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Unicredit cederebbe 209 sportelli Bpm per ottenere l’ok dell’Antitrust europeo


La vendita di un pacchetto da 209 filiali, pari a circa il 14% della rete attuale di 1.400 filiali del Banco Bpm. Questa è la proposta che Unicredit ha presentato alla Dg Comp, l’Antitrust europeo, per ottenere il via libera per la sua scalata all’istituto di Piazza Meda. L’indiscrezione di stampa circolata nella giornata di ieri ha trovato riscontro alla Commissione Ue.

La proposta di Unicredit è volta a superare gli ostacoli in quelle zone d’Italia dove l’istituto guidato da Andrea Orcel supererebbe, in caso di fusione, il 20% di quota di mercato. In alcune province, in particolare, la vendita degli sportelli genererebbe una specie di ecatombe: come, per esempio, la provincia di Verona dove sono concentrate quasi la metà delle cessioni. In caso di successo dell’Ops, infatti, Unicredit troverà un acquirente per 90 sportelli del Banco Bpm, su 91 presenti sul territorio veronese. Molto colpita anche Novara, dove l’istituto di Piazza Gae Aulenti dovrà cedere l’equivalente di circa il 90% dei 32 sportelli del Banco, mentre a Modena verranno vendute 23 filiali delle 49 con cui è presente la banca di Piazza Meda e ad Alessandria 16 su 30 filiali. A Milano dove la presenza di Unicredit è limitata dovranno essere vendute solo 6 filiali, pari al 3% della presenza di Banco Bpm.

La Dg Comp, nel frattempo, sarà chiamata a esprimersi il prossimo 19 giugno e potrebbe anche chiedere un sacrificio ulteriore all’istituto guidato da Orcel. La proposta di Unicredit nasce nell’ambito di un’interlocuzione in corso tra le parti a Bruxelles, fattore che potrebbe anche indicare la decisione da parte dell’Antitrust continentale di mantenere per sé il dossier respingendo la richiesta dell’Agcm italiano di avere competenze sul caso in quanto operazione in grado di incidere fortemente sul mercato concorrenziale italiano.

Rimane sempre in piedi, inoltre, il Dpcm ai sensi del Golden Power eretto dal governo italiano, provvedimento che Unicredit vorrebbe ammorbidire in alcuni punti tanto da avere percorso la via del tribunale amministrativo, che si esprimerà sul merito della vicenda il prossimo 9 luglio dopo che Orcel ha dato mandato di non chiedere ai giudici la sospensiva sugli effetti del decreto. Passaggio, quest’ultimo, descritto come un tentativo per tenere aperta la finestra di un «dialogo costruttivo» con il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, che è competente per il monitoraggio delle prescrizioni ed è saldo sulla posizione di non cambiare il decreto nonostante il pressing di una parte della maggioranza (quella che fa capo a Forza Italia e al ministro degli Esteri, Antonio Tajani).

Intanto, Unicredit ha fatto sapere di avere scelto il celebre studio di architettura Herzog & de Meuron per progettare la nuova sede milanese nell’area

dello Scalo Farini, alla cui riqualificazione l’istituto contribuirà. Oltre agli uffici della banca, si legge in una nota, verranno realizzati spazi verdi, uffici, residenze, social housing e nuovi servizi per l’intera città.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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