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Controlli fiscali anche per disoccupati e nullatenenti: ecco cosa cerca il Fisco


Nei suoi controlli serrati, mirati a individuare ogni genere di anomalia, il Fisco esamina anche quei cittadini che risultano disoccupati o nullatenenti al fine di escludere movimenti bancari giudicati sospetti, e redditi non dichiarati. Per questa ragione anche coloro che si professano privi di reddito non sono esenti da verifiche da parte di Agenzia delle Entrate.

Ciò avviene perché purtroppo non sono pochi i casi di furbetti che hanno dichiarato una situazione economica non conforme alla realtà. Il Fisco sa bene che possono esserci situazioni di questo genere, ed è per tale ragione che ha deciso di intensificare i controlli. Va inoltre precisato che le verifiche effettuate da Agenzia delle Entrate non sono preannunciate e avvengono nella totale ignoranza del soggetto in esame, che viene poi avvisato in caso di intervento (contestazione o richiesta di tempestivi chiarimenti) dell’AdE.

Ma come avvengono i controlli? Va detto che spesso e volentieri il Fisco non agisce totalmente a caso. Per poter fare dei controlli su un determinato soggetto, Agenzia delle Entrate deve avere dei sospetti che giustificano i controlli di carattere finanziario, come irregolarità ed incongruenze di vario genere che fanno pensare a situazioni poco chiare.

I disoccupati, ad esempio, finiscono sotto la lente d’ingrandimento del Fisco quando la situazione economica dichiarata non è coerente con la capacità di spesa dimostrata. Quando il reddito è molto difforme dallo stile di vita di un determinato soggetto, allora è probabile che AdE decida di fare dei controlli. Si pensi a un cittadino che, pur essendo senza reddito, acquista un immobile. Ciò porterà Agenzia delle Entrate ad indagare per timore che vi siano redditi non dichiarati. Possono, in questo caso, essere inviate richieste di chiarimenti. Da dove arrivano determinate entrate? Sono delle donazioni? Delle vincite già tassate? Se le somme provengono da fonti lecite, non accade nulla. In caso contrario, il Fisco chiederà il pagamento di tutte le imposte non versate fino a quel momento. L’onere della prova, infatti, spetta al cittadino.

Oltre alla capacità di spesa, Agenzia delle Entrate non manca mai di esaminare anche i vari movimenti sui conti correnti. Se un cittadino, che si dichiara disoccupato, riceve costantemente degli accrediti di denaro potrebbe avere delle entrate non dichiarate. Ed ecco che scattano i controlli, finalizzati a scoprire la presenza di lavoro in nero. Il Fisco può chiedere dei chiarimenti in merito, oppure procedere direttamente con una contestazione.

A quel punto starà al cittadino difendersi presentando ricorso e fornendo tutte le prove documentali di cui dispone. L’AdE ha facoltà, in caso di mancata giustificazione, di procedere con il recupero della cifra non versata.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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