«Il Danish Compromise è uno scandalo, un conclamato livello di asimmetria regolamentare tra banche e assicurazioni», per questo «auspico che la Commissione europea prenda una decisione che parifichi il livello di gioco, sennò si creano figli e figliastri». Il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, ha commentato così la decisione della Bce, grottescamente confermata a distanza di ventiquattr’ore dall’Eba, di negare l’utilizzo del cosiddetto compromesso danese al Banco Bpm per l’Opa su Anima. Riguardo all’operazione, «non conosco le carte – ha detto – né mi compete valutare il perché la Bce non lo abbia concesso, ma evidentemente è una cosa che è giudicata importante», tanto che «i nostri amici di Unicredit si riservano di valutare se proseguire l’Ops» sul Banco, ha aggiunto Cimbri. Il numero uno di Unipol ieri ha presentato il nuovo piano industriale del gruppo assicurativo bolognese battezzato «Stronger/faster/better». Ai soci verranno distribuite cedle per 2,2 miliardi al 2027: il 72% in più di quanto messo sul piatto nelle precedenti linee strategiche con una crescita annua composta del dividendo per azione pari a circa il 10%. «Lo faremo con o senza il contributo delle banche, è una specie di whatever it takes dei dividendi», ha detto il presidente. Il generoso riconoscimento ai soci è garantito delle prospettive di crescita degli utili consolidati, attesi a 3,8 miliardi a fine piano (+28% rispetto a quanto realizzato nel triennio precedente). Di questi, buona parte arriveranno dall’attività assicurativa che punta a 3,4 miliardi (+47%) di profitti. Nel dettaglio, Unipol si pone come obiettivi al 2027 una raccolta nel comparto Danni pari a 10,6 miliardi e una raccolta nel comparto Vita a 7,4 miliardi. Dal canale bancassicurativo, che si avvale degli accordi di distribuzione con Bper e con la Popolare di Sondrio, è atteso un aumento dei premi danni dagli 0,5 miliardi del 2024 a 1 miliardo nel 2027 e dei premi vita da 2,7 a 3,4 miliardi. A proposito dell’offerta di Bper per l’istituto valtellinese, Cimbri ha detto che i matrimoni «possono avvenire in maniera consensuale oppure bisogna convincere una parte che in un bosco pieno di lupi da soli non si può stare». In ogni caso, la decisione di muovere verso Sondrio è maturata anche perchè «un gruppo con il colori arancione (l’olandese Ing, ndr) ha dato mandato a dei legali di studiare un’operazione sull’istituto». In merito all’ipotesi di aumentare la quota (il 24,5%) nella banca modenese, il presidente ha spiegato di non sentirne oggi alcuna necessità «però non posso escluderlo in futuro».
Quanto all’Ops di Mps su Mediobanca di cui Unipol detiene tra il 2-3%, «valuteremo come tutti gli investitori finanziari». Sull’investimento su X di Elon Musk: «Non è aumentato né diminuito, è quello che abbiamo fatto in sede di acquisizione di Twitter scommettendo sulla frontiera tecnologica, oggi non lo faremmo perché l’eccessiva esposizione politica di Musk rende difficile investire su di lui, ma la sua esposizione ha rivalutato le azioni di X e di questo siamo contenti». Infine, una battuta sul possibile ritorno di Unipol in Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici che ha un nuovo presidente (Giovanni Liverani, espressione di Generali): «Da Ania siamo usciti 10 anni fa e non abbiamo sofferto di solitudine.
Siamo comunque aperti a rivalutare le nostre posizioni». Poi però ha ricordato che Ania è sempre stata a guida Generali ma nel frattempo lo scenario è cambiato, a partire appunto dall’accresciuto peso delle altre compagnie.