Sono passati pochi giorni dal 22 marzo, la Giornata mondiale dell’acqua, un’occasione per riflettere sulla gestione di questa risorsa fondamentale, sempre più minacciata dai cambiamenti climatici. Acea, primo operatore idrico d’Italia e tra i leader in Europa, ha presentato il suo position paper «Strategia europea per la Resilienza Idrica», delineando una roadmap per le sfide future.
Il documento, illustrato dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo, si basa su quattro pilastri, le cosiddette 4R: Regia unica, Regole aggiornate, Rimedi chiari e Risorse sufficienti. Si parte dalla costruzione di una Regia unica integrata, creando un organismo centrale di governance a livello nazionale e europeo per l’acqua, incaricato di definire strategie e obiettivi chiari e di tradurli in politiche concrete. Le Regole, opportunamente aggiornate, devono favorire investimenti infrastrutturali su larga scala e incentivare partenariati pubblico-privati. Poi, Rimedi chiari, ovvero modernizzare le reti e le infrastrutture integrando tecnologie avanzate quali l’AI, potenziare il trattamento e il riuso delle acque reflue per raggiungere l’obiettivo Net Zero Water, creando un’economia circolare in cui l’acqua venga riutilizzata per agricoltura e industria. Infine, Risorse sufficienti, riformando le tariffe e introducendo un valore di riferimento nazionale equo e sostenibile ma anche creando nuovi strumenti di finanziamento, come, ad esempio, un Fondo Europeo per l’Acqua, il nuovo Competitiveness Fund, blue bond e meccanismi finanziari adattivi, per garantire investimenti sostenibili in un contesto di cambiamenti climatici ed economici. «Non c’è una singola soluzione», ha dichiarato Palermo, «gli investimenti vanno fatti, c’è un’enorme opportunità di sviluppo in Italia e un forte potenziale per l’industria».
Questi temi sono stati al centro dell’incontro della settimana scorsa a Roma tra Palermo e la Commissaria Ue per l’Ambiente e la Resilienza Idrica, Jessika Roswall. Il confronto ha fatto seguito a quello già avvenuto lo scorso gennaio a Davos, durante il World Economic Forum, dove Palermo aveva lanciato l’idea di un’«alleanza dell’Acqua» per mettere il tema idrico al centro dell’agenda politica europea.
«In questo momento la questione idrica è una priorità politica per la Commissione», ha dichiarato Roswall, sottolineando che «la sicurezza non riguarda solo le armi, ma anche le infrastrutture critiche come quelle idriche». La commissaria ha inoltre annunciato che la «strategia per la resilienza idrica sarà presentata già prima dell’estate». Il problema della gestione dell’acqua non riguarda solo l’ambiente, ma anche la stabilità economica e sociale. L’industria idrica europea vale circa 290 miliardi di euro e occupa 1,6 milioni di persone, contribuendo a quasi il 70% del Pil dell’Ue. Tuttavia, l’accesso all’acqua rimane disomogeneo e la governance frammentata del settore rende difficile la pianificazione a lungo termine. Un altro punto chiave della strategia Acea è il riuso delle acque reflue, ancora poco diffuso in Italia nonostante il suo elevato potenziale. «Oggi l’acqua si purifica e si rimanda nei fiumi e in mare, ma quando esce dal sistema di purificazione è potabile e può essere riutilizzata per molti usi, come in agricoltura», ha spiegato Palermo.
Secondo l’ad di Acea, «investire in queste tecnologie non è solo una necessità ambientale, ma rappresenta anche un’importante opportunità economica». Roswall, a questo proposito, ha ribadito l’importanza di una visione a lungo termine e della tempestività negli interventi. «Gli investimenti devono essere fatti adesso perché richiedono molto tempo», ha concluso.