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Orsini: “Stop alla burocrazia Ue, serve una politica industriale”

Nel corso della presentazione del nuovo presidente di Confindustria Lombardia, Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha lanciato un appello forte alla riduzione della produzione normativa a livello europeo. “In Europa abbiamo 21.000 persone assunte tra Commissione e Parlamento europeo, 11.000 collaboratori. In totale 32.000 persone. Io dico una cosa, fermatevi, smettete di scrivere norme, perché non è possibile” ha dichiarato Orsini, sottolineando l’eccesso regolatorio a cui l’industria deve far fronte. “In 5 anni l’Ue ha scritto 13.500 nuove norme, gli Stati Uniti 3.000. Noi questi li dobbiamo pagare per cancellare le norme, non per farne di più e di nuove. La verità è che se vogliamo essere competitivi non possiamo pensare di aggiungere altre norme all’industria”.

Orsini ha poi ribadito la necessità di una visione a lungo termine per la politica industriale: “La Lombardia è la locomotiva d’Italia e d’Europa, ma per l’industria si pone un tema di produttività. Per questo, dobbiamo cominciare a parlare di politiche industriali a lungo termine, italiane e europee”.

Un altro nodo cruciale è la questione degli investimenti, con un riferimento specifico al “Salva Milano”: “Non è possibile che non si sia fatto ancora nulla sul Salva Milano, già da maggio si sapeva. E non è possibile che questo accada perché ci sono da liberare 12 miliardi di investimenti” ha detto Orsini, esortando a intervenire rapidamente per garantire attrattività agli investitori.

Sul fronte del commercio internazionale, Orsini ha espresso preoccupazione per le tensioni sui dazi: “I dazi ci preoccupano perché siamo un Paese esportatore, abbiamo esportato 626 miliardi nel 2024, quindi abbiamo fatto bene in confronto agli altri Paesi. A noi la guerra sui dazi non ci piace, è ovvio che speriamo nel dialogo tra Stati Uniti e Italia”. Ha inoltre evidenziato l’importanza del settore energetico per la competitività del Paese, sottolineando la necessità di “disaccoppiare il costo delle fonti fossili da quelle delle rinnovabili e fare politiche industriali anche sul gas”.

Pasini: “La Lombardia deve restare competitiva in un’Europa troppo ideologica”

Giuseppe Pasini è stato eletto presidente di Confindustria Lombardia per il quadriennio 2025-2029. Nel suo discorso di insediamento, ha posto l’accento sul ruolo chiave della Lombardia nell’economia italiana ed europea: “L’ascolto delle idee e delle proposte di ognuna delle associazioni territoriali è la via attraverso la quale la voce di Confindustria Lombardia emerge in modo collegiale, mettendo al centro le istanze di una Regione che produce il 23% del Pil nazionale”.

Pasini ha evidenziato la necessità di un intervento immediato a livello europeo per sostenere la competitività delle imprese: “La Lombardia è la prima regione manifatturiera d’Italia, la seconda in Europa, e rappresenta oltre un quarto dell’export nazionale grazie anche al contributo delle piccole e medie imprese che sono la dorsale della nostra imprenditoria. Da qui dobbiamo partire, guardando alle nostre eccellenze in un contesto economico internazionale mutevole, che vede l’Europa troppo ideologica, troppo poco pragmatica e debole, stretta tra Usa e Cina, orfana tanto di una politica industriale quanto energetica”.

Sul tema della manifattura, Pasini ha lanciato un monito: “La Lombardia ha un patrimonio di aziende che rischiamo di mettere a repentaglio, distruggendo un valore che è stato costruito in decenni ed è per questo che dobbiamo ripartire dalla centralità della manifattura mettendola tra i primi punti dei programmi politici di sviluppo del Paese. Se non affrontiamo con urgenza questa situazione, il rischio è chiaro e ha una definizione altrettanto chiara: desertificazione industriale e cancellazione delle eccellenze”.

Nonostante le incertezze economiche, Pasini ha ribadito la forza della manifattura lombarda: “Con i suoi 94 miliardi di euro, rappresenta il 26% dell’intera manifattura nazionale. La Lombardia è la prima regione italiana per esportazioni, rappresentando oltre un quarto dell’export totale del Paese”.

Fontana: “Sosteniamo la manifattura lombarda, ma serve chiarezza sui fondi europei”

Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso il proprio sostegno all’industria lombarda nel corso dell’evento: “Per il manifatturiero della Lombardia sono tempi non facili che per ora stiamo superando con grande determinazione. L’impegno che possiamo portare avanti è quello di continuare nel sostenere le nostre attività produttive”.

Fontana ha sottolineato l’importanza di politiche industriali regionali efficaci: “Stiamo lavorando per proseguire nelle politiche che l’assessore Guidesi sta promuovendo e che sono state molto apprezzate dagli imprenditori. Questa è la strada che è stata aperta e che noi vogliamo continuare a portare avanti”.

Infine, ha espresso preoccupazione per le incertezze sui fondi europei: “Abbiamo qualche preoccupazione per le notizie che arrivano dall’Europa circa i fondi di coesione. Ne stiamo discutendo con l’Europa, staremo a vedere”.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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