Un viaggio nel cuore della moda, tra gruppi quotati in Borsa e capitani d’industria, per accendere i riflettori su un comparto chiave del sistema Paese. Il settimanale , in edicola domani con Il Giornale, Libero e Il Tempo, apre con un’analisi sulle performance delle grandi maison europee, fuori e dentro la Borsa. Hermés scalza Lvmh dal trono del lusso: tra utili, vendite e capitalizzazioni, emerge un nuovo fattore per valutare l’effettiva efficienza. Un elemento sempre più determinante in un momento, come quello attuale, scosso dallo spettro dei dazi trumpiani e dal calo della domanda cinese. Lo spiegano anche due interviste: Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana, illustra tutte le variabili a cui si devono confrontare le aziende oggi; Luca Sburlati, presidente di Confindustria Moda, invita invece a reinventarsi per mantenere alta la competitività del fashion italiano, di fronte al problema della contraffazione. E a proposito di falso, una nuova indagine sulle nostre tavole dimostra come il cibo made in Italy sia colpito da fake news e credenze errate. Moneta le smonta una a una. Intanto, una nuova direttiva europea, in fase di discussione, mette a rischio la sopravvivenza di un altro prodotto simbolo del nostro Paese: il Sigaro Toscano che potrebbe veder andare in fumo l’export. Poi la bacchettata della Corte dei Conti a Sace per l’esposizione nel settore delle crociere anche con MSC e il nuovo passo di Eni verso la decarbonizzazione grazie agli impianti per lo stoccaggio della CO2.
Sguardo quindi al comparto bancario, teatro di un fermento che non si vedeva da anni. Opa e Ops scuotono il settore, anche in Piazza Affari: i titoli del credito corrono, sostenendo l’intero listino milanese, arrivato a superare la soglia dei 40mila punti. Un boom che porta ottimismo ma anche qualche timore di bolla.
Dalle banche alle assicurazioni, il neo presidente di Ania, Giovanni Liverani, racconta a Moneta la sua proposta per trovare un equilibrio stabile nei tre pilastri del welfare: previdenza, salute e non autosufficienza. Sfide demografiche e sostenibilità economica rendono urgente una revisione del patto tra pubblico e privato, in cui il ruolo delle assicurazioni diventa sempre più centrale.