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Unicredit, l’attacco di Orcel ai governi


Il numero uno di Unicredit, Andrea Orcel, spara fulmini e saette all’indirizzo del ministero dell’Economia italiano e del governo tedesco, rei di mettersi di traverso alle operazioni della sua banca su Banco Bpm e Commerzbank. L’occasione è un evento di Goldman Sachs a Berlino, capitale tedesca dalla quale nei giorni scorsi il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito le barricate rispetto alla prospettiva di una scalata di Commerzbank. Orcel ha detto di non capire le accuse di «opacità» del governo tedesco, sottolineando di essere stata «l’unica banca invitata» dai vertici federali al collocamento della quota di Commerz. Oggi, in Europa, sul fronte delle fusioni e acquisizioni tra banche, «c’è un nuovo attore: il governo e i politici. Non sto criticando, è un dato di fatto», ha spiegato Orcel. «Quindi bisogna tenerne conto, e noi lo abbiamo sempre tenuto in considerazione», ma «ora non si tratta solo di moral suasion, di dialogare perché se ti bloccano, ti bloccano». Poi la domanda retorica: «È una buona cosa» se i vertici di alcune banche «invece di massimizzare il valore per i loro azionisti» credono che, «poiché un’operazione non è di loro gradimento, possono andare a fare pressioni su un governo o un politico e bloccarla?».

Inevitabile toccare il tema delle prescrizioni ai sensi Golden Power che il governo italiano ha imposto per dare il via libera alle nozze con Bpm: «Se non ci sarà chiarezza sul Golden Power da parte del governo ci tireremo indietro», ha detto il banchiere stimando una possibilità di proseguire nell’Ops del 20% «o meno». Si è poi soffermato sul mantenimento del rapporto tra depositi e prestiti, osservando che in caso di crollo dell’economia i depositi aumentano e i prestiti calano «e allora cosa faccio?». Una prescrizione, quest’ultima, che a suo dire andrebbe chiarita meglio perché è una questione di «definizione, non di contenuto».

Quanto alla richiesta di uscita dal mercato russo, il capo di Unicredit ha sostenuto che «non è esattamente chiaro cosa intendono», anche perchè «una volta conclusa la transazione, avremo il rischio di una penale di 20 miliardi». E poi: «Se mi viene detto di cessare le attività in Russia noi abbiamo, di fatto, cessato tutte le nostre attività di prestito in Russia dal 2022. Abbiamo 800-900 milioni di prestiti rimasti e si stanno esaurendo». Intanto, ieri, la Commissione europea ha fatto sapere di aver «richiesto ulteriori informazioni sulla possibile applicazione della normativa sul Golden Power in relazione alle possibili acquisizioni bancarie che avvengono in Italia» e di stare «valutando la risposta» italiana. Orcel rimane in attesa di conoscere l’esito del ricorso al Tar di Bpm, che ha chiesto di annullare la sospensiva di 30 giorni concessa da Consob sull’Ops di Unicredit. Sul fronte tedesco, invece, il banchiere ha detto di attendere il via libera per salire al 30% della tedesca Commerzbank «entro la fine di questo mese».

Infine, secondo un memo interno consultato da Il Giornale, in Unicredit esce di scena dopo

14 anni la responsabile della Compliance Serenella De Candia per perseguire suoi interessi personali, al suo posto è stato promosso Tj Lim. Mentre Aurelio Maccario assumerà il posto di Lim alla guida del Risk Management.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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