Pechino fa un altro passo avanti per realizzare modelli di intelligenza artificiale sempre più efficienti e allo stesso tempo non essere più dipendente dai chip made in Usa. Sulla falsariga del ciclone DeepSeek, che due mesi fa ha mostrato a tutto il mondo la possibilità di sviluppare modelli AI in grado di competere con ChatGpt di OpenAI a costi notevolmente più bassi, adesso a scendere in campo è Jack Ma (in foto) con Ant Group. La fintech del gruppo Alibaba, stando a quanto riporta Bloomberg, sta sviluppando modelli di intelligenza artificiale che presentano costi di elaborazione del 20% inferiori; per farlo la società fondata da Jack Ma ha utilizzato chip cinesi prodotti da Alibaba e Huawei, raggiungendo risultati simili a quelli che si hanno con i chip Nvidia H800, ossia quelli su cui la Cina ha ricevuto il divieto di utilizzo da parte degli Stati Uniti. Ant non ha rinunciato completamente ai chip Nvidia, ma l’intenzione è non esserne più dipendenti e affidarsi maggiormente alle alternative rappresentate dai chip cinesi o quelli prodotti da Advanced Micro Devices.
La guerra dei chip, innescata da Washington con i divieti imposti al fine di limitare l’accesso delle aziende cinesi ai semiconduttori Nvidia più avanzati per i modelli AI, ha mostrato una rapida capacità di Pechino di riadattarsi. Gli analisti di Bloomberg Intelligence ritengono che quanto fatto da Ant va nella direzione di una Cina ben avviata a diventare autosufficiente nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ant prevede di sfruttare i progressi in questo campo per soluzioni di intelligenza artificiale industriali, tra cui l’assistenza sanitaria e la finanza.
Jack Ma, riaccreditato lo scorso mese dal presidente cinese Xi Jinping che lo ha invitato a un meeting con i maggiori top manager
privati (nel 2020 il fondatore di Alibaba si era espresso contro il sistema finanziario cinese), ha recentemente espresso fiducia nel futuro di Ant Group, indicando significative opportunità nell’intelligenza artificiale.