Banca Mediolanum sta valutando di predisporre un dividendo straordinario, così come fatto nel 2022, per i propri soci. «Potrà esserci un dividendo speciale legato al bilancio 2024, in base alle commissioni di performance potremo considerarlo», ha affermato l’ad Massimo Doris (in foto), aggiungendo che «innanzitutto c’è spazio per pagare un dividendo ordinario superiore a quello dell’anno scorso» alla luce della crescita in atto.
Il gruppo di Basiglio ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 674,3 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto allo stesso periodo del 2023. In crescita a doppia cifra anche il margine di contribuzione (+15% a 1,48 miliardi) e il margine operativo (+16% a 847,9 milioni). Il 18 novembre, intanto, Banca Mediolanum staccherà un acconto dividendo di 0,37 euro per azione.
A livello di raccolta, nel mese di ottobre Banca Medioanum ha registrato una raccolta netta complessiva di 1,36 miliardi, portando il totale da inizio anno a 8,52 miliardi. Per l’intero 2024 l’istituto ha rivisto al rialzo le stime sulla raccolta netta gestita a 7,5 miliardi rispetto al range tra 6 e 7 miliardi indicato in precedenza. Per il prossimo anno sono previsti «volumi ugualmente sostenuti».
L’ad Doris si è soffermato anche su Mediobanca, di cui Banca Mediolanum è azionista. «Sono molto soddisfatto di come è gestita – ha spiegato – ma la partecipazione è quella e rimarrà tale». Non ha escluso però eventuali arrotondamenti come famiglia. Non c’è interesse della banca a partecipare al collocamento di azioni Monte Paschi da parte del Tesoro previsto entro la fine dell’anno.
Sull’Opa di Banco Bpm su Anima, Doris ha mostrato apprezzamento definendo l’operazione «positiva», sul solco del «modello di integrazione verticale che abbiamo noi e che comporta grandi vantaggi economici e non solo. Per noi non cambia nulla perché siamo già integrati verticalmente».