Anche Roche entra a capofitto nel mercato dei farmaci contro l’obesità. Ieri, la multinazionale farmaceutica svizzera ha annunciato di aver stipulato un accordo del valore totale di 5,3 miliardi di dollari con la danese Zealand Pharma, molto attiva – come la sua connazionale Novo Nordisk e l’americana Eli Lilly – proprio in questo settore.
Roche-Zealand Pharma: i dettagli dell’accordo
Come si legge nella nota ufficiale, l’accordo prevede l’acquisizione dei diritti per la terapia di Zealand Pharma che ha alla base la ‘petrelintide’, composto che appartiene a una classe di farmaci equivalenti all’amilina, proteina a lunga durata d’azione. Terapia che la società danese sta già testando (e giunta a una fase intermedia) su individui obesi o in sovrappeso senza diabete di tipo 2.
Nel dettaglio, Roche garantirà a Zealand un assegno da 1,65 miliardi di dollari in anticipo, con la possibilità di aggiungere ulteriori pagamenti fino a un totale di 5,3 miliardi di dollari in base alle “sperimentazioni in fase avanzata e dello sviluppo delle vendite”, come evidenziato da Roche. Inoltre, “profitti e perdite per petrelintide e petrelintide/CT-388 saranno condivisi al 50% negli Stati Uniti e in Europa e Zealand Pharma avrà diritto a ricevere royalty a due cifre, fino a percentuali elevate di royalty sulle vendite nette nel resto del mondo”, ha aggiunto la multinazionale svizzera.
“Siamo entusiasti di collaborare con Zealand Pharma e sviluppare questa promettente terapia, che speriamo possa offrire alle persone che convivono con l’obesità e le comorbilità correlate una nuova opzione di trattamento”, ha dichiarato Teresa Graham, ceo di Roche. “Condividiamo la visione di sviluppare petrelintide come futura terapia fondamentale. Combinando petrelintide con il nostro portafoglio di prodotti farmaceutici e con la nostra competenza diagnostica nelle malattie cardiovascolari e metaboliche, puntiamo a trasformare lo standard di cura e ad avere un impatto positivo sulla vita dei pazienti”, ha aggiunto.
Sulla stessa scia anche Adam Steensberg, presidente e ad di Zealand Pharma: “Questa collaborazione con Roche rappresenta un passo avanti per realizzare questa visione, consolidando al contempo Zealand Pharma come attore chiave nella futura gestione dell’obesità. Crediamo fermamente che la petrelintide abbia il potenziale come terapia fondamentale per la gestione del peso, affrontando esigenze mediche insoddisfatte nella maggior parte delle persone che vivono con sovrappeso e obesità, sia come terapia autonoma che in combinazione con altri agenti”.
La reazione in Borsa
Ieri, a margine della diffusione dell’accordo, il titolo Zealand Pharma, quotato alla Borsa di Copenaghen, è andato incontro a un rally di quasi il 40%. Roche ha chiuso in rialzo di quasi il 4%. Oggi, invece, il titolo della società danese sta leggermente stornando ed è in discesa di circa 7 punti percentuali.
I numeri del mercato dei farmaci contro l’obesità
Come evidenziato da Roche, “l’obesità è una delle sfide sanitarie più estese al mondo”, al punto da essere “associata a oltre 200 comorbilità, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, fegato grasso e malattie renali croniche, che insieme mettono a dura prova i sistemi sanitari in tutto il mondo”.
Si stima, infatti, che oltre 4 miliardi di persone saranno obese o in sovrappeso entro il 2035, avvicinandosi al 50% della popolazione mondiale.
Non sorprende quindi se, secondo Goldman Sachs Research, il mercato globale dei farmaci antiobesità potrebbe raggiungere entro il 2030 i 100 miliardi di dollari, oltre 16 volte la quota annuale attuale di 6 miliardi di dollari.