- L’attrice 67enne categorica sull’alterare i lineamenti del volto con la chirurgia estetica
- “In realtà invecchio anche io. Tutti vorremmo rimanere giovani in eterno”
Laura Morante porta divinamente i suoi 67 anni. L’attrice, richiestissima dai registi d’autore in tutta Europa, a Oggi parla dell’invecchiamento e confessa: “Se mi ritocco sopprimetemi, temo di indossare abiti troppo giovanili rispetto agli anni”.
“In realtà invecchio, invecchio anch’io. Tutti vorremmo rimanere giovani in eterno. Fermare il tempo è un’ossessione inculcataci dal sistema. Non è possibile, provvidenzialmente”, precisa la toscana. In passato ha sottolineato lapidaria: “Se mi ritocco sopprimetemi”. E’ sempre della stessa opinione. La Morante chiarisce: “Alterare i lineamenti fino a deformarli è un segno di fragilità psicologica. Preferisco la psicanalisi”.
Laura in passato è stata in terapia: “Avevo avviato un percorso. L’ho sospeso. Quindi forse non ci credo fino in fondo. Comunque l’analisi non mi serve contro la paura di invecchiare. Il mio unico timore è indossare abiti troppo giovanili rispetto agli anni”.
Le due figlie, Eugenia Costantini, 39 anni, avuta da Daniele, e Agnese Claisse, 35 anni, avuta da Georges, hanno seguito la sua strada, fanno entrambe le attrici. La Morante commenta: “Non le ho né incoraggiate né scoraggiate. Hanno scelto in totale autonomia. Sono una mamma ansiosa. A tal punto, che loro hanno abbinato il mio numero di cellulare alla suoneria dello Squalo. Però un merito ce l’ho e lo rivendico. Ho trasmesso un valore basico: rinunciare è peggio che sbagliare. Il fallimento è il sale della vita”. E’ anche madre di Stepan, 17 anni, che ha adottato con il suo attuale marito Francesco Giammatteo. “Sono felicemente sposata dal 2004, dopo due matrimoni e un rapporto serio finiti precocemente. Non mi posso lamentare”, dice.
Quando le si domanda se sia una donna in pace con se stessa, Laura replica: “Che paroloni. Sono una madre appagata e una nonna innamorata di Anita, 4 anni, che mi chiama ‘Laula’. Riesco a godermi mia nipote, senza lo stress legato ai figli. La nonnitudine è uno stato di grazia”.
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