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    Irene Pivetti condannata a 4 anni per evasione fiscale

    ServizioEx presidente della CameraL’inchiesta su operazioni commerciali nel 2016 del valore di circa 10 milioni di eurodi Redazione Roma26 settembre 2024Irene Pivetti in attesa della sentenza in tribunale, Milano 26 Settembre 2024
    ANSA/MATTEO CORNERAscolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaL’ex presidente della Camera Irene Pivetti è stata condannata a 4 anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio. Lo ha deciso la quarta sezione penale del Tribunale di Milano nel processo a carico anche di altri tre imputati su una serie di operazioni commerciali nel 2016 del valore di circa 10 milioni di euro, in particolare la compravendita di tre Ferrari Granturismo che, secondo l’accusa, sarebbe servita per riciclare proventi frutto di illeciti fiscali.Loading… LEGGI TUTTO

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    Pichetto: per le scorie nucleari ipotesi 3 depositi al Nord, al Centro e al Sud. Le più radioattive all’estero

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl deposito delle scorie nucleari non lo vuole nessuno? E allora ne facciamo tre: uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. E i rifiuti più radioattivi, quelli delle vecchie centrali, li lasciamo all’estero. A pagamento. E’ questa la soluzione che il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sta valutando per risolvere l’annoso problema di dove stoccare i rifiuti nucleari italiani. Il ministro, Gilberto Pichetto Fratin, ha spiegato il piano a margine di una convegno di Confindustria a RomaValutazioni in corso«Tutti i giorni produciamo scorie nucleari a bassa e media intensità» ha detto, riferendosi ai rifiuti radioattivi prodotti dagli ospedali e dalle industrie». «In questo momento abbiamo 30 e più siti di stoccaggio – ha proseguito -. La cosa bella sarebbe ridurli a uno. Altrimenti, uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. E’ una valutazione da fare». Poi ha aggiunto: «Sul deposito geologico», quello per le scorie ad alta radioattività, provenienti dalle centrali dismesse, «possono esserci soluzioni diverse. Possiamo anche lasciarle in Francia, facendo pagare noi e i nostri figli a vita».Loading…Cinquantuno aree individuate dalla Sogin L’Unione europea da anni chiede all’Italia di trovare un sito dove conservare in sicurezza i suoi rifiuti radioattivi. Oggi quelli più pericolosi sono nel Regno Unito e in Francia (a pagamento). Quelli meno pericolosi sono sparsi in una trentina di siti nel nostro paese, in condizioni precarie. La Sogin, la società pubblica per lo smantellamento delle vecchie centrali, ha individuato 51 aree in Italia dove si potrebbe costruire il deposito. Ma nessuno dei Comuni interessati ha detto sì. Il cerino è passato al ministero dell’Ambiente, che deve decidere dove realizzare la discarica.Sei regioni coinvolte«L’Unione europea non ci dice di fare “un” deposito – ha spiegato il ministro -. Ci dice che deve esserci “il” deposito dei rifiuti, in particolare per quelli a bassa e media intensità. In questo momento in Italia i depositi sono decine». Concentrando le scorie in tre depositi invece che in uno, il Mase pensa forse a impianti più piccoli e più accettabili alle popolazioni locali. Ma c’è anche il rischio che, invece di dover fronteggiare l’opposizione di un solo territorio, si trovi a dover affrontare quella di tre. In ogni caso, ha precisato Pichetto, «va avanti la procedura di Valutazione di impatto ambientale sui 51 siti», quelli individuati nella Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) preparata dalla Sogin. La mappa individua 51 siti in 6 regioni: Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sardegna, Sicilia. S«u quella valutiamo», ha concluso il ministro. LEGGI TUTTO

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    Scuola, nuove norme contro la violenza: bocciatura con il 5 in condotta

