L’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel (foto), oggi si sentirà un po’ più solo. Anche Mediolanum ha scelto di schierarsi con Assogestioni nella partita sulla governance delle Generali. L’associazione del risparmio gestito ieri ha depositato la lista di minoranza dei fondi in vista dell’assemblea del Leone che il 24 aprile dovrà rinnovare il cda. Confermati i quattro i candidati indipendenti anticipati dal Giornale. Si tratta del bocconiano Roberto Perotti, già consigliere del Leone fino al 2022, della docente di biostatistica ad Harvard, Francesca Dominici, di Anelise Sacks, del gruppo di microchip Analog Devices, e dell’ex banchiere di Citi, Leopoldo Attolico. Ebbene, se era scontato che l’elenco delle sgr ottenesse il consenso di Anima, Kairos, BancoPosta, Eurizon e Fideuram, favorevoli sin dall’inizio a presentare una rosa di candidati, salta all’occhio la presenza di Mediolanum Gestione Fondi Sgr e Mediolanum International Funds. Dal gruppo della famiglia Doris assicurano che la mossa è stata presa «in totale continuità» con quanto fatto anche l’ultima volta per Generali e in coerenza con il posizionamento delle sue Sgr, che nella stragrande maggioranza dei casi sostengono le liste di minoranza di Assogestioni. Resta il fatto che Mediolanum è azionista di Mediobanca che, a sua volta, ieri ha presentato la sua lista per la conferma dell’amministratore delegato Philippe Donnet e del presidente Andrea Sironi. Non a caso, le Sgr targate Mediolanum nelle ultime settimane non hanno partecipato né alla discussione sull’opportunità di presentare una lista di minoranza, né alla selezione dei candidati proprio per evitare conflitti di interesse. Il quorum necessario era stato comunque raggiunto nella riunione del comitato dei gestori del 21 marzo, nonostante fino all’ultimo il fronte dei contrari capitanato da Mediobanca Sgr avesse provato a convincere il Comitato a tenersi fuori dalla partita. Mediolanum ha poi deciso di depositare la lista di Assogestioni anche se avrebbe potuto tenersi fuori come ha fatto ad esempio Arca del gruppo Bper Banca, che questa volta ha preferito non partecipare (nel marzo 2022, invece, vi aveva aderito). All’assemblea di Trieste i soci potranno, dunque, scegliere se votare la rosa di Assogestioni oppure le altre due. La lista presentata ieri da Mediobanca è nei fatti la fotocopia di quella presentata dal cda nel 2022: 13 candidati con la conferma di 9 su 10 consiglieri in carica tra cui Donnet e Sironi. Esce Diva Moriani e al suo posto viene candidata Patricia Estany Puig. Gli altri due nomi nuovi (Elena Vasco e Giorgio Valerio) entrerebbero nel board solo se Piazzetta Cuccia otterrà la maggioranza dei voti.
La terza lista è quella della VM 2006 di Franceso Gaetano Caltagirone (socio al 7% e sostenuto da Delfin che ha chiesto l’autorizzazione a salire dal 10 al 20%): i candidati sono l’amministratore delegato dell’Enel, Flavio Cattaneo (già in cda), la docente della Sapienza Marina Brogi (già in cda), il ceo di Acea, Fabrizio Palermo, Ines Gandini (revisore legale), il
fondatore di Azzurra Capital, Stefano Marsaglia (già in cda) e Tiziana Togna, ex vicedirettore generale della Consob e attualmente nella squadra di esperti chiamati dal Mef per la riforma del Testo unico della finanza (Tuf).
CC