Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto consolidato di 126,6 milioni di euro (+1,5% annuo). L’istituto ha beneficiato dell’andamento positivo sia del business commerciale sia del settore Npl, oltre che dell’attività di finanza proprietaria, portando il margine di intermediazione a 531,8 milioni (+3,8%). «Questi risultati ci consentono di avvicinare la fine del 2024 con fiducia e confermare la guidance di utile per l’esercizio corrente a 160 milioni», ha dichiarato l’ad Frederik Geertman (in foto). «In questo modo, confermiamo gli obiettivi finanziari del piano industriale 2022-2024, proseguendo nel rafforzamento dello sviluppo commerciale, nell’accelerazione del processo di innovazione e digitalizzazione».
Il costo del credito è stato ridotto a 28,9 milioni dai 30,9 milioni dello stesso periodo del 2023. I costi operativi sono saliti del 5,9%, raggiungendo i 299,7 milioni, principalmente per via dell’aumento delle spese per il personale e delle altre spese amministrative, dovuto anche all’integrazione di Revalea. La posizione di liquidità di Banca Ifis al 30 settembre 2024 si attestava a circa 2,1 miliardi, consentendo così la distribuzione di un acconto sul dividendo 2024 di 63 milioni (1,2 euro per azione) con pagamento previsto il 20 novembre. Guardando al futuro, Geertman ha concluso con una riflessione sul contesto economico attuale.
«Nei prossimi trimestri lo scenario macroeconomico dovrebbe risultare ancora positivo per il settore bancario, anche se caratterizzato da tassi in diminuzione, un potenziale aumento della competizione nelle erogazioni ai clienti con rating più elevato e un possibile deterioramento della qualità dell’attivo legato all’andamento dell’economia europea», ha sottolineato.
L’azionista di controllo, La Scogliera Sa (50,5% del capitale), proporrà alla prossima assemblea la conferma di Geertman per il triennio 2025-2027.