    Per gli studenti di quinto anno l’elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale dovrà essere trattato in sede di colloquio all’esame di Stato. Il voto sul comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità: il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico può essere attribuito solo se il voto di comportamento assegnato è pari a nove. Ricordiamo che in sede di scrutinio finale è il consiglio di classe ad attribuire il punteggio per il credito scolastico maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno fino ad un massimo di quaranta punti, di cui dodici per il terzo anno, tredici per il quarto anno e quindici per il quinto anno. Alla primaria la valutazione del comportamento dell’alunna e dell’alunno è espressa collegialmente dai docenti con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.Novità anche per le sospensioniA cambiare è anche la normativa relativa all’allontanamento della studentessa e dello studente dalla scuola per un periodo non superiore a quindici giorni. Queste disposizioni si modificheranno così. L’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporterà il coinvolgimento dell’alunno in attività scolastiche – assegnate dal consiglio di classe – di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare, che si concluderanno con la produzione di un elaborato critico su quanto si è appreso. Se la sospensione dura più di due giorni, la studentessa e lo studente coinvolti dovranno essere impegnati in attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’amministrazione periferica del Mim. Tali attività, se deliberate dal consiglio di classe, possono proseguire anche dopo il rientro in classe della studentessa e dello studente, secondo princìpi di temporaneità, gradualità e proporzionalità.Il Senato approva il ddl Valditara sul voto in condottaMaxi multe per chi aggredisce profNel Ddl Valditara si introducono anche sanzioni per chiunque aggredisca personale scolastico. La norma prevede questo: con la sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni, è sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a 10mila euro a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.Giudizi sintetici alla primariaAltra novità è il ritorno dei giudizi sintetici alla primaria che, come ha più volte spiegato il ministro Valditara, affiancheranno la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini, rafforzata con il portfolio (se nelle pagelle torneranno ottimo, buono, sufficiente o insufficiente lo sapremo più in là quando sarà emanata la relativa ordinanza ministeriale). Con un emendamento governativo si chiarisce poi che il voto numerico continuerà ad applicarsi sia alle secondarie di primo grado che a quelle di secondo grado. E proprio alle superiori sarà obbligatoria anche la valutazione intermedia di metà anno (con tanto di pagella) oltre a quella finale.Scuola, primo ok al ddl Valditara: le novitàLa soddisfazione della maggioranzaPer la relatrice del Ddl, Grazia Di Maggio (FdI), l’approvazione segna «un passo in avanti importante nel progetto di riforma della scuola. Con il ritorno ai giudizi sintetici, l’attenzione al valore del voto in condotta, il divieto dell’uso dei telefonini, il welfare per i docenti e l’assicurazione gratuita per insegnanti e studenti – aggiunge – restituiamo dignità e autorevolezza ai docenti e diamo maggior peso alla responsabilità comportamentale degli studenti. Un cambiamento significativo nel sistema scolastico ed educativo italiano per formare i ragazzi di oggi, che saranno i cittadini di domani, ovvero il futuro della nostra nazione». LEGGI TUTTO

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    Commissione cinema: Giuli «corregge» Sangiuliano e inserisce 6 donne

