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Un testimone ha rivelato che Marzia Capezzuti sarebbe stata costretta a prostituirsi per 5 euro



Un testimone ha rivelato che Marzia Capezzuti, la 29enne milanese scomparsa a Pontecagnano Faiano (Salerno) nel marzo 2022, sarebbe stata costretta a prostituirsi per 5 euro da uno degli indagati per l’omicidio.

Secondo quanto emerso durante la trasmissione Chi l’ha visto?, la 29enne avrebbe subito abusi sessuali reiterati all’interno dell’abitazione della cognata Barbara Vacchiano, arrestata con il marito Damiano Noschese e il figlio minorenne nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio.

Marzia Capezzuti costretta a prostituirsi per 5 euro? La testimonianza di una donna

A riferire la drammatica ipotesi sarebbe stata una donna, amica di Barbara Vacchiano, secondo cui Marzia Capezzuti sarebbe stata costretta a prostituirsi per 5 euro mentre viveva sotto lo stesso tetto della donna oggi in carcere con gravissime accuse nell’inchiesta sull’omicidio della 29enne.

Lo si legge in un passaggio degli atti acquisiti dagli inquirenti e riportati dalla trasmissione Chi l’ha visto? nel corso dell’approfondimento sul caso andato in onda nella puntata del 3 maggio scorso.

Accuse pesantissime che dovranno essere vagliate, ma che gettano comunque nuove inquietanti ombre su una vicenda terribile e particolarmente complessa.

Le ipotesi sul presunto movente dell’omcidio

Perché Marzia Capezzuti è stata uccisa? È la domanda centrale nel fuoco dell’inchiesta che non si esclude possa trovare una risposta nelle dinamiche interne alla famiglia finita sotto indagine.

Una delle ipotesi sul movente del delitto sarebbe introdotta dal racconto di un detenuto compagno di cella del figlio maggiore di Barbara Vacchiano, Vito.

L’uomo avrebbe riferito di una confidenza raccolta da quest’ultimo secondo cui la madre, Barbara Vacchiano, sarebbe “andata su tutte le furie” dopo aver scoperto un rapporto intimo tra il marito Damiano Noschese e la 29enne.

Un’altra ipotesi sarebbe quella di un omicidio maturato nel contesto della crescente paura di essere finiti nel mirino delle indagini.

Secondo l’inchiesta, qualcuno avrebbe continuato a incassare la pensione di invalidità di Marzia Capezzuti anche dopo la sua sparizione. Quella economica sarebbe la terza pista seguita dagli inquirenti per risolvere il caso.

La denuncia della figlia di Barbara Vacchiano

Chi l’ha visto? ha mandato in onda un’intervista alla figlia 22enne di Barbara Vacchiano, Anna, molto tempo dopo averla registrata.

Il motivo dello slittamento della trasmissione era dovuto alla necessità di proteggere Anna Vacchiano dalle eventuali ritorsioni della famiglia per aver denunciato le violenze ai danni di Marzia Capezzuti, atroci maltrattamenti e abusi che si sarebbero consumati nella loro abitazione a Pontecagnano Faiano.

La figlia di Barbara Vacchiano avrebbe deciso di rompere il silenzio su quegli orrori nel tentativo di salvare la 29enne, giunta a pochi mesi dalla sparizione in condizioni drammatiche.

A spingerla a denunciare la madre sarebbe stato un episodio, ritenuto da Anna Vacchiano un “punto di non ritorno“: qualcuno, davanti ai suoi occhi, avrebbe costretto Marzia Capezzuti a ingerire un mozzicone di sigaretta.

Un’altra agghiacciante pagina nel capitolo di atrocità che la 29enne avrebbe subito per mesi all’interno di quella casa.

Diversi testimoni avrebbero raccontato di aver visto Marzia Capezzuti coperta di lividi e tagli, situazione documentata da una foto recapