Le elezioni statunitensi hanno incoronato che sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Il trionfo del tycoon ha subito innescato una reazione dei mercati. Wall Street si appresta ad aprire in deciso rialzo, tra le valute corre il dollaro, mentre oro e petrolio guidano i cali delle materie prime. Spicca poi il nuovo record messo a segna dal bitcoin.
Wall Street esulta, Europa guardinga
A Wall Street il futures sul Dow Jones segna quasi +3%, mentre Nasdaq e S&P 500 segnano rispettivamente +1,6% e +2,1%. Ad alimentare la fiducia nei mercati è anche la vittoria dei repubblicani al Senato che garantisce al partito di Trump il controllo di almeno una camera del Congresso l’anno prossimo, nell’ambito di una potenziale cosiddetta “red sweep”. Le politiche ultra espansive di Trump prevedono soprattutto il sostegno alle imprese, con la diminuzione fino al 15% della corporate tax (attualmente al 21%).
“La reazione del mercato alla vittoria di Trump è stata quella che ci si aspettava – commenta Stefan Eppenberger, Chief Investment Strategist di Vontobel – ampiamente positiva ma con una minore volatilità rispetto al 2016, dato che questa volta la vittoria di Trump era stata anticipata”. “La presidenza Trump stimolerà la crescita attraverso una politica fiscale espansiva e la deregolamentazione – prosegue l’esporto di Vontobel – ampiamente positiva ma con una minore il che potrebbe favorire le azioni rispetto alle obbligazioni. Tuttavia, una crescita eccessiva comporta dei rischi, che potrebbero portare a un aumento dei tassi d’interesse, che alla fine potrebbe pesare sia sull’economia che sui mercati azionari”.
In Europa le Borse sono molto più caute (+0,2% il Ftse Mib) con gli investitori che guardano con preoccupazione ai possibili dazi sulle importazioni presenti nel programma di Trump. Tra i settori che anche in Europa potrebbero trarre giovamento dal ritorno di Trump c’è quello della Difesa (+3% Leonardo a Piazza Affari). Donald Trump storicamente ha sostenuto un incremento della spesa militare anche durante il proprio primo mandato (2017-2021) e si ritiene che aumenterà le pressioni nei confronti dei paesi europei a pagare tutti i contributi alla NATO e nel caso proporre di portare le spese militari della NATO dal 2% al 3% del Pil.
Boom di Trump Media (+32%), sorride anche Elon Musk (+13% Tesla)
Tra i singoli titoli spicca in primi il balzo di Trump Media and Technology Group (+32%), il social media che fa capo al tycoon. A volare è anche Tesla (+13%) che è guidata da Elon Musk, il principale finanziatore della campagna elettorale di Trump con oltre 130 milioni di dollari.
Gli investitori non sembrano temere le mosse di Trump contro le auto elettriche. Anzi a detta di Dan Ives di Wedbush il taglio degli incentivi può rivelarsi “un aspetto molto positivo” per Tesla che ha spalle più larghe rispetto ai competitor “e questa dinamica potrebbe dare a Musk e Tesla un chiaro vantaggio competitivo, unito a probabili tariffe cinesi più elevate che continuerebbero a tenere lontani i player cinesi più economici (BYD, Nio, ecc.) dall’inondare il mercato statunitense nei prossimi anni”.
Bond: rendimenti Treasury in salita
L’elezione di Trump ha invece innescato vendite sui titoli di Stato. Il rendimento del Treasury decennale si è spinto fino al 4,4% e tra gli analisti c’è chi pronostica che durante la sua presidenza possa tornare anche al 5%. Le politiche fiscali e i dazi potrebbero infatti innescare un forte ritorno delle pressioni inflazionistiche e quindi frenare il percorso di discesa dei tassi intrapreso dalla Fed a settembre.
“Con una vittoria di Trump ci aspettiamo un forte ritorno delle pressioni inflazionistiche”, indica Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, che aggiunge: “La vittoria dei repubblicani in Senato facilita il percorso verso l’implementazione del programma elettorale di Trump, e spiana la strada verso una maggiore autonomia del tycoon anche nella nomina delle cariche all’interno della Federal Reserve, la cui ratifica passa appunto dal Senato. La promessa di politiche protezionistiche sta facendo apprezzare il dollaro statunitense, che sta guadagnando rispetto a tutte le altre principali valute – questo potrebbe portare a maggiori pressioni inflazionistiche di cui la Federal Reserve dovrà tener conto nel lungo termine, ma non ci aspettiamo che la politica monetaria della banca centrale subirà una variazione da qui a fine anno”.
Bitcoin vola ai massimi storici
Spicca poi il boom del bitcoin che per la prima volta supera i 74.000 dollari, con una capitalizzazione che sfiora i 1.500 miliardi di dollari “L’intero settore celebra la vittoria di Trump, indipendentemente dal colore politico di supporto: da Ripple in progresso di circa il 5% fino a Dogecoin, salito di circa il 20%, sospinto dal supporto esplicito di Elon Musk alla corsa di Donald Trump”, sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Soffrono oro e petrolio
In calo invece l’oro (-1,3% a 2.
714 dollari l’oncia), frenato dall’apprezzamento del dollaro, così come il petrolio con Brent e Wti giù di circa l’1%. L’oro era comunque reduce da ripetuti record nelle ultime settimane con un rally di oltre +33% quest’anno che ne fa uno dei migliori asse dell’anno, meglio anche di Wall Street.