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Ucraina, scontro Trump-Zelensky. Da Salvini a Schlein, le reazioni politiche in Italia

Il violento scontro verbale avvenuto ieri a Washington tra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky, continua a fare discutere anche in Italia. La premier Giorgia Meloni ha chiesto la convocazione “immediata” di un “vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide odierne, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro”. Questa “è la proposta che l’Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore”, ha reso noto la premier, sottolineando che “ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà”. Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini prosegue nella linea dell’appoggio totale all’inquilino della Casa Bianca. Oggi su X ha scritto: “Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della pace. E se a Bruxelles qualcuno ancora usa toni bellici, l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati Uniti e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale, per restituire ai nostri figli un futuro di pace e prosperità”. L’altro vicepremier e titolare della Farnesina Antonio Tajani ha ribadito il sostegno di Roma alla “indipendenza dell’Ucraina”, ha detto che “in questo momento di grande tensione bisogna tenere i nervi saldi”. E lavorare per “una pace giusta” con una “trattativa” a cui dovranno partecipare anche Kiev e l’Europa (LO SPECIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA).

Salvini e il sostegno a Trump

“Trump è la campanella dell’ultimo giro anche per l’Europa stessa. Trump è il futuro con tutte le sue incognite”, ha detto ieri Salvini. “L’Italia è il governo più stabile di tutto il continente europeo e può avere un ruolo fondamentale per gli Usa”. Sullo scontro Trump-Zelensky ha commentato che “probabilmente non è quello che le scuole di diplomazia hanno insegnato, ma probabilmente se con un certo approccio non ha funzionato, con uno più strong il risultato forse arriva a casa”. Per il leader leghista, “Trump può cambiare in positivo la storia dell’Occidente e anche la storia nostra, economicamente parlando”. In serata ha postato il video della lite alla Casa Bianca con il messaggio: “Obiettivo pace, basta con questa guerra! Forza”.

Forza Italia: “Manteniamo la calma, nessuna tensione Ue-Usa”

Le posizioni di Salvini sono state in qualche modo “smorzate” da Forza Italia. “È un momento di grande tensione, per questo bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l’evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene”, ha a detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Vediamo come si sviluppa la situazione anche della trattativa che ci dovrà essere tra Stati Uniti, Russia, anche l’Ucraina ci dovrà essere, ed anche l’Europa, che deve essere unita e parlare con una voce sola. È un passaggio delicato, dobbiamo essere molto prudenti”. Gli fa eco Raffaele Nevi, portavoce nazionale di FI, secondo cui “dobbiamo cercare di mantenere la calma, essere molto attenti e responsabili. Ognuno esprime le sue posizioni, Matteo Salvini ad esempio lo sappiamo bene, da tempo è molto affascinato da Trump, ma al di là di tutto, noi dobbiamo costruire le condizioni affinché quello che sta accadendo non sfoci in una nuova tensione tra Ue e Usa. Dobbiamo cercare di ritrovare le ragioni dello stare insieme e fare in modo di sostenere Zelensky e al tempo stesso dialogare anche con Putin per arrivare alla pace. Non è facile, ma ci dobbiamo provare e questo è ruolo dell’ Italia se vuole veramente essere un Paese proattivo, altrimenti ci mettiamo da una parte e tifiamo o per Trump o per Zelensky. Le tifoserie non vanno mai bene in questa situazione, noi dobbiamo essere quelli che provano a far superare l’impasse nella quale l’Occidente evidentemente si trova in questo momento”.

La replica della Lega

Alle parole di Nevi ha replicato il deputato e responsabile del dipartimento Esteri della Lega, Paolo Formentini: “La calma invocata da FI è impersonata dalla loro cara Ursula von der Leyen che sta portando l’Italia e l’intera Europa nel burrone. Trump sta imponendo un cambiamento epocale, se noi stiamo ad aspettare Macron e compagnia, imprese e famiglie italiane ne pagheranno il conto. L’Ue nata come sogno ormai è una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump”. 


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La posizione di Meloni

Nella maggioranza quindi sembrano esserci due diversi punti di vista. Una situazione non facile per la presidente del Consiglio. Giorgia Meloni si sta mantenendo il più possibile lontana dai riflettori in attesa della missione a Londra. Dove vedrà a tu per tu il primo ministro Starmer. Il presidente Usa “ha sorpreso un po’ tutti non solo sull’aspetto scenografico, è molto più frizzante di quello che avevamo immaginato”, ammette Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza e braccio destro della premier, continuando a predicare cautela però e a giudicare “i fatti” non le “parole”. Meloni non si è aggiunta alle voci europee di vicinanza al leader ucraino.


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Le opposizioni

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ieri sera ha commentato: “Trump ha scelto di stare con Putin, ha umiliato con violenza inaudita un popolo aggredito da un dittatore in un’imboscata, che è puro bullismo istituzionale contro il residente Zelensky. Il governo italiano esprima solidarietà e sostegno al popolo ucraino e al suo presidente. Giorgia Meloni non può più procrastinare la scelta: o con Trump, i suoi miliardi e i suoi interessi economici o con la democrazia e l’Europa”. Il leader del M5s Giuseppe Conte dice che “andava assolutamente evitato lo scontro che è avvenuto alla Casa Bianca a favore di telecamere: rischia di avvantaggiare Putin, nel complesso negoziato che è stato avviato. Questo negoziato deve essere affrontato e portato avanti tutelando duramente ed efficacemente le ragioni dell’Ucraina, che rimane il Paese aggredito. Anche per questo occorreva un’Europa forte e in prima linea per i negoziati di pace e non un’Europa subalterna a Washington, che ha inseguito in questi anni la folle strategia dell’escalation militare e delle armi a oltranza. Una strategia fallimentare che ora condanna l’Europa e l’Italia a una totale irrilevanza davanti a questi sviluppi. Con un’aggravante per il nostro Paese: di Meloni si sono perse proprio le tracce”. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha definito Trump “un bullo che aggredisce Zelensky”, mentre il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha detto che il presidente americano è stato “indegno” e che “Meloni deve condannare” quanto accaduto.


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