Continuano le sofferenze dei mercati. L’Asia apre in rosso. Mentre Tesla annuncia un blocco dell’export verso la Cina. Mentre l’Europa ragiona su un vertice con Xi Jinping.
11:00 – Europa gira in calo per lo scontro Usa-Cina
Le Borse europee ed i future di Wall Street girano rapidamente in calo, dopo che la Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall’84% al 125%. Tra i principali listini europei indossa la maglia nera Milano (-1,5%). In calo anche Francoforte (-1,4%), Parigi (-0,9%), Madrid (-0,5%) e Londra (-0,3%). Sul fronte valutario il dollaro accentua la sua debolezza sulle principali valute. L’euro sale del 2% a 1,1447 sul biglietto verde. Si rafforzano anche la Sterlina a 1,3120 e il franco svizzero a 1,2320, con quest’ultimo ai massimi storici.
10:25 – Cina: “Ignoreremo ulteriori rialzi dei dazi Usa”
La Cina ha chiarito che “ignorerà ulteriori giochi sui numeri dei dazi statunitensi” che avranno “perso la loro giustificazione economica”. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che Pechino tutelerà comunque “con forza i suoi diritt
10:06 – La Cina rialza controdazi sui beni Usa dall’84% al 125%
La Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall’84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile.
10:00 – Milano inverte rotta, Ftse Mib -0,31% con Stm +2,11% e Stellantis -3,4%
La Borsa di Milano azzera i guadagni e inverte la rotta. Il Ftse Mib cede lo 0,31% a 34.172,34 punti. Tra i maggiori guadagni Stmicroelectronics (+2,11%), Campari (+1,75%), Diasorin (+1,4%), Hera (+1,34%), Italgas (+1,23%), Poste Italiane (+1,09%), Leonardo (+1,06%), Terna (+0,78%) e Iveco (+0,72%). Deciso calo per Stellantis (-3,4%) che ha tagliato le stime sulle consegne del primo trimestre. In calo anche Prysmian (-1,26%), Amplifon (-1,24%), Unicredit (-1,13%) e Azimut (-1,02%).
9:30 – Europa volatile, indici positivi ma sotto livelli apertura, +0,4% Milano
Alta volatilità per le Borse europee, che dopo un avvio in deciso rialzo hanno decelerato, riducendo sensibilmente i guadagni dell’apertura. Sulle prime battute Parigi guadagna lo 0,8%, Francoforte lo 0,72%, Madrid lo 0,78% e Amsterdam lo 0,7%. Milano, che aveva iniziato con un progresso dell’1%, segna un +0,46%. Lo spread è in rialzo sopra 123 punti, nell’attesa del giudizio di S&P sull’Italia (in tarda serata. Gli investitori sono nervosi visto che la situazione internazionale è tutt’altro che chiara, con il presidente americano, , che ha aperto a possibili trattative con la Cina, alla quale però nel frattempo ha alzato i dazi al 145%. Il tycoon ha preannunciato che tratterà con l’Unione europea, ‘non con i singoli statì. Il quadro, ovviamente, rimane del tutto incerto. A Milano salgono le banche, nel giorno in cui Oltreoceano big finanziari del calibro di BlackRock, JP Morgan, Morgan Stanley, Wells Fargo cominceranno a pubblicare i conti trimestrali. Sono ben impostati i titoli della moda e del lusso, dopo l’acquisizione annunciata ieri di Versace da parte di Prada, con una base di enterprise value di 1,25 miliardi di euro. In particolare Moncler guadagna lo 0,7%, Cucinelli lo 0,5%. Sono in evidenza le Stmicroelectronics, che guadagnano oltre il 2%, mentre sono deboli le Stellantis (-1,4%), dopo la pubblicazione delle consegne del primo trimestre a livello mondiale, calate del 9%. Sul mercato valutario, l’euro continua a rafforzarsi sul biglietto verde: questa mattina passa di mano a 1,1320 dollari (ieri a 1,1183). La moneta unica vale inoltre 162,37 yen (161,42), mentre il dollaro-yen si attesta a 143,38 (144,39). Sale il prezzo del petrolio: il future maggio sul Wti guadagna l’1% attestandosi a 60,7 dollari al barile. E’ in rialzo anche il gas, guadagnando l’1,5% a 33,8 euro al megawattora. Continua la marcia al rialzo dell’oro su livelli da record: il future guadagna l’1,4% attestandosi a 3.221,99 dollari all’oncia. Infine va giù il Bitcoin, cedendo lo 0,7% e portandosi a 81.012 dollari.
