“Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri”, ha annunciato lunedì la premier Giorgia Meloni in un video, spiegando di essere indagata insieme al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano. Oggi anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato l’atto inviato dal procuratore capo di Roma Lo Voi alla premier Meloni, parlando di una scelta “che non fa l’interesse dell’Italia”: “Un servitore dello Stato, prima di fare delle scelte a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia”. Ma se il governo e la stessa premier attaccano il procuratore Lo Voi, all’opposizione c’è chi ricorda il passato del magistrato, come il leader del M5s Giuseppe Conte .”Lo Voi, per intenderci, ha lavorato con Falcone e Borsellino, ha fatto condannare mandanti e esecutori dell’assassinio di don Puglisi ed è stato accusato di essere un giudice fallito”.
La lotta contro Cosa Nostra
Nato nel 1957 a Palermo, da sempre vicino alla corrente conservatrice di Magistratura indipendente, Lo Voi ha sempre raccolto un gradimento bipartisan, facendosi apprezzare anche dal centrodestra. La carriera da magistrato dell’attuale procuratore di Roma comuncia nel 1981, anno in cui viene nominato pretore a Sanluri (Cagliari). Nel 1984 diventa poi giudice a Caltanissetta e successivamente pretore a Palermo, dove nel 1990 assume la carica di sostituto procuratore, che ricopre per sette anni, e nel 1997 diventa sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello. A Palermo si occupa di mafia, e lavora con i due giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E fa parte della Dda (Direzione distettuale antimafia) fin dai primi giorni della sua istituzione. Segue anche il processo contro gli esecutori e i mandanti dell’omicidio di Giuseppe Puglisi, parroco antimafia ucciso da Cosa Nostra nel 1993. Lo Voi ha contribuito all’arresto e alla condanna all’ergastolo di boss del calibro di Totò Riina. Per alcuni anni, dal 2002 al 2006, ricopre la carica di consigliere presso il Consiglio superiore della magistratura. Torna poi nel capoluogo siciliano come sostituto procuratore generale, ruolo che nel 2007 ricopre in Cassazione. Nel 2010 viene nominato rappresentante dell’Italia a Eurojust, l’Agenzia per la cooperazione giudiziaria dell’Ue e si occupa di casi di traffico internazionale di droga, traffico di esseri umani, e criminalità organizzata fino al 2014. Poi il ritorno a Palermo, dove viene nominato procuratore capo. Lo Voi, come ribadito da Meloni, è stato anche il magistrato che ha indagato l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini nell’ambito dell’operazione Open Arms. Ricopre la carica di procuratore capo alla procura di Roma dal 2021.