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    Natalità in calo in Italia, Mattarella: “Servono stipendi adeguati e più servizi”

    “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo” dichiara Mattarella agli Stati Generali della natalità

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    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  agli Stati generali della natalità a Roma parla del decremento delle nascite, il calo di popolazione che incrociano la questione dei territori sottolineando che “sono le aree interne, soprattutto nel Sud e nelle Isole, a subire gli effetti del declino demografico: tra il 2014 e il 2024, Istat segnala che la popolazione dei Comuni periferici è diminuita di oltre il 6% e quella dei Comuni ultra periferici, di quasi l’8%”.

    “Il popolo è base comunità non elemento di affermazione”
    “La struttura, l’equilibrio demografico di un Paese riflettono il progetto di vita che lo connota. Sono l’immagine della libertà dei suoi cittadini nel definirne il futuro. Sono il termometro, talvolta, di atteggiamenti che portano lo Stato ad assumere il suo popolo non come la base costitutiva della comunità bensì come elemento di affermazione”. Lo ha ribadito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando agli Stati generali della natalità a Roma. 

    Creare un ambiente favorevole per poter generare dei figli
    “In una società centrata sulla velocità e sul tempo reale i giovani sono costretti ad essere in costante ritardo, ma non è loro responsabilità, il ritardo nel trovare un lavoro stabile, una casa, mettere su famiglia, il ritardo anche nel fare figli”. Lo ha detto il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, parlando agli Stati generali della natalità a Roma.  “Parliamo delle difficoltà derivanti dalla precarietà e dai bassi redditi, dalle carenze dei servizi che rendono difficile conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia”. “E’ la società nel suo insieme che deve creare un ambiente favorevole” per poter generare dei figli, ha aggiunto il capo dello Stato. 

    ©Ansa

    Mattarella: la nostra società invecchia, i ricchi fanno meno figli
    “La nostra società invecchia, va letto come un successo il fatto che aumentano i tempi della vita, ma al tempo stesso non si rigenera o lo fa soltanto parzialmente. I giovani sono pochi, come mai avvenuto nella storia passata, salvo forse soltanto dopo guerre devastanti”. Poi il presidente della Repubblica ha aggiunto:  “Laddove i consumi privati sono più alti, si riscontra minore generatività. Una constatazione che induce a riflettere sui valori che possono caratterizzare i vari umani consorzi alle diverse longitudini”.  Il capo dello stato ha definito la situazione “contradditoria” e meritevole di una riflessione.  

    Natalità: Mattarella legge l’articolo 31 della Costituzione
    Quello dei provvedimenti da adottare per contrastare il declino demografico “è un dibattito che appartiene interamente al discorso pubblico”.  Il capo dello Stato per spiegare il concetto ha voluto rileggere ai tanti giovani presenti all’Auditorium di Roma l’articolo della Costituzione che lo mette nero su bianco. “È un dovere che ci viene indicato dall’articolo 31 della Costituzione, vale la pena rileggerlo: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.  More

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    Natalità, Mattarella: tema vitale per l’Italia e l’Europa, servono retribuzioni adeguate e sviluppo dei servizi sociali