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaIl ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha nominato i 15 esperti della commissione Cinema, l’organismo ministeriale che dovrà decidere a quali film saranno meritevoli di ricevere i contributi pubblici “selettivi” del tax credit. Vale a dire la fetta più consistente dei fondi pubblici. Si tratta di 15 componenti, di cui sei donne.La commissione è composta da Valerio Caprara, Tiziana Carpinteri, Giacomo Ciammaglichella, Benedetta Cicogna, Pasqualino Damiani, Selma Jean Dell’Olio, Benedetta Fiorini, Massimo Galimberti, Giorgio Gandola, Mariarosa Cristina Beatrice Mancuso, Pier Luigi Manieri, Fabio Melelli, Paolo Guido Carlo Mereghetti, Ginella Vocca, Stefano Zecchi.Loading…Gli esperti – spiega in Mic comunicando la scelta del ministro – dureranno in carica due anni e potranno essere riconfermati una sola volta ed essere nuovamente nominati trascorsi due anni dalla cessazione dell’ultimo incarico. Il decreto, informa in Mic, è stato trasmesso agli organi di controllo ai fini della registrazione.La nomina della Commissione cinema era stato l’ultimo atto firmato dal predecessore di Giuli, Gennaro Sangiuliano, quando era ormai in uscita dal ministero del Collegio romano. Giuli aveva detto di non sentirsi «affatto offeso» ma aveva annunciato che il decreto di nomina dei componenti della commissione sarebbe stato «perfezionato» e «arricchito» secondo alcuni criteri, tra cui quello «del rispetto dell’equilibrio di genere sul quale è mio intendimento intervenire».Nel frattempo avevano riunuciato all’incarico proposto da Sangiuliano sia Francesco Specchia, inviato e critico di Libero, sia Luigi Mascheroni («Ho detto di no per evitare strumentalizzazioni politiche e polemiche lagnose. La destra sarà anche ossessionata dalla conquista del potere, ma la sinistra lo è dalla paura di perderlo»). LEGGI TUTTO

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    Meloni incontra Zelensky: a fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLa premier Giorgia Meloni ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine dei lavori della 79ma Assemblea Generale dell’Onu. Nel corso del colloquio, secondo quanto si è appreso, è stato ribadito il convinto sostegno dell’Italia alla legittima difesa dell’Ucraina, con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per una pace giusta e duratura. L’Italia continuerà a essere in prima linea anche nel 2025 con l’organizzazione a Roma della Ukraine Recovery Conference e sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessarioOggi in Assemblea Generale interventi Biden e Meloni Giorgia Meloni è di nuovo al Palazzo di Vetro per assistere stamattina (il pomeriggio in Italia) alla sessione di apertura del dibattito di alto livello della 79ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Dopo gli interventi del segretario generale e del presidente dell’Assemblea Generale, il primo intervento per gli Stati membri spetterà come ogni anno al Brasile, in quanto primo Stato firmatario della Carta delle Nazioni Unite. A seguire, in qualità di nazione ospitante, l’intervento del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.Loading…I temi del discorso della premierL’intervento di Meloni è in programma alle 19.30 (l’1.30 in Italia). La premier secondo le anticipazioni, offrirà il punto di vista dell’Italia sui principali temi dell’agenda internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina e dal conflitto in Medio Oriente, e sulle grandi sfide globali come il governo dei flussi migratori e il contrasto all’immigrazione illegale di massa, la lotta alla criminalità internazionale, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Particolare attenzione sarà riservata alle iniziative della Presidenza italiana del G7 e al nuovo approccio di relazioni paritarie lanciata dall’Italia nei confronti dell’Africa e alla necessità di costruire un nuovo rapporto con il Sud Globale.Il vertice della Coalizione Globale contro le droghe sintetichePrima dell’intervento all’Assemblea Generale, la premier prenderà parte al Vertice della Coalizione Globale contro la minaccia delle droghe sintetiche. All’evento partecipano i Paesi e le Organizzazioni internazionali che fanno parte della Coalizione Globale contro la minaccia delle droghe sintetiche, di cui l’Italia è tra le Nazioni più attive. In occasione del Summit, verrà adottata una Dichiarazione politica con la quale i membri della Coalizione, nelle rispettive giurisdizioni, si impegnano tra le altre cose a contrastare la diffusione delle droghe sintetiche, ad adottare misure sui fornitori dei precursori chimici, a scardinare le rotte dei trafficanti, sviluppare sistemi di monitoraggio dei modelli di consumo ed espandere l’accesso a trattamenti sanitari pubblici. LEGGI TUTTO

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    Referendum sulla cittadinanza: la corsa alle firme e le prospettive dei diritti