9:06 – Europa apre in positivo: +1,1% Francoforte, +1% Parigi, +0,8% Madrid
Apertura in progresso per le principali Borse europee, con Parigi a registrare il dato migliore: l’indice Cac40 avvia gli scambi salendo a quota +0,83%. Positive anche le altre piazze finanziarie: Francoforte avanza dello 0,78% e Londra sale dello 0,63%. Intanto ieri Wall Street è tornata a chiudere in deciso calo, dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump ha deciso di sospendere i dazi per 90 giorni per tutti i Paesi, tranne che per la Cina, dove le tariffe sono arrivate a toccare il 145%. In questo scenario l’indice Dow Jones ha terminato le contrattazioni lasciando sul terreno il 2,50% e il Nasdaq ha ceduto il 4,31%. Dati negativi anche sul fronte asiatico, dove stamane Tokyo ha concluso le contrattazioni con una flessione del 2,96%.
9:05 – Milano apre in rialzo: +0,98%
La Borsa di Milano apre in rialzo. Il primo indice Ftse Mib guadagna lo 0,98% a 34.613 punti. In avvio corrono Nexi e Stm (+2%). In luce Intesa e Campari (+1,7%). In calo Snam (-0,6%).
9:00 – Xi all’Ue: “Uniamoci contro prepotenze unilaterali”
“La Cina e l’Unione Europea dovrebbero assumersi le proprie responsabilità internazionali, salvaguardare insieme la globalizzazione economica e l’ambiente imprenditoriale internazionale e resistere insieme a qualsiasi coercizione unilaterale”. Lo ha affermato il presidente cinese Xi Jinping durante un incontro nella capitale cinese con il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez
9:00 – Borsa: l’Asia chiude contrastata, si guarda a mosse sui dazi
Le Borse asiatiche chiudono contrastate la seduta. Sotto i riflettori le mosse di Donald Trump sui dazi, in particolare quelli imposti alle merci prodotte in Cina. Gli investitori guardano agli eventuali impatti sull’andamento della crescita economica, con le ipotesi di una recessione che diventano sempre più concrete. Conclude pesante Tokyo (-2,96%). Sul fronte dei cambi la svalutazione del dollaro sullo yen, poco sotto a 144, e sull’euro a 162,20, continua a incidere sulla sostenibilità dell’export del Made in Japan. A contrattazioni ancora in corso salgono Hong Kong (+0,9%), Shanghai (+0,2%), Shenzhen (+0,5%) e Mumbai (+2%). In flessione Seul (-0,5%). Tra gli appuntamenti della giornata atteso il discorso di Christine Lagarde all’Eurogruppo e il rating di S&P sull’Italia. Sul fronte macroeconomico previsto il Pil del Regno Unito, dagli Stati Uniti il dato sulla fiducia dell’Università del Michigan.
