Terna ha presentato il Piano di Sviluppo 2025-2034, che prevede oltre 23 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni, con un incremento del 10% rispetto al piano precedente. Questo impegno finanziario consolida il ruolo strategico di Terna nella transizione energetica, rafforzando la resilienza e l’efficienza della rete elettrica nazionale. L’amministratore delegato di Terna, Giuseppina Di Foggia, ha dichiarato: “Il Piano di Sviluppo presentato oggi risponde alle urgenti necessità che il contesto attuale impone. Investire nella pianificazione, nell’ammodernamento e nella digitalizzazione delle reti elettriche è infatti essenziale per far fronte alla crescente domanda di energia e all’integrazione delle fonti rinnovabili. Con 23 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, puntiamo ad assicurare al Paese un sistema affidabile, resiliente e sostenibile”.
Di Foggia ha sottolineato l’importanza delle infrastrutture chiave, come il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link, il collegamento Sardegna-Corsica-Toscana (Sa.Co.I.3) e il ponte energetico Italia-Tunisia. “L’avvio della fase realizzativa delle nostre principali infrastrutture elettriche, come il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link e il collegamento tra Sardegna, Corsica e Toscana, conferma l’impegno di Terna nel gestire la transizione energetica del Paese”.
Il presidente di Terna, Igor Di Biasio, ha definito il piano “il più importante mai realizzato da Terna nella sua storia”. Ha aggiunto: “È un piano straordinario per un’azienda straordinaria al servizio del Paese. Un piano che migliora il Paese, perché riusciamo a essere abilitatori verso la transizione energetica e verso la decarbonizzazione, unendo e integrando i territori e aiutando tutte le comunità italiane verso lo sviluppo della transizione energetica”.
Anche il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato il valore strategico degli investimenti: “I 23 miliardi di investimenti sono fondamentali perché questa è l’ossatura dell’energia nazionale, e se non abbiamo l’ossatura della rete non possiamo rispondere alla domanda di cittadini e imprese. L’obiettivo è creare un mix di produzione che riesca a soddisfare la domanda di energia che sta crescendo in modo vertiginoso”.
Pichetto Fratin ha inoltre affrontato il tema della congestione virtuale della rete, sottolineando la necessità di regole più rigide per evitare blocchi ingiustificati delle connessioni: “Si tratta di definire un meccanismo affinché o gli impianti rinnovabili si fanno o la procedura decade. La rete è satura fittiziamente. Dopo che è satura da 3, 4, 5 anni perché qualcuno ha mandato avanti le istanze e non riesce a collocarle sul mercato, quell’istanza deve decadere e liberare la rete”.
Anche il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha evidenziato l’importanza di una pianificazione solida e tempestiva: “È evidente che il nostro sistema energetico ha visto una sollecitazione straordinaria. Il sistema ha bisogno di solidità, di risposte rapide, di attenzione ai dettagli, perché come sempre sono importanti i titoli di carattere generale, ma poi è nel dettaglio implementativo, operativo, quotidiano in cui si vede la qualità del lavoro che Terna e tutti gli operatori del settore fanno”.
Il Piano di Sviluppo 2025-2034 prevede, entro il 2030, una riduzione delle emissioni di CO₂ fino a circa 2.000 kt/anno, che saliranno a 12.100 kt/anno entro il 2040. Per ottimizzare il processo di connessione Terna ha avviato il portale TE.R.R.A. e definito un modello basato su 76 microzone, con algoritmi di simulazione per studiare soluzioni di connessione e integrare capacità rinnovabile addizionale.
Il presidente Di Biasio ha concluso sottolineando l’importanza
della dimensione internazionale: “Questo patrimonio di conoscenze nella gestione della rete è anche una leva nelle relazioni internazionali, nella costruzione di partnership con altri Paesi, come quelli del Piano Mattei”.