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa sfida sulla cittadinanza si giocherà su diversi piani. Quello parlamentare e quello del referendum. La scadenza più immediata riguarda il referendum lanciato da + Europa ed altri partiti e associazioni che punta a dimezzare (dagli attuali 10 a 5) gli anni di residenza ininterrotta per fare richiesta della cittadinanza italiana. In base alla legge c’è tempo fino al 30 settembre per raccogliere le 500mila firme necessarie per indire (l’anno prossimo) il referendum.Magi: quasi 300 mila firme per referendum cittadinanza «La raccolta firme per il referendum cittadinanza viaggia a una velocità impressionante grazie anche alla mobilitazione di tante personalità della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’accademia, del giornalismo: siamo a quasi 300mila sottoscrizioni che rendono l’obiettivo delle 500mila a portata di mano. Questo dimostra due cose: primo, che c’è una volontà enorme di cambiare la legge sulla cittadinanza ingiusta, crudele e incivile; secondo, che gli italiani sono molto più avanti dei vari Meloni, Salvini, Vannacci e Tajani che invece vorrebbero leggi più dure per chi è nato, cresciuto, istruito e vive stabilmente in Italia» ha dichiarato Riccardo Magi, segretario di Più Europa.Loading…Piattaforma in tilt per 60mila clic in un’oraDopo poche ore l’annuncio: «Stavamo viaggiando a un ritmo di circa 10mila firme all’ora quando la piattaforma pubblica per la raccolta firme del ministero è andata in tilt… Da circa due ore migliaia di persone stanno provano a firmare per il Referendum Cittadinanza senza successo, ricevendo messaggi di errore dalla piattaforma. Abbiamo immediatamente segnalato l’episodio agli uffici competenti e aspettiamo una risposta a breve. Resta però gravissimo che una piattaforma governativa, pensata per questo obiettivo, non riesca a tenere il flusso delle firme di queste ore». In breve tempo però la piattaforma digitale istituita dal ministero della Giustizia per la raccolta delle firme per i referendum ha ripreso regolarmente a funzionare. Il blocco segnalato era dovuto ad una richiesta eccezionale di accessi che ha portato ad oltre sessantamila tentativi in un’ora, causando il blocco del sistema. Lo ha reso noto il ministero dopo le segnalazioni del comitato promotore.Come funziona la firma digitaleDati i tempi ristretti il comitato promotore ha deciso di puntare tutto sulle firme digitali che bypassano il problema dei banchetti da trovare e soprattutto i tempi a volte lunghi dei certificati di iscrizione alle liste elettorali dei firmatari che gli uffici anagrafe devono trasmettere al comitato promotore. Grazie alla piattaforma del governo è possibile infatti autenticare tramite Spid o carta di identità elettronica la firma per sottoscrivere il quesito referendario. Firma poi certificata in collegamento automatico con l’anagrafe nazionale dei residenti. Tempo per l’operazione: non più di due minuti.Cosa chiede il referendumSulla pagina del comitato promotore si spiega che ai fini della concessione della cittadinanza, oltre alla residenza ininterrotta in Italia (che questo referendum propone di dimezzare da 10 a 5 anni) «resterebbero invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza, quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso di adeguate fonti economiche, l’idoneità professionale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica». E che in Italia «le persone in possesso di questi requisiti che potrebbero beneficiare direttamente o indirettamente (figli minori conviventi) dell’intervento proposto sono circa 2,5 milioni». LEGGI TUTTO

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    Meloni, a New York incontri con i Ceo di Google, Motorola e Open Ai