7:54 – Dollaro in caduta libera, l’euro sale ai massimi dal 2022
Il dollaro è in caduta libera sulle principale valute, attestandosi ai minimi dal 2024. Sulla valuta americana pesano le decisioni della Casa Bianca sui dazi e l’incertezza sull’andamento della crescita economica. L’euro sale a 1,1282 sul biglietto verde, in aumento dello 0,8% e portandosi ai massimi da inizio 2022, dopo aver toccato anche 1,1376 nella notte. Sul dollaro si rafforzano anche la sterlina a 1,3015, in aumento dello 0,3%, e il franco svizzero a 1,2202, in crescita dello 0,6% ai massimi storici
7:50 – Borsa: l’Europa verso avvio positivo, salgono future Wall Street
Le Borse europee si avviano verso una nuova seduta in rialzo, mentre si guarda alle mosse di Donald Trump sui dazi. Positivi i future del Vecchio continente e quelli di Wall Street, dopo il tonfo dei listini americani della vigilia e l’andamento contrastato di quelli asiatici.
7:40 – Tesla sospende importazioni in Cina dei modelli prodotti in Usa
I nuovi dazi cinesi sulle importazioni dagli Stati Uniti colpiscono anche Tesla: come segnalano i media Usa, la casa automobilistica controllata da Elon Musk infatti ha eliminato dai propri siti e social la possibilità di nuovi ordini per i modelli Model S e Model X prodotte nello stabilimento di Fremont, in California. Restano diponibili invece i due modelli prodotti in Cina Model 3 e Model Y.
7:20 – Borse asiatiche contrastate dopo le nuove perdite di Wall Street
Le Borse cinesi procedono contrastate le contrattazioni dopo le nuove perdite accusate da Wall Street e alimentate dalla paura di una guerra commerciale senza esclusioni di colpi fra Stati Uniti e Cina e dai timori sui danni che i dazi potrebbero causare all’economia mondiale, incluso l’isidioso rischio di lunga recessione. Tokyo è la più pesante, segnando un calo del 4,25%, mentre la più virtuosa è Taiwan, che allunga il suo rimbalzo grazie a un +1,84%. Girano in positivo le Borse cinesi di Shanghai (+0,12%) e di Shenzhen (+0,81%), più che azzerando le perdite iniziali, così come Hong Kong, che adesso è in progresso dello 0,56%. Rialzo frazionale per Jakarta (+0,12%), mentre gli altri principali listini dell’Indo-Pacifico sono tutti in rosso: Sydney è a -1,37%, Seul a -0,91% e Singapore a -2,12%.
6:40 – I leader Ue pianificano viaggio in Cina a luglio per vertice con Xi
I leader dell’Unione europea stanno progettando di recarsi a Pechino per un vertice con il presidente cinese Xi Jinping a fine luglio. Lo riferisce il quotidiano “South China Morning Post”, edito a Hong Kong, citando cinque fonti riservate. Al momento non è stata confermata una data, ma la volontà dei leader europei di recarsi in Cina dimostra “un serio tentativo di riprendere i contatti con Pechino in un momento in cui le relazioni del blocco con gli Usa sono di fatto crollate”, sottolinea il “South China Morning Post”.
6:07 – Borse asiatiche aprono in rosso
Le azioni asiatiche dopo la tregua di giovedì tornano ad aprire in rosso. Le crescenti preoccupazioni per la guerra commerciale del presidente Donald Trump hanno inizialmente contribuito a far scendere l’indice azionario giapponese Nikkei 225 del 5,6%.A metà mattinata a Tokyo, il calo è del 4,2% a 33.148,45.Lo yen sale rispetto al dollaro USA, che perde valore anche rispetto all’euro.La moneta europea sale a 1,1306 dollari da 1,1195 dollari.Il Kospi della Corea del Sud scende dell’1,3% a 2.413,16, mentre in Australia l’S&P/ASX 200 perde l’1,2% a 7.619,70.Nei mercati cinesi, l’Hang Seng di Hong Kong scende dello 0,4% a 20.
606,04 e quello di Shanghai perde lo 0,2% a 3.218,94.La taiwanese Taiex guadagna l’1,5% poiché gli investitori si aspettano che più ordini vengano trasferiti a Taiwan a causa del peggioramento della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti.