Risiko in corso nel mondo della moda online. Dopo il passaggio di mano di Ynap: gruppo nato nel 2015 dall’allora fusione tra le pionieristiche piattaforme Yoox (fondata da Federico Marchetti) e Net-a-porter, il rivenditore online tedesco Zalando ha lanciato un’offerta sul concorrente About You. L’e-commerce berlinese, che capitalizza 8,7 miliardi, punta con 6,5 euro ad azione ad aggiudicarsi l’intero capitale del retailer con sede ad Amburgo. L’operazione valuta la società 1,2 miliardi e i principali azionisti di About you (Otto group, Otto family, Heartland e il management) hanno già stipulato accordi vincolanti per vendere le loro azioni – che rappresentano circa il 73% del capitale del gruppo – accettando, dunque, l’offerta di Zalando. Insomma, tre quarti del capitale è già pronto per passare di mano. Il prezzo di acquisto corrisponde a un premio del 107% rispetto al prezzo medio di Borsa a tre mesi. Tanto ieri sulla Piazza di Francoforte, About You ha chiuso con un progresso di oltre il 66% a quota 6,48 euro portandosi a ridosso del prezzo di Opa mentre Zalando ha segnato un progresso dell’1,6 per cento. L’operazione d’acquisto, si inserisce nella strategia di Zalando di costruire un ecosistema di piattaforme di moda e lifestyle paneuropeo attorno a due vettori di crescita, b2c (sigla che indica la vendita tra una azienda e un’altra) e b2b (la vendita al consumatore finale). Così, ognuno dei due marchi manterrà la propria identità distinta, sfruttando al contempo le sinergie nella logistica, nell’infrastruttura di pagamento e nella collaborazione commerciale. La complementarità sta poi nel fatto che Zalando attrae gli appassionati di moda, ed è quindi più orientato a chi cerca i marchi della moda, About you si rivolge invece ad un pubblico più giovane, stabilisce tendenze e unisce lo shopping all’intrattenimento. «Sono entusiasta di come insieme saremo in grado di coprire una quota maggiore del mercato della moda e dello stile di vita», ha affermato Robert Gentz, co-ceo e co-fondatore di Zalando. «Nel b2c possiamo offrire ai clienti e ai marchi esperienze di acquisto distinte e ricche. Nel b2b, combinando le nostre capacità software complementari creeremo un sistema operativo di e-commerce ancora più avanzato che consente a marchi e rivenditori di gestire il loro business multicanale in tutta Europa e oltre».
La società combinata prevede un margine ebit rettificato nel 2028 compreso tra il 6 e l’8%, producendo un aumento significativo dell’utile assoluto grazie alla nascita di un gruppo combinato su scala più ampia. I ricavi fino al 2028 sono attesi in crescita, tra il 5 e 10% annuo.
La mossa di Zalando viene letta dagli analisti come un tentativo di fare massa critica dopo la crisi che ha duramente colpito le piattaforme online della moda nel post Covid, periodo che aveva invece portato ricavi e utili senza precedenti al settore. Basti pensare che la piattaforma britannico-portoghese Farfetch è stata salvata dalla bancarotta dalla coreana Coupang dopo che il suo valore di mercato è sceso di oltre il 90%, tanto da sfiorare l’amministrazione controllata. E che anche MyTheresa ha subìto una perdita netta di 5,3 milioni di euro, in peggioramento del 23,2% rispetto al rosso di 4,3 milioni dello scorso anno.
Secondo gli osservatori si tratta comunque di una crisi passeggera che sta già invertendo la rotta, soprattutto tra chi sta facendo massa critica con aggregazioni e acquisto di marchi. Lo dimostrano i risultati di Inditex, galassia che comprende anche Zara, che ha chiuso il terzo trimestre con un utile record (anche se inferiore alle attese) soprattutto grazie al canale e-commerce in crescita del 16% con un giro d’affari pari a 9,1 miliardi.
«Il design e la qualità della nostra proposta di stile e l’esperienza che offriamo ai clienti sono la chiave della solidità di questi risultati», ha commentato Oscar Garcia Maceiras, ceo di Inditex, spiegando «che il modello completamente integrato genera opportunità per una crescita redditizia in tutti i concept, le regioni e i canali».