalla legge Capitali.Obiettivi e prospettiveL’obiettivo della Consob è approvare le modifiche definitive in tempo utile per la stagione assembleare del 2025. Questi cambiamenti intendono valorizzare una governance societaria moderna e conforme alle esigenze del mercato, promuovendo un equilibrio tra il potere delle liste di maggioranza e il riconoscimento dei diritti delle minoranze.Il quadro europeo LEGGI TUTTO

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    Ifis vuole Illimity, sul piatto 298 milioni

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    Tutto apparecchiato per un nuovo round del risiko bancario. Banca Ifis vuole il 100% di Illimity Bank e valuta la banca di Corrado Passera quasi 300 milioni di euro. Un’operazione che ha quasi le sembianze di un sostegno considerata la parabola discendente di Illimity che alla quotazione nel 2019 valeva esattamente il doppio (600 milioni) e nei primi anni si era spinta anche oltre il miliardo di valore di mercato. Negli ultimi dodici mesi la creatura dell’ex ad di Intesa ha ceduto il passo (-33% in Borsa rispetto a un settore bancario in grande spolvero) complice la debolezza del business dei crediti deteriorati e soprattutto l’ispezione di Bankitalia della scorsa estate, da cui sono emerse alcune criticità.L’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) promossa da Banca Ifis è a premio del 5,8% ed è finalizzata al delisting da Piazza Affari. L’intento è fondere le due realtà creando il maggiore operatore italiano specializzato nel credito alle Pmi. L’offerta prevede una componente cash di 1,414 euro e 0,1 azioni di nuova emissione per ogni azione Illimity, per un totale di 3,55 euro per azione, pari a una valutazione complessiva di 298,5 milioni.Rispetto al valore di chiusura del 7 gennaio, l’offerta risulta a premio del 5,8%. L’operazione, imbastita nell’arco dell’ultimo mese, ha visto Banca Ifis avvalersi della consulenza di Claudio Costamagna attraverso la sua CC & Soci, e di Equita (con il prima linea il suo deputy-head Investment Banking, Simone Riviera) che hanno agito da advisor finanziari.Non si è fatta attendere la reazione di Piazza Affari con Illimity schizzata in avanti del 10,6% e Ifis del 2,4%. Non è da escludere una limatura al rialzo del prezzo in quanto l’operazione pur essendo amichevole non è concordata. Tra gli azionisti forti di Illimity spiccano Banca Sella con il 10% circa, Andrea Pignataro che detiene il 9,4% attraverso il family office elvetico FermION, la famiglia Rovati al 7,4% e lo stesso Passera con il 4 percento.Il ceo di Ifis, Frederik Geertman, ha rimarcato che il prezzo offerto è «fair» (giusto) in quanto «riflette il valore della società e tiene conto delle sinergie», che sono stimate pari a 75 milioni, di cui 50 milioni di costo (circa il 25% della base costi di Illimity) e 25 milioni a livello di ricavi. «L’obiettivo è creare un player industriale europeo capace di affrontare con solidità e lungimiranza le sfide che il mercato bancario ci richiede, soddisfacendo le aspettative di tutti gli azionisti che decideranno di partecipare al progetto», ha spiegato il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio (nella foto). LEGGI TUTTO

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    Btp a ruba: richieste record da 270 miliardi per decennale e titolo Green

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    Investitori in fila per accaparrarsi i Btp. La nuova doppia emissione del Tesoro ha calamitato una domanda record da 270 miliardi di euro. Detronizzato il precedente record della doppia emissione avvenuta in autunno e che vide richieste per 206 miliardi per il Btp a 7 anni e la riapertura del Btp a 30 anni.La carta italiana trova forti richieste in virtù dei rendimenti ancora allettanti abbinati all’attuale stabilità politica del Paese che si contrappone a un contesto decisamente più incerto della vicina Francia.I dettagli del nuovo collocamentoNel dettaglio il Ministero guidato da Giancarlo Giorgetti ha allocato 13 miliardi del Btp decennale (rendimento asso annuo del 3,65%) a fronte di una domanda di oltre 140 miliardi. Per il Btp Green a 20 anni – che prevede un tasso annuo del 4,1% pagato in due cedole semestrali – l’importo assegnato è stato invece di 5 miliardi a fronte di una domanda di circa 130 miliardi. Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da sei lead manager (Banca Mps, Bnp Paribas, Citibank Europe, Crédit Agricole, NatWest e UniCredit).Lo spaccato della domanda sarà reso noto nei prossimi giorni. Btp green straccia il precedente recordDal confronto con la precedente emissione green, che risale a maggio 2024, emerge una vera e propria impennata delle richieste. Allora le richieste furono infatti pari a 84 miliardi. Mentre la prima emissione verde, risalente al 2021, attirò richieste per 83 miliardi.Le emissioni 2025: per i retail tornerà il Btp ItaliaLe linee guida 2025 del Tesoro per la gestione del debito pubblico prevedono nel corso di quest’anno anche il ritorno del Btp Italia tra le possibili emissioni dedicate anche agli investitori retail anche del fatto che verrà a scadenza un Btp Italia per circa 18,5 miliardi di euro. LEGGI TUTTO