In cima alla lista sono blindate le conferme dell’amministratore delegato Carlo Messina (che nel 2024 ha percepito un compenso complessivo di 6,4 milioni di euro) e del presidente Gian Maria Gros-Pietro. Un forte segno di continuità in larga parte atteso, dopo i ricchi profitti degli ultimi anni. Ieri, le principali Fondazioni azioniste della prima banca italiana (che pesano per il 17,87% del capitale), aderenti al patto parasociale, hanno depositato la lista congiunta di 17 candidati per il Consiglio di Amministrazione e il Comitato per il Controllo sulla Gestione della Banca per il triennio 20252027 in vista dell’assemblea del 29 aprile. La proposta vede tra i nomi, oltre a Messina e Gros-Pietro, anche Paola Tagliavini come Vice Presidente. E poi: Mariangela Zappia, Franco Ceruti, Paolo Maria Vittorio Grandi, Luciano Nebbia, Liana Logiurato, Pietro Previtali, Maria Alessandra Stefanelli, Bruno Maria Parigi, Donatella Busso, Silvia Merlo, Paolo Messa. Per il comitato interno di gestione sono stati proposti Fabrizio Mosca, Mariella Tagliabue e Maura Campra.
«Alla luce dei risultati conseguiti nell’ultimo decennio dalla Banca, che hanno posto Intesa Sanpaolo in una posizione di vertice assoluto tra le banche europee, sia per l’affidabilità sia per il sostegno allo sviluppo del Paese», hanno scritto nella nota le fondazioni Compagnia di San Paolo, Cariplo, Cr Firenze, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio in Bologna e Cassa di Risparmio in Bologna che hanno espresso «vivo
apprezzamento per la visione e la gestione altamente efficace da parte del ceo e conseguentemente auspicano che il Dr. Carlo Messina (in foto) possa garantire il suo ruolo di leadership nella Banca anche per i successivi mandati».