Euforia senza freni sui cripto asset. Il bitcoin continua la sua ascesa verticale dettata dalle attese suscitate dall’elezione di alla Casa Bianca. Nelle ultime 24 ore il prezzo è balzato di un’ulteriore 10% andando a sfiorare i 90.000 dollari (toccato stamattina un massimo a $89.995) con oltre 10mila dollari di guadagno nelle ultime 48 ore e +30% nell’ultima settimana.
Caccia all’affare, il caso Dogecoin
Con questi ultimi corposi rialzi il bitcoin ha portato a oltre +100% il suo saldo da inizio anno offuscando di fatto i record di Wall Street (ieri 51esima chiusura record dell’anno per lo S&P 500). A fare scalpore è anche il balzo del Dogecoin arrivato a guadagnare il 48% nelle ultime 24 ore e più che triplicato nell’ultimo mese. La cripto meme nata per scherzo è sovente spesso al centro delle attenzioni di Elon Musk che l’ha anche inserita anche come mezzo di pagamento per i gadget Tesla negli shop online.
Lo scorso mese Musk ha discusso la creazione di un “Dipartimento per l’efficienza del governo”, abbreviato in DOGE, per rendere la spesa pubblica più efficiente. Ciò ha alimentato l’aspettativa tra i trader che si sarebbe potuto parlare di più di “DOGE” (il ticker del dogecoin) nei media tradizionali, alimentando l’attenzione e l’interesse per la criptovaluta che adesso capitalizza oltre 60 miliardi.
Le possibili mosse di Trump
L’euforia poggia le basi sulle attese per un approccio molto pro-crypto da parte di Trump. Durante la sua campagna elettorale, il presidente in pectore Donald Trump non ha nascosto il suo appoggio agli asset digitali e la maggioranza raggiunta dai repubblicani sia al Senato che alla Camera rende molto concreta la prospettiva di un Congresso con la prevalenza di legislatori pro-crypto.
“La comunità delle valute digitali si mostra molto fiduciosa che il duo Donald Trump-Elon Musk possa portare avanti riforme e cambiamenti significativi: da una regolamentazione più semplice e chiara a un maggiore supporto finanziario a livello federale alla ricerca per innovare le blockchain, dal ridurre le tasse sui capital gains su crypto all’introduzione di agevolazioni fiscali per gli imprenditori nel comparto delle blockchain. Una vera e propria rivoluzione digitale made in America”, commenta Filippo Diodovich, strategist di IG.
Trump ha più volte promesso di mettere gli Stati Uniti al centro dell’industria degli asset digitali, compresa la creazione di una riserva strategica di Bitcoin e la nomina di regolatori favorevoli al mondo degli asset digitali. In particolare, si punta a una nuova guida alla Sec, attualmente presieduta da Gary Gensler, che in passato è stato molto rigido contro le criptovalute.
Le insidie per gli investitori
L’eccesso di entusiasmo può portare a delle insidie per gli investitori alla luce dell’elevata volatilità storica di questo asset. Inoltre, l’insediamento di Donald Trump avverrà solamente dal 20 gennaio 2025 e ancora non è ben chiaro quali saranno le priorità del presidente. A detta di Diodovich le vere priorità di Trump saranno le guerre e i dazi verso la Cina; quindi, il rischio è che i mercati stiano scontando prima del dovuto le possibili politiche in favore del mondo cripto come era stato promesso in campagna elettorale.
Lo strategist di IG ritiene quindi che sia molto difficile che nel breve periodo possano essere implementati tutti quei cambiamenti tanto richiesti dagli utenti delle valute digitali. “E come ben sappiamo in politica il dietrofront è sempre dietro l’angolo. Valutiamo, quindi, che il movimento positivo possa avere una vita breve, forse verso l’obiettivo di 100 mila dollari, per poi mostrare una correzione significativa”.
Cresce la voglia di cripto in Italia
Anche in Italia la voglia di cripto è alta. Il Q3 Retail Investor Beat, sondaggio condotto ogni trimestre da eToro, ha riportato che il 18% degli intervistati è pronto ad aumentare l’esposizione in criptovalute come strategia di aggiustamento rispetto alle elezioni USA; un dato che sale al 27% tra la Generazione Z.
Le ragioni di questa evoluzione sono molteplici e difficili da isolare in un’unica causa: se l’effetto Trump influenza i mercati azionari, le criptovalute sembrano cavalcare una corrente simile, arricchita da fattori come l’halving e la domanda proveniente dagli ETF.