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    Come sarà il funerale laico di Giorgio Napolitano: oratori e diretta tv da Montecitorio

    Domani i funerali di Stato di Giorgio Napolitano a Montecitorio. La cerimonia inizierà alle 11:30, con diretta di Rai Uno e maxischermi fuori dall’edificio.Giorgio Napolitano – Nanopress.itIniziati i preparativi per la cerimonia dei funerali di Stato per Giorgio Napolitano dopo due giorni di camera ardente in Senato chiusa nella giornata di oggi alle 16. Oggi hanno reso omaggio anche Tajani e i ministri leghisti. Unico a non essersi recato a Roma tra le figure istituzionali più importanti del governo Matteo Salvini. Nella giornata di ieri erano arrivati di mattina Ignazio La Russa, insieme a Giorgia Meloni. Tra gli oratori domani, il figlio Giulio ma anche la nipote Sofia. Morto lo scorso venerdì all’età di 98 anni, il Paese intero è pronto a dare l’ultimo saluto al presidente emerito della Repubblica in rito laico.Domani i funerali di Stato di Giorgio NapolitanoInizio previsto per domattina alle 11:30 a Montecitorio. Sarà come volontà di Giorgio Napolitano una celebrazione laica, e il funerale andrà in diretta grazie alla copertura televisiva di Rai Uno. Al di fuori dell’edifico saranno inoltre posti dei maxischermi per permettere alla gente fuori di assistere alla celebrazione. A rendere omaggio al presidente emerito della Repubblica arriveranno tutte le autorità del governo e dello Stato, tra cui Sergio Mattarella; gli ospiti troveranno spazio nelle tribune e due spicchi invece saranno destinati ai giornalisti e alla stampa.Fino a domani mattina il feretro rimarrà a palazzo Madama, dove domenica e oggi era rimasto per la camera ardente istituita al Senato. La bara attraverserà dunque piazza Montecitorio e poi sarà deposta nella Sala dei ministri.La scelta degli oratori così come molte altre scelte sono state prese ovviamente dalla famiglia. Dal figlio Giulio in particolare, che parlerà insieme alla nipote di Giorgio Napolitano, Sofia. Gli interventi in tutto saranno nove, tra i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, gli ex premier Giuliano Amato, il cardinale Gianfranco Ravasi con il quale Napolitano si era intrattenuto in diversi dibattiti e colloqui sul tema del dialogo tra credenti e laici. E ancora, Anna Finocchiaro, Gianni Letta e Paolo Genitori parleranno insieme ai due familiari, la funzione dovrebbe durare oltre i 90 minuti, dunque la sua conclusione è prevista per le ore 13.Oggi secondo e ultimo giorno di camera ardenteDomani ai funerali è prevista anche la partecipazione di Emmanuel Macron, il quale arriverà a Roma di proposito per prendere parte alla cerimonia, come riferiscono fonti governative francesi. Nessun incontro a margine del funerale, secondo ancora quanto dichiarato dall’Eliseo: “Non ci sono incontri in programma, sarà a Roma solo per la cerimonia“.Tra i politici e ospiti stranieri sarà presente anche il presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier, il primo ministro albanese Edi Rama, l’ambasciatore russo a Roma Alexey Paramonov. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha invece deciso di porre le bandiere europea e quella italiana a mezz’asta domani, su tutti i palazzi ministeriali Ue, in ricordo di Giorgio Napolitano. Roma, bandiere a mezz’asta sulla facciata del Quirinale per la morte del Presidente emerito Giorgio Napolitano – Nanopress.itOggi il Senato è stato teatro del secondo giorno di camera ardente. Il feretro del presidente emerito della Repubblica è rimasto a disposizione delle visite fino alle 16 nella sala Nassiriya. Massimo D’Alema in mattinata, arrivato in visita ai familiari, ha ricordato Napolitano come un uomo dalla grande personalità, un “Maestro severo ma capace di slanci affettuosi. ha rappresentato nella sua forma più alta il senso dello Stato, quell’amore verso la democrazia e il nostro paese. Ha dato un tratto, una caratteristica del comunismo italiano“.Presente oggi anche Antonio Tajani, insieme ad alcuni ministri della Lega. Unico tra le alte cariche del governo a non essersi recato alla camera ardente Matteo Salvini. Ieri era stato il turno della premier insieme ad Ignazio La Russa. LEGGI TUTTO

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    Gli studenti universitari tornano in tenda per protestare contro il caro affitti

