Dopo i rappresentati di Francia, Spagna, Portogallo, Olanda e Italia (con ), all’interno del Palazzo della Borsa è stato il momento anche del Governatore della Banca centrale della Germania, Joachim Nagel. Il Presidente della Deutsche Bundesbank è stato infatti ospite della terza e ultima giornata della Conferenza internazionale “Young Factor 2025”, un dialogo tra giovani, economia e finanza, promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in partnership con Intesa Sanpaolo, che si tiene a Milano, a Palazzo Mezzanotte. Intervistato dal direttore de Il Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, il banchiere tedesco ha partecipato al panel intitolato “Le sfide del nostro secolo: come condurre la politica monetaria in tempi incerti”.
Ed è proprio in questi “tempi incerti” che, secondo Nagel, “adesso è il vero momento dell’Europa: l’Ue è il partner commerciale più importante del mondo e potrebbe ottenere risultati ancora migliori“. Secondo il numero uno della banca centrale della Repubblica Federale di Germania è necessario ora pensare a una seria de-frammentazione e a un’unione bancaria (e anche fiscale) “perché così la nostra comunità può migliore la propria attrattività e competitività nei confronti degli altri partner internazionali“. L’invito ai giovani studenti presenti in platea è chiaro: “C’è bisogno di più Europa e dovremmo sentirci tutti quanti europei. Sono sorpreso quando percepisco l’euroscetticismo, visto che veniamo da ottant’anni di pace“.
Joachim Nagel ammette che il mondo, in generale, stia vivendo un “tempo difficile e molto volatile“. E la Germania non è stata da meno in quanto è reduce da un non breve periodo di recessione: “Negli ultimi tre anni e mezzo i fatti si sono evoluti in maniera molto drammatica nel nostro Paese, con la guerra in Ucraina, e uscirne è molto complesso“. In tutto questo sussista anche una nuova incertezza: “Le relazioni con gli Stati Uniti sono peggiorate negli ultimi mesi e noi tedeschi (ma anche gli europei) dobbiamo fare di più in termini di infrastrutture, digitalizzazione e istruzione“. L’orizzonte temporale previsto dal Presidente della Bundesbank e che, in tempi immimneti, ci sarà più stagnazione: “Poi nel 2027 forse riusciremo a superare l’1% di crescita – aggiunge -. L’Italia deve interessarsi alla nostra situazione perché le ricadute potranno essere positive anche per voi“.
Il banchiere tedesco si dice inoltre molto colpito dall’entità del piano di investimenti molto ingenti messi in campo dal cancelliere Friedrich Merz che “stanno andando nella direzione giusta: la Bundesbank aveva fatto una proposta su come riformare il debito, ma non così elevata“. Nagel, quindi, invita tutti a capire perché il governo ha assunto la decisione di questo programma di spesa, che sarà importante per tutta l’Europa anche sul piano del riarmo: “Che ci piaccia o meno, è importante fare di più sul tema difesa: la sicurezza è un tema fondamentale per tutti“. E, in tutto questo, il tema dei dazi inciderà parecchio: “Pessima idea di politica tariffaria, ci sono solo dei perdenti, ma forse persino Trump sta imparando questa lezione, visti gli effetti negativi che ha provocato“.
Aggiungendo di auspicare di arrivare entro inizio luglio a un accordo e compromesso con i negoziati, con l’amministrazione americana, Nagel sostiene che questo potrebbe essere un’occasione sorprendente per l’Ue: “C’è bisogno di investire in aziende digitali per mantenere costante il livello di produttività e per far sì che l’Europa venga raccontata ai giovani come una storia di successo e un luogo attrattivo per lavorarci“.
Infine, nella sfida contro la carenza di manodopera, “ci sarà anche bisogno di un’immigrazione qualificata“. Ma la sollecitazione rimane sempre la stessa: “Ora è la nostra occasione, ora è il momento di agire“, conclude.