in

Dazi, Meloni: “Guerra commerciale non conviene a nessuno, neanche a Usa. Lo dirò a Trump”

La premier, ospite su Rai1, ha spiegato che farà “di tutto” per difendere l’Italia, che è una “nazione esportatrice”, e che questo “è uno dei temi che affronterò e in parte ho già affrontato con il presidente Trump”. Sull’Ucraina, ha detto che “l’obiettivo condiviso è portare una pace giusta e stabile” ma ha ribadito che “non manderemo i soldati italiani”. Ha sottolineato la necessità di “evitare fratture dell’Occidente”. E sull’Italia: “La riforma fiscale ha come obiettivo finale abbassare le tasse a tutti”

ascolta articolo

“Una guerra commerciale non conviene a nessuno, neanche agli Stati Uniti”. Lo ha ribadito Giorgia Meloni, ospite di XXI Secolo su Rai1. La premier ha aggiunto che ne parlerà con il presidente Usa Donald Trump. Meloni, oltre ai dazi, ha affrontato diversi temi: dalla guerra in Ucraina alla riforma della giustizia fino alla pressione fiscale.

Meloni sui dazi: “Guerra commerciale non conviene a nessuno”

Sui dazi, quindi, Meloni ha ribadito che “una guerra commerciale non conviene a nessuno”. Ha poi sottolineato che “da tempo”, e non dall’amministrazione Trump, gli Usa pongono il tema di “un surplus commerciale e credo si possa risolvere in maniera positiva con degli accordi piuttosto che avviando una escalation”. Questo, ha aggiunto, “è uno dei temi che affronterò e in parte ho già affrontato con il presidente Trump e l’Europa affronterà e sta affrontando” con il leader americano. Su questo, ha detto ancora, “farò di tutto” per difendere l’Italia che è una “nazione esportatrice”.

Su Insider

Canada, giorni cruciali tra dazi di Trump e successore di Trudeau

Sull’Ucraina: “Non manderemo i soldati italiani”

Altro tema toccato da Meloni è la situazione in Ucraina. “Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché tutti hanno lo stesso obiettivo: l’obiettivo condiviso è portare pace in Ucraina, una pace giusta e stabile, duratura, definitiva”, ha detto. “La questione centrale – ha spiegato – è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti: all’Ucraina, ai Paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia, e serve a Donald Trump, che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare. Il dibattito è su questo”, anche “al vertice di ieri di Londra”. Meloni ha comunque ribadito che l’Italia non manderà i suoi soldati a Kiev. “L’Italia partecipa con la sua franchezza. Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina”.

“Evitare fratture dell’Occidente”

Meloni ha poi ribadito che in questo momento “bisogna cercare di mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità: per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente, perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli”. Ha poi aggiunto: “Questo è il tempo in cui le persone serie lavorano per ricomporre, non lavorano per dividere ulteriormente. A chi giova la tifoseria? Il lavoro che cerco di fare io è un lavoro di ricomposizione”. E ancora: “La categoria dell’amico e del nemico in politica estera è una categoria particolare, nel senso che io sono anche amica di un sacco di gente, di moltissimi leader, dopodiché difendo l’interesse italiano e tutti quanti difendono i loro interessi”. “La linea mia è che sto con l’Italia in Europa per l’Occidente e le letture infantili le lascio ad altri perché in questo momento non ce le possiamo permettere”, ha aggiunto. Un passaggio anche sullo scontro tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale alla Casa Bianca, in diretta tv. “Non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere. Non ha aiutato”, ha detto Meloni.

Su Insider

A Londra l’Europa blinda l’Ucraina: come è andato il summit

La situazione in Italia

Dopo la politica estera, Meloni ha parlato anche della situazione del nostro Paese. “Ho sentito dire anche da diversi esponenti di opposizione che noi abbiamo aumentato le tasse, perché hanno letto che aumenta la pressione fiscale: io mi trovo in imbarazzo a spiegare a dei parlamentari della Repubblica una cosa del genere. Quando aumenta la pressione fiscale, non è necessariamente perché aumentano le tasse. Aumentano i dati della pressione fiscale perché c’è più gente che lavora, perché questo governo ha portato al record storico di proventi dalla lotta all’evasione”, ha detto. “Ho fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale con le risorse che avevo, concentrandomi su quella che, con le poche risorse che avevo, era la priorità: difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi. Abbiamo concentrato le risorse soprattutto sui più fragili. La prossima priorità deve essere il ceto medio, la nostra riforma fiscale prevede come obiettivo finale abbassare le tasse a tutti”, ha aggiunto. Parlando del bonus bollette, poi, ha ricordato: “Bisogna presentare l’Isee all’Inps, non arriva automaticamente”. Sul fronte dell’energia, ha aggiunto, “abbiamo fatto una scelta strutturale importante e cioè riaprire il tema del nucleare in Italia, riaprire in Italia la possibilità di portare piccoli reattori nucleari sicuri che possiamo riuscire ad avere in pochi anni per rafforzare la nostra sovranità e indipendenza energetica”. Poi ha commentato alcuni dati Istat: “L’economia italiana tiene e tiene perché in questa incertezza internazionale abbiamo delle certezze a livello nazionale, cioè una stabilità che ci aiuta da questo punto di vista anche ad attrarre investimenti ma la situazione è sicuramente complessa” e “ci sono dei problemi strutturali che vanno affrontati e risolti e ci stiamo lavorando”. La premier ha citato ad esempio “il divario tra nord e sud”.


Vedi anche

Indebitamento pubblico in ribasso: il rapporto Istat deficit-Pil

“Riforma non è contro i magistrati”

La premier ha parlato anche dello scontro con i magistrati. Ha detto che affronterà l’incontro con l’Anm “con uno spirito aperto, con grande rispetto. L’ho detto tantissime volte, io ho cominciato a fare politica quando hanno ucciso un giudice, un magistrato. Io ho per la magistratura un rispetto enorme. Questa non è una riforma fatta contro qualcuno, è una riforma secondo me necessaria per far funzionare meglio la giustizia. Penso che i toni apocalittici che in alcuni casi ho sentito siano assolutamente fuori luogo”. E ha aggiunto: “Sono disposta a confrontarmi, sono aperta, sono disponibile e penso che possa essere utile riportare il confronto nell’alveo nel quale deve stare, al di là delle posizioni che possono certamente essere differenti”. La riforma della giustizia, ha assicurato, non porterà alla sottoposizione dei pubblici ministeri al potere esecutivo: “Questo è falso. Va bene che parliamo di magistrati ma è processo alle intenzioni, nella riforma c’è il contrario. Quello che la riforma prevede è che, per esempio, il Parlamento non decide più i membri del Csm. Quindi casomai io sto togliendo il controllo della politica sul Consiglio superiore della magistratura ma anche sul controllo politico delle correnti della magistratura politicizzata. Quindi noi anzi stiamo cercando di liberare la magistratura da tutti i possibili condizionamenti politici”.


Vedi anche

Sciopero magistrati, Anm: “Adesione all’80%. Difendiamo Costituzione”

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

Meloni: evitare fratture dell’Occidente o saremo tutti più deboli. «Non manderemo i soldati italiani»

Stellantis arruola il mago del software israeliano