Il bitcoin nelle ultime 48 ore ha ripreso a correre risalendo in area 96mila dollari e riaccendendo le scommesse su quando staccherà il biglietto per superare la soglia storica dei 100mila dollari. Il rally di novembre del Bitcoin ha fatto scalpore, soprattutto per la sua entità e l’approccio alla quota psicologia dei 100mila dollari. Un traguardo ancora non raggiunto, ma che a detta di tanti osservatori sarà solo uno step per ulteriori allunghi futuri della criptovaluta, diventata il settimo maggiore asset al mondo, a livelli paragonabili a colosso quali Google e Amazon.
Non solo Trump, una combinazione di fattori dietro il rally
L’elezione di , con il supporto di Elon Musk, è stato l’ultimo dei tanti fattori che in questo 2024 hanno alimentato l’ottimismo sul bitcoin. A gennaio l’approvazione degli Etf spot su Bitcoin ha favorito l’ingresso degli investitori istituzionali, mentre l’halving di aprile ha ridotto l’offerta disponibile sul mercato riportando l’attenzione sul concetto di “scarsità” su cui poggia il bitcoin.
“Contestualmente, l’adozione del regolamento MiCA sta preparando il terreno per un mercato dei capitali europeo competitivo a livello globale”, afferma Ferdinando Ametrano, ceo di CheckSig, intervenuto a Milano a un incontro stampa durante il quale la società attiva nella custodia delle cripto ha annunciato il primo prestito garantito da Bitcoin.
Verso i 140mila dollari se…
“Con l’Europa pronta a sviluppare un mercato dei capitali solido entro i prossimi 12-18 mesi, il rally potrebbe proseguire in modo più stabile rispetto al passato” e il “Bitcoin potrebbe superare i 140.000 dollari, se le promesse elettorali di Trump verranno mantenute”. Trump durante la campagna elettorale ha promesso di fare degli Stati Uniti la capitale delle cripto e di istituire una riserva strategica di Bitcoin.
Anche la banca centrale Svizzera detiene bitcoin
Il bitcoin sta trovando trovato spazio anche nei portafogli delle banche centrali e dei fondi sovrani. la Banca centrale Svizzera e il Fondo Sovrano Norvegese hanno infatti un’esposizione indiretta al bitcoin detenendo azioni Microstrategy (società statunitense diventata un proxy della criptovaluta avendo accumulato negli anni riserve di bitcoin per 31 miliardi di dollari) rispettivamente per 63 e 217 milioni di dollari di azioni.
Arriva il prestito garantito da bitcoin
Il prestito garantito da Bitcoin proposto da CheckSig consente ai clienti di sfruttare i propri digital asset come garanzia per ottenere liquidità in euro. La prima operazione da 1,15 milioni presenta durata di 1 anno con rendimento del 10%, ossia 3,7 volte il rendimento del BOT annuale e come garanzia 64 Bitcoin (pari al 500% dell’importo prestato).
“Le banche dovrebbero guidare l’innovazione in questo settore, ma sono assenti,” sottolinea Ametrano. “Con questo servizio, CheckSig risponde alle esigenze di mercato, creando un ponte tra domanda e offerta di credito garantito da Bitcoin, con rendimenti competitivi e garanzie eccellenti. Al contempo, siamo pronti ad aiutare le banche interessate a entrare nel mondo dei servizi cripto”.
CheckSig quest’anno ha visto le masse in custodia salire del 275%, superando i 120 milioni di euro, +260% di volumi di trading, raggiungendo i 50 milioni di euro.
Dopo aver completato ad aprile un round di investimento da 2,7 milioni con una valutazione post-money di 25 milioni, CheckSig apre un Series A extension round con una valutazione pre-money di 30 milioni, destinato ad accelerare crescita e internazionalizzazione, con focus sull’Europa.