    Nella giornata di ieri La Sapienza di Roma ha dato vita a una manifestazione contro il caro affitti: gli studenti tornano a protestare in tenda anche a Milano. “Il governo dorme, ma noi dove dormiamo?”.Gli studenti universitari con le loro tende manifestano contro il caro affitti all’esterno università – Nanopress.itPresenti anche le associazioni sindacali insieme agli studenti che hanno protestato nella giornata di oggi a Roma. La Sapienza apre una nuova stagione di proteste da parte del mondo accademico contro il rincaro impetuoso degli affitti, e per gli studenti non sono ancora arrivate importanti novità sul fronte alloggi dall’esecutivo. Insieme agli universitari oggi al presidio presente anche una delegazione dell’opposizione. Studenti davanti al rettorato anche a Milano nel pomeriggio, a Torino e in diverse altre città universitarie in tutta Italia.Studenti in tenda a Roma e a Milano contro il caro affitti: “Vorrei un futuro qui”“Vogliamo l’abolizione della 431/98, introduzione equocanone, tavolo permanente e reddito studentesco”. Si leggono questi e altri slogano sui cartelloni degli studenti che oggi, 25 settembre, a Roma e a Milano sono tornati a protestare contro il caro affitti. “Vorrei un futuro qui”, scrive su un foglio un giovane mostrandosi ai cronisti da dentro una tenda, in compagnia di colleghe invece che sul prato hanno portato i libri per studiare.“l governo dorme, ma noi dove dormiamo?” si legge invece davanti l’ingresso principale della Sapienza, dove decine e decine di ragazzi hanno stazionato e fatto sentire la loro voce.Proteste che arrivano a 4 mesi di distanza da quelle di maggio, iniziate grazie alla trovata della studentessa Ilaria Lamera, posizionatasi in tenda al Politecnico di Milano. Le tende per il caro affitti poi iniziarono a fioccare in tutta Italia. Da Piazza Leonardo Da Vinci a Bologna, Roma, Padova, Palermo, Napoli. Quattro mesi, appunto, ma nulla sembra essere cambiato. Nemmeno dal punto di vista del focus sul problema.  Secondo una recente indagine condotta dalla Cgil-Udu-Sunia, un ragazzo su tre non riuscirebbe a pagare l’affitto a causa delle locazioni troppo alte negli ultimi anni post pandemia. E pensare che durante il Covid il fuggi fuggi generale aveva portato per un attimo i proprietari addirittura ad abbassare i prezzi nelle città universitarie.Questa fase 2 dunque della mobilitazione studentesca, che prova a raggiungere le attenzioni del governo è iniziata la scorsa notte, ma oggi sono arrivate anche le delegazioni dell’opposizione con Pd e Movimento Cinque Stelle, insieme ad esponenti della Cgil.Gli studenti contro il governo: “Non è stata presa nessuna soluzione concreta”Accampati, gli studenti dell’Udu puntano il dito contro la maggioranza, colpevole di non avere ancora ascoltato la loro voce ed essersi girati dall’altra parte quando negli scorsi mesi si era fatta notare questa “crisi abitativa”. “Ci sentiamo traditi, non è stata presa nessuna soluzione concreta, dopo tutte le promesse arrivate in estate” dicono gli studenti.Dal ministero dell’Università Anna Maria Bernini aveva promesso, e ha rimarcato in queste ore, che con i fondi del Pnrr entro il 2026 67mila nuovi alloggi verranno messi a disposizioni da enti pubblici e privati. Milano, protesta studenti in tenda – Nanopress.itCi sarebbero poi, con la misura introdotta dal dl Pubblica amministrazione dello scorso maggio circa 660 milioni di euro a disposizione di fondi pubblici; 1/3 di questi però andrebbero solo alla città di Milano che userà i fondi per acquistare nuovi posti letto presso alloggi e residenze per studenti. In totale altri 45mila posti letto in tutta Italia.Tutto questo però non basta agli universitari accampati nelle “tendate”, che adesso si stanno espandendo in 25 città universitarie tra Nord e Sud. Da Lecce, Torino, Palermo, Bologna, Perugia, lo slogan è “Vorrei un futuro qui“, ma gli studenti chiedono concretezza e azioni immediate. LEGGI TUTTO

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    Incidente Frecce Tricolori a Torino: il fratello della piccola Laura dimesso dalla terapia intensiva

