Cherry Bank chiude il 2024 con un utile netto pari a 30,1 milioni di euro, in linea con gli obiettivi previsti. Al netto di poste non ricorrenti, l’utile normalizzato si attesta a 41 milioni di euro, in crescita del 17,1%. Tutti gli indicatori patrimoniali hanno registrato una crescita, a partire dal totale attivo che ha superato i 4,4 miliardi di euro, spinto da un incremento significativo dei crediti verso clientela che si attestano a 2,8 miliardi di euro (+34,3%). Aumenta anche la raccolta da clientela, che raggiunge i 3,1 miliardi di euro (+21,9%).
“I risultati del 2024 confermano la capacità di Cherry Bank di crescere, innovare e rafforzare la propria presenza sul mercato”, afferma Giovanni Bossi, amministratore delegato di Cherry Bank. “Su queste basi – aggiunge – il nuovo piano triennale ci vede impegnati nella costruzione di un polo bancario moderno, resiliente e sostenibile, capace di rispondere con efficacia alle sfide dell’economia reale siano esse rappresentate dalle famiglie o dalle imprese”.
Il CET1 ratio si attesta al 16,46% (15,03% nel 2023), mentre il Total Capital Ratio sale al 17,44% (16,15% nel 2023), a conferma della solidità patrimoniale della Banca. Il ROE si attesta al 16,75%, con i fondi propri che aumentano del 23,8%, raggiungendo i 178,1 milioni di euro.
Dal punto di vista economico, si sottolinea la crescita del margine di intermediazione che ha raggiunto 182,6 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 98,0 milioni del 2023 (+86,4%), grazie anche al rendimento dei titoli in portafoglio per 58,2 milioni di euro oltre che dagli interessi sui finanziamenti e al contributo dell’attività di negoziazione legata ai crediti fiscali.
I costi operativi, pari a 123,6 milioni di euro, riflettono l’allargamento del perimetro della Banca, l’integrazione informatica con BPV e l’adeguamento organizzativo; dal punto di vista della Banca si sottolinea la strategicità degli investimenti sostenuti nell’esercizio, anche in formazione del personale, che hanno permesso di iniziare il 2025 con un sistema gestionale omogeneo fra le realtà integrate ma soprattutto la possibilità di portare un servizio ai clienti molto più veloce.
Circa la sostenibilità nel 2024 Cherry Bank è rientrata tra i soggetti obbligati alla Rendicontazione di Sostenibilità, in coerenza con la direttiva europea CSRD, e ha avviato il percorso di reporting secondo gli standard ESRS. Il Green Asset Ratio (GAR) è pari allo 0,15% su base stock, ponderandolo su fatturato e allo 0,17% ponderandolo su capex).