    Ascolta la versione audio dell’articoloLa detanalità «è un tema vitale per il nostro Paese e per l’intero continente europeo. Gli squilibri demografici producono mutamenti, crisi degli assetti pre-esistenti e incidono sulle relazioni umane, sulla vita di comunità, sui modelli culturali, sulle aspirazioni delle cittadine e dei cittadini». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo agli Stati generali della natalità.«I giovani sono pochi. Come mai è avvenuto nella storia passata, salvo forse soltanto dopo guerre devastanti e per aree specifiche», ha osservato con preoccupazione il capo dello Stato che richiamando le parole di Papa Francesco, intervenuto allo stesso evento due anni fa disse che la natalità «è l’indicatore principale per misurare la speranza, la speranza di un popolo». Parole che, conclude Mattarella, «devono far riflettere. È la vita, è il futuro, che rischiano di venire toccati, ridimensionati».Loading…Calo demografico inciderà su sostenibilità conti pubblici«Un rinnovo generazionale debole inciderà sulla sostenibilità dei conti pubblici, oltre che sulla coesione intergenerazionale. È positivo che le istituzioni si siano poste l’interrogativo di come trasformare in azioni la consapevolezza dell’esistenza di questo problema, con il lavoro della commissione d’inchiesta sugli effetti economici e sociali della transizione demografica mi auguro possa essere utile allo scopo», secondo il Capo dello Stato.Retribuzioni adeguate per non rinunciare a fare figli«Condizioni adeguate di retribuzione e sviluppo dei servizi sociali consentono» ai giovani di orientare le proprie scelte verso «la gioia di avere figli e non verso la rinuncia. Le difficoltà derivanti dalla precarietà e dai bassi redditi, dalle carenze dei servizi rendono difficile conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita familiare». Per il presidente della Repubblica la natalità «ha valore umano e ha valore sociale e la società nel suo insieme che deve comporre un ambiente favorevole che assicurare piena libertà» di fare figli. E il richiamo di Mattarella è all’articolo 31 della Costituzione. «Vale la pena di eleggerlo: la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi con riguardo particolare alle famiglie numerose, protegge la maternità, l’infanzia». More

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    Papa Leone XIV in Turchia, Mattarella: “Tempo di iniziative di pace nel Mediterraneo”

    “L’armonia interreligiosa e il pluralismo culturale hanno a lungo costituito tratti fondamentali delle civiltà sorte lungo le rive del Mediterraneo, anche se ora stentiamo a ricordarlo. È tempo che l’anelito alla pace e alla stabilità, proprio di tutti i popoli, si traduca in iniziative concrete. La Sua presenza in Turchia e Libano senz’altro rinvigorirà le ragioni dell’unità e della fratellanza umana. Con questi auspici, desidero rivolgere alla Santità Vostra i più fervidi auguri per questa missione pastorale, rinnovando, al contempo, le espressioni della mia profonda stima e considerazione”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato a papa Leone in occasione del viaggio del Pontefice in Turchia e Libano.

    Messaggio al Papa in occasione del viaggio in Libano e Turchia

    “Santità – scrive il Capo dello Stato –  desidero farle pervenire il mio ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il Suo primo viaggio apostolico in Turchia e Libano. Il pellegrinaggio all’antica Nicea, in occasione del millesettecentesimo anniversario del primo Concilio ecumenico della storia, e gli altri significativi incontri in programma suscitano sentimenti di speranza e di fiducia in tutti coloro che condividono l’impegno a favore del rispetto della dignità umana e del diritto fondamentale alla libertà religiosa. Su tali presupposti dell’ecumenismo e del dialogo tra le fedi trovano solide fondamenta anche le prospettive di una pacifica convivenza tra le genti. Nel corso del Suo viaggio visiterà terre dove la Chiesa ha una presenza antichissima e tuttora vivace, lì dove, lungo i secoli, si sono incontrati e confrontati popoli e culture diverse in un processo di reciproco arricchimento. Sono certo che ovunque la Sua testimonianza conforterà le donne e gli uomini di buona volontà, che ripudiano violenze e sopraffazioni, adoperandosi ogni giorno affinché tacciano le armi e prevalgano le ragioni del dialogo, della ricerca del bene comune” conclude il presidente Mattarella.  More

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    Sondaggio, fiducia Salvini al 57% nel centrodestra ma Zaia convince anche il Campo largo

    Il leader della Lega è l’esponente del Carroccio più conosciuto (95%), ma gli elettori hanno maggiore fiducia nell’ex presidente della Regione Veneto (31%). La leadership di Vannacci allontanerebbe il 27% degli intervistati, mentre quella di Zaia potrebbe avvicinare il 23% degli elettori al partito. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24 More