    Il 12enne – ricoverato all’ospedale Regina Margherita di Torino – ha lasciato la terapia intensiva ed è stato trasferito nel Centro ustionati. I rottami della Freccia Tricolore – Nanopress.itVenerdì scorso è stato sottoposto a un intervento di innesto di tessuto amniotico, che avrebbe dato buoni risultati.Esce dalla terapia intensiva il fratello della piccola Laura OrigliassoAndrea, fratello della piccola Laura, la bimba di 5 anni morta nell’incidente delle Frecce Tricolori a Torino, è stato dimesso dalla terapia intensiva. Il bambino, 12 anni, è stato trasferito nel Centro ustionati della Chirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Stando a quanto riferisce l’Ansa, il 12enne ha subito un intervento di innesto di tessuto amniotico, che sarebbe perfettamente riuscito.Le condizioni generali del bambino restano stabili. A seguirlo, oltre ai chirurghi, anche un team di psicologi che dovrà aiutarlo ad affrontare il difficile percorso di ripresa. Non è chiaro se Andrea abbia già saputo della morte della sorellina, ma è plausibile che sarà un percorso lungo quello dell’accompagnamento verso la verità e la consapevolezza di una nuova vita senza la piccola Laura.L’incidente è avvenuto il 16 settembre scorso sulla pista dell’aeroporto Torino-Caselle. Un velivolo delle Frecce Tricolori si è schiantato al suolo, poco dopo il decollo, finendo sull’auto su cui viaggiava la famiglia Origliasso. Per la piccola Laura, 5 anni, non c’è stato nulla da fare. I genitori e il fratellino sono invece riusciti a salvarsi. Stesso destino per il pilota, che ha evitato l’impatto con le case, ma nulla ha potuto fare per dirottare il velivolo oltre la pista. Proprio al pilota nei giorni successivi all’incidente è stato notificato un avviso di garanzia. Un atto indispensabile per consentire gli accertamenti tecnici. LEGGI TUTTO

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    Ruba fedi e anelli agli anziani di una Rsa, denunciata operatrice socio sanitaria a Castel di Casio

    L’operatrice socio sanitaria è stata denunciata per ricettazione. L’indagine dei carabinieri è partita dopo la denuncia dei familiari di tre anziane di una Rsa di Castel di Casio, nel Bolognese, che si erano accorti della sparizione di due fedi nuziali e un anello. Mani di un’anziana – Nanopress.itI militari dell’Arma hanno quindi accertato che i gioielli sarebbero stati sottratti alle tre anziane (una delle quali è morta lo scorso agosto) da una operatrice socio sanitaria della casa di riposo. Durante le indagini, uno dei tre anelli scomparsi è stato ritrovato dai carabinieri in un ‘Compro Oro’ dell’Appennino bolognese. Avviati i dovuti controlli, è stato accertato che a depositare l’anello era stata proprio una donna, identificata poi come l’operatrice socio sanitaria della Rsa.Denunciata per ricettazione operatrice socio sanitaria di una RsaAvrebbe rubato due fedi nuziali e un anello a tre anziane di una casa di riposo di Castel di Casio, nel bolognese, l’operatrice socio sanitaria denunciata per ricettazione. Come riferisce l’Ansa, l‘indagine dei carabinieri del comune bolognese è scattata dopo la denuncia della direttrice della Rsa. A lei si erano rivolti i parenti delle tre anziane vittime di furto, che si erano accorti degli ammanchi dei gioielli sottratti alle loro congiunte.La direttrice della casa di riposo ha quindi sporto denuncia ai militari dell’Arma, che hanno avviato le indagini. In un “Compro oro” dell’Appennino bolognese è stato rintracciato uno degli anelli rubati e dagli accertamenti è emerso che a depositarlo sarebbe stata proprio una donna, identificata poi con l’operatrice socio sanitaria indagata per ricettazione.Gli altri due anelli non sono ancora stati ritrovati. LEGGI TUTTO

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    Niente funerali per Matteo Messina Denaro, il boss verrà tumulato al cimitero

    Il boss di Cosa Nostra è morto questa mattina all’ospedale dell’Aquila, dove era ricoverato da oltre un mese, per le conseguenze del tumore al colon che da anni ormai lo aveva colpito.Matteo Messina Denaro – Nanopress.itI funerali saranno vietati dal questore di Trapani, come da prassi accade per i boss mafiosi.Niente funerali per Matteo Messina DenaroNiente funerali religiosi per l’ultimo padrino di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, morto questa mattina all’età di 62 anni. A vietare la cerimonia funebre sarà il questore di Trapani, come accade da consuetudine per i boss mafiosi. In un vecchio pizzino ritrovato in uno dei covi del boss, Matteo Messina Denaro aveva espresso la volontà di rifiutare qualsiasi celebrazione religiosa, criticando aspramente la Chiesa.“Il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia” si legge in uno stralcio del pizzino. Una volta entrato in coma irreversibile, Il boss di Cosa Nostra non è stato più alimentato e rianimato, ma solo sedato e idratato, fino a quando il suo cuore ha retto.Intanto è già stato avviato l’iter burocratico per il trasferimento della salma dall’ospedale San Salvatore a Castelvetrano, dove Matteo Messina Denaro sarà sepolto accanto al padre Francesco, nella tomba di famiglia. Prima però la salma del boss sarà sottoposta all’esame autoptico. LEGGI TUTTO

