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    Elezioni regionali nelle Marche, chi sono i candidati alla presidenza

    Il centrosinistra candida invece Matteo Ricci, che da giugno 2024 è europarlamentare per il Partito Democratico. Coetaneo di Acquaroli, ha esordito in politica a 24 anni come consigliere comunale nella sua città natale, Pesaro. Nel 2014 diventa sindaco, e resterà tale per dieci anni. Nel 2013 è vicepresidente del Pd, e nel 2014 è vicepresidente Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani. È sostenuto dal centrosinistra, in campo largo: Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e Azione. A questi si aggiungono partiti locali come “Progetto Marche”, “Avanti con Ricci”, “Pace Salute Lavoro” e la civica “Matteo Ricci Presidente”. Nel corso dell’estate ha ricevuto un avviso di garanzia per presunte irregolarità negli affidi a Pesaro nel periodo in cui era sindaco. Si è detto estraneo ai fatti LEGGI TUTTO

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    Elezioni Marche, Schlein a Meloni: “Vinceremo”. La premier: “Uniti solo per batterci”

    La presidente del Consiglio insieme agli alleati di governo ad Ancona, la leader dem a Pesaro. Così si è consumata la sfida distanza in vista del voto per il nuovo governatore del 28 e 29 settembre. Nessuna delle due si è risparmiata. “Nessuno come me oggetto di odio in questo Paese”, ha detto Meloni. “Evviva l’Italia antifascista, coalizione progressista unita come non succedeva da 20 anni”, le parole della segretaria Pd

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    La premier Giorgia Meloni ad Ancona insieme agli alleati di governo, la leader dem Elly Schlein a Pesaro: entrambe si sono prese la scena dal palco dei comizi elettorali dei rispettivi partiti in vista dell’imminente voto per le regionali nelle Marche, fissate per il 28 e 29 settembre, che vedrà sfidarsi il governatore uscente Francesco Acquaroli per il centrodestra e Matteo Ricci per il campo largo del centrosinistra. La presidente del Consiglio ha rivendicato il successo del suo esecutivo – “tra un mese diventeremo il terzo governo più longevo” – e ancora una volta ha attaccato la sinistra per il “clima d’odio” che fomenta. Schlein ha messo l’enfasi sulla rinata “unità della coalizione progressista”, che si presenta “compatta in tutte le regioni” al voto, come “non succedeva da 20 anni”, e che a breve batterà il centrodestra “anche alle politiche”. Nessuna delle due si è risparmiata attacchi all’avversaria, spaziando dal tema dei salari alla sanità, fino a quello più trasversale della guerra a Gaza.

    Meloni: “Nessuno oggetto di odio come me”

    Come spesso negli ultimi eventi elettorali, è soprattutto l’odio politico che scalda la premier Meloni. “Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola”, dice. E alla leader del Pd che le aveva chiesto di andare in Aula per elencare gli attacchi subiti dal centrodestra, ribatte chiamandola per nome: “Guarda Elly, se vuoi che te li faccio ci mettiamo mezza giornata”. Poi cita il caso di violenza politica della giornata – “Oggi un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, ha detto alla capogruppo di FdI: ‘Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta’” – e ammonisce: “Calmiamoci, riportiamo un dibattito dove deve stare”. 
    Schlein: “Uniti vinciamo, evviva l’Italia antifascista”
    A 80 km di distanza da Meloni, Schlein metteva l’accento sull’importanza dell’antifascismo: “Uniti insieme andiamo a vincere nelle Marche, per portare i valori della nostra Costituzione che, come tutti noi e tutti voi, è antifascista. Andiamo a vincere nelle Marche, evviva l’Italia antifascista”.  LEGGI TUTTO