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaA margine della settimana dalla 79ma assemblea generale della Nazioni Unite, la premier Giorgia Meloni ha avuto una serie di incontri con esponenti del settore dell’innovazione e in particolare con gli amministratori delegati del gruppo Google-Alphabet, Sundar Pichai, di Motorola, Greg Brown, e di Open AI, Sam Altman. Al centro dei colloqui, le prospettive dello sviluppo tecnologico e informatico globale con particolare riferimento all’intelligenza artificiale. Sono stati inoltre discussi i piani di investimento dei gruppi in Italia.Sono state discusse pure -informa una nota di Palazzo Chigi – quali iniziative poter adottare, anche alla luce della posizione strategica dell’Italia al centro del Mediterraneo, per incrementare la competitività italiana nei settori a più alta tecnologia, in particolare facendo leva sulle eccellenze italiane dell’alta formazione e della ricerca.Loading…In serata la presidente del Consiglio italiana parteciperà alla serata organizzata dall’Atlantic Council, dove dalle mani di Elon Musk riceverà il “Global Citizen Award 2024”. I premi vengono consegnati ogni anno a personalità internazionali che più si sono distinte a livello globale. Meloni sarà premiata «per il suo ruolo pionieristico di prima donna capo di Governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione europea e all’alleanza transatlantica nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024». LEGGI TUTTO

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    Il figlio di Andreotti risponde a Rita Dalla Chiesa: «Accusare mio padre schiaffo a sua memoria»

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaNessun dissidio tra Andreotti e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Stefano Andreotti, dopo le polemiche per le parole di Rita Dalla Chiesa, sul “favore fatto a un politico” con l’omicidio del padre generale, avvenuto a Palermo il 3 settembre del 1982, interviene assicurando che nessun astio c’era tra il padre e il generale dei carabinieri.«Accusare mio padre di un suo possibile coinvolgimento in un omicidio o di avere rapporti con la mafia è uno schiaffo alla sua memoria e alla sua storia» dichiara il figlio del 7 volte presidente del Consiglio. Stefano Andreotti, si dice «addolorato per le parole» di Rita Dalla Chiesa su un possibile coinvolgimento dello statista Dc nell’uccisione del generale Carlo Alberto dalla Chiesa. «Le sentenze di Palermo e di Perugia hanno smentito» ogni ipotesi in questo senso, sottolinea Stefano Andreotti che ricorda come invece tra suo padre e il generale «ci fosse un rapporto di grande stima reciproca». Anzi: a supporto dei rapporti cordiali tra i due, dopo essersi affidato ai suoi ricordi, in una lunga intervista con l’AdnKronos, Stefano Andreotti rende noto uno scambio epistolare del 1979.Loading…Le lettereNella prima lettera -datata 3 settembre 1979- è Giulio Andreotti a rivolgersi al generale, scrivendo di aver apprezzato la sua scelta di restare alla guida del nucleo antiterrorismo, rinunciando di tornare a svolgere l’incarico di generale dei carabinieri. «Caro generale -scrive Andreotti, che ha appena lasciato Palazzo Chigi dove è arrivato Francesco Cossiga- so che accettare la conferma all’incarico le costa, ma conosco anche il suo patriottismo e penso a quale effetto avrebbe avuto l’annuncio di una sua diversa soluzione e dobbiamo quindi ancor di più essere grati. Auguri di buon lavoro e cordialissimi saluti».Il 16 dello stesso mese risponde Dalla Chiesa: «Le sono tanto grato per i sentimenti di solidarietà e di incoraggiamento che si è compiaciuto farmi pervenire, sapevo della sua benevolenza e – con una punta di presunzione – anche della sua considerazione, ma l’aver potuto leggere così gentili espressioni, in un momento di particolare travaglio interiore e quando più ambivo ad un mio rientro nei ranghi e quindi nell’ombra mi ha fatto bene e mi è valso a quel po’ di ossigeno di cui avevo bisogno», scrive il generale. «Continuo a sperare che nel giro di pochi mesi le mie aspirazioni possono trovare la loro realizzazione che gli stati emotivi concedano spazio anche a chi, più che apparire intende conservare la fede dell’umiltà e la modestia al servizio del nostro Stato ma è anche certo che nella parentesi per la quale mi richiesto di continuare a recitare una parte, le mie prestazioni saranno caratterizzate come lei chiede, dal più genuino senso di responsabilità verso il governo e verso la collettività. Le rinnovo signor presidente, i sensi della mia gratitudine», conclude il testo. LEGGI TUTTO