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    Detenuto evade dal carcere di Teramo: “Forse aiutato da un drone”

    L’evasione è avvenuta nella notte, quando il detenuto – di origini albanesi – ha tagliato le sbarre della finestra per poi calarsi con una corda.Carcere di Teramo – Nanopress.itGennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria, ha sottolineato la necessità di interventi urgenti e assunzioni immediate per rimpinguare le carenze nel Corpo di Polizia penitenziaria.Detenuto evaso dal carcere di TeramoHa tagliato le sbarre, poi si è calato con una corda ed è riuscito a scappare al di fuori delle mura carcerarie il detenuto che, la notte scorsa, è fuggito dal penitenziario di Teramo. Una fuga forse aiutata con il supporto di un drone, utilizzato per la consegna di strumenti nel carcere. La scoperta di quanto successo è stata fatta soltanto questa mattina da un agente di polizia penitenziaria. A riferirlo all’Ansa è Gino Ciampa, Fp Cgil Polizia Penitenziaria per l’Abruzzo. “Questo è l’ennesimo episodio che mette a nudo il fallimento totale di carceri colabrodo che non assolvono minimamente alla loro funzione. Occorre un decreto carceri che consenta urgentissime assunzioni straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria, in cui mancano 18mila unità, la dotazione di adeguati equipaggiamenti e tecnologie e il deflazionamento della densità detentiva” ha detto Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria.Il 21 settembre scorso un altro detenuto è evaso dall’ospedale San Paolo di Milano, dove era arrivato la sera precedente a seguito di una lite con alcuni compagni di cella. Per fermare la sua fuga, l’agente di polizia penitenziaria, Carmine De Rosa, 28 anni, si è lanciato dal secondo piano, battendo la testa a terra. Già sottoposto a due operazioni chirurgiche nello stesso nosocomio lombardo, il poliziotto, originario di Caserta, resta tuttora “sedato farmacologicamente a scopo neuroprotettivo”. Al momento non si può stabilire con certezza se De Rosa riporterà conseguenze a livello motorio o di altro genere. Nell’immediatezza dei fatti, l’agente era anche riuscito ad alzarsi in piedi e ad arrivare nel pronto soccorso, ma in pochi minuti la situazione è precipitata. Il detenuto di origini palestinesi, Nazim Mordjane, è tuttora ricercato. LEGGI TUTTO

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    È morta la donna data alle fiamme dal compagno, Anna Elisa Fontana aveva 48 anni

    La lite, culminata con l’aggressione, è avvenuta nella notte tra venerdì e sabato scorsi. La donna era ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Civico di Palermo.Anna Elisa Fontana – Nanopress.itAnche il compagno è rimasto ferito dal ritorno di fiamma, e rischia di rimanere cieco. La vittima lascia cinque figli, avuti da un precedente matrimonio.Non ce l’ha fatta la donna data alle fiamme dal compagno LEGGI TUTTO

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    Incendio sul Monte Serra, denunciato il presunto responsabile

    L’uomo è stato denunciato e dovrà ora rispondere di incendio colposo. Le fiamme hanno distrutto circa 30 ettari di terreno, proprio nel giorno dell’anniversario del rogo che nel 2018 distrusse migliaia di ettari di bosco. Incendio – Nanopress.itL’uomo stava bruciando delle sterpaglie nel suo terreno, nonostante il divieto. Le fiamme, alimentate dal vento, si sono propagate nell’area circostante nel giro di pochi minuti, spingendo l’incendio verso la sommità del monte.Denunciato il presunto responsabile dell’incendio sul Monte SerraÈ stato individuato e denunciato il presunto responsabile dell’incendio che ieri ha devastato una trentina di ettari di bosco sul Monte Serra a Pisa, proprio nel giorno dell’anniversario del rogo che nel 2018 distrusse migliaia di ettari di terreno. A far partire le fiamme sarebbe stato un uomo, che stava bruciando delle sterpaglie nella sua oliveta, nonostante il divieto e che ha acceso il rogo nonostante fosse in vigore il divieto di abbruciamento. Le fiamme, alimentate dal vento, si sono propagate nell’area circostante nel giro di pochi minutiL’uomo dovrà ora rispondere di incendio colposo. Il rogo ha tenuto impegnate diverse squadre di vigili del fuoco e volontari, che sono riusciti a domare le fiamme soltanto dopo molte ore. LEGGI TUTTO