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    Palazzo Chigi: “Per la Manovra accordo su affitti, Isee e dividendi”

    “Nel corso della riunione di maggioranza a Palazzo Chigi sul ddl bilancio, svoltasi in un clima di grande condivisione, è stata raggiunta un’intesa su alcune questioni ancora aperte”. E’ quanto emerge da una nota diffusa da Palazzo Chigi. “In particolare, si è trovato un accordo sugli affitti brevi, sull’ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa, sull’articolo 18 riferito ai dividendi, è stata chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e si è discusso delle misure a favore delle forze dell’ordine”, è stato riferito. All’incontro hanno partecipato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i Vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo e i Presidenti dei Gruppi parlamentari di maggioranza del Senato. 

    Questioni “ancora aperte”

    La maggioranza, dunque, ha cominciato a  trovare una quadra su alcuni dei temi più “caldi” legati alla manovra da 18 miliardi che, stando agli Uffici di presidenza delle Camere, dovrebbe avere il via libera del Senato il 15 dicembre e approdare poi a Montecitorio il 19 dello stesso mese. Le due ore di vertice odierne a Palazzo Chigi sono servite per trovare l’intesa su questioni che però, è stato precisato, “sono ancora aperte”. Tutto ciò mentre in Commissione Bilancio di Palazzo Madama venivano bocciati 105 emendamenti sugli oltre 400 segnalati. Le proposte di modifica però restano ancora diverse, anche perché ai senatori è stata data la possibilità di presentare altri emendamenti al posto di quelli cassati. Il focus continua ad essere quello relativo alle coperture anche considerando che, per soddisfare tutte le richieste, secondo un primo calcolo, “servirebbe poco più di un miliardo”, ha commentato il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan.
    I nodi della finanziaria e gli affitti brevi
    Tra i nodi di questa finanziaria, il dibattito sugli affitti brevi è stato uno dei principali e più intricati. Ora, il punto su cui sembra che le forze di maggioranza stiano trovando una visione comune riguarda il numero di case di proprietà che farebbe scattare il cosiddetto “reddito di impresa”. Ad oggi, la cedolare secca sulla prima casa è tassata al 21%, dalla seconda alla quarta casa si passa al 26%, dalla quinta casa in poi subentra proprio il concetto di “reddito di impresa”. L’idea generale è quella di abbassare questa asticella alla terza casa, lasciando invariate le aliquote del 21% sulla prima e del 26% sulla seconda”, ha fatto sapere ancora il senatore Malan. “Noi tuteliamo la casa”, ha detto invece Gasparri, “su questo siamo tutti d’accordo, poi tocca al Mef vedere se le coperture ci sono”.
    Le coperture
    Su come e dove trovare queste risorse resta ancora tutto in sospeso anche perchè, ancora, nessuno e nemmeno il Mef si è sbilanciato. Dunque, se da un lato il vertice odierno ha consentito di fare dei “passi avanti”, ora l’attenzione si sposta proprio sulle coperture, che dovranno passare al vaglio del ministero dell’Economia. La cifra cui si guarda supera il miliardo di euro, anche se i calcoli non sono definitivi. In cima all’elenco degli interventi c’è un ulteriore prelievo a carico delle banche. Il gettito, secondo diverse fonti, ammonterebbe a poco meno di 200 milioni. L’intenzione dichiarata dalla maggioranza è di limitare l’incremento solo alle grandi banche. Ma secondo altre fonti il rischio è di colpire indiscriminatamente.  “Parleremo con tutti i soggetti interessati, non lo scopriranno dai giornali”, ha fatto sapere  il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. A contribuire alle coperture c’è anche la tassa sui pacchi, mentre qualche dubbio prende forma sulla tassa sull’oro da investimento: “è una tematica molto complessa, che ha bisogno di un ulteriore approfondimento”, ha riferito il capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo.  More