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Totalizzazione dei contributi: come funziona e a chi è rivolta


I punti chiave

La totalizzazione dei contributi è uno strumento fondamentale per chi ha versato contributi previdenziali in diverse casse o gestioni durante la propria carriera lavorativa. Si tratta di una possibilità offerta a lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti, che consente loro di sommare i periodi contributivi per ottenere una pensione unica, valida per diverse tipologie, tra cui quella di vecchiaia, anzianità, inabilità e per i superstiti.

A differenza della ricongiunzione, che comporta costi a carico del lavoratore, la totalizzazione è gratuita. Ciò la rende una scelta particolarmente vantaggiosa per chi ha avuto una carriera articolata, con esperienze lavorative che hanno richiesto il versamento di contributi in più fondi previdenziali.

Chi ne può usufruire

La totalizzazione è destinata a tutti quei lavoratori che hanno versato contributi a diverse gestioni previdenziali durante la loro vita lavorativa. Rientrano in questa categoria:

lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e alle sue gestioni speciali;

coloro che appartengono a casse pensionistiche sostitutive, esclusive ed esonerative dell’AGO;

professionisti iscritti a casse gestite da enti previdenziali privatizzati;

lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione Separata.

Possono inoltre avvalersi di questo meccanismo categorie particolari, come i membri del clero secolare e i ministri di culto non cattolici, o ancora gli spedizionieri doganali (non più attivi, poiché il loro fondo è stato soppresso).

Quali requisiti

La totalizzazione può essere richiesta solo in caso il lavoratore non percepisca già una pensione diretta, compreso l’assegno ordinario di invalidità, e non abbia già chiesto la ricongiunzione dei periodi contributivi dopo il 3 marzo 2006. Questo significa che chi non ha mai consolidato i propri contributi attraverso altri metodi può liberamente scegliere la totalizzazione.

Per quali pensioni si può ottenere

Tra le principali prestazioni ottenibili grazie alla totalizzazione c’è la pensione di vecchiaia. Per accedere a questa prestazione, è necessario avere almeno 66 anni d’età (attualmente), oltre a 20 anni di contributi complessivi. Ogni gestione pensionistica potrebbe poi richiedere ulteriori requisiti specifici, come la cessazione del rapporto di lavoro o la cancellazione dall’albo professionale.

Presentazione domanda e calcolo della pensione

Per ottenere la pensione in regime di totalizzazione, il lavoratore o il familiare superstite avente diritto deve presentare domanda all’ultimo ente pensionistico presso il quale sono stati versati i contributi. Sarà questo ente a gestire la pratica, coordinandosi con le altre casse o gestioni interessate.

La pensione viene calcolata “pro-quota”, ovvero ogni gestione previdenziale contribuisce con una quota proporzionale ai contributi versati in quella specifica cassa. Questo sistema permette di suddividere l’onere tra le diverse casse in base al periodo in cui il lavoratore è stato iscritto a ciascuna di esse.

Possibilità di supplementi

Anche dopo aver ottenuto la pensione in totalizzazione, è possibile continuare a lavorare e versare contributi. In questi casi, il pensionato può richiedere un supplemento alla pensione, purché la gestione previdenziale preveda questa possibilità. Se, invece, il lavoratore si iscrive per la prima volta a una gestione dell’AGO e non matura un diritto autonomo a pensione, può avere diritto a una pensione supplementare.

Particolarità della totalizzazione

Le pensioni erogate in regime di totalizzazione seguono le stesse regole di tassazione Irpef previste per tutte le altre prestazioni pensionistiche. Inoltre, sono soggette agli aumenti previsti dalla rivalutazione automatica delle pensioni e prevedono la concessione dei trattamenti di famiglia, dove spettanti.

Tuttavia, non si applicano le trattenute per redditi da lavoro dipendente o autonomo, né l’integrazione al trattamento minimo. Le maggiorazioni sociali, invece, possono essere concesse se almeno una delle quote che compongono la pensione proviene da una gestione che preveda tale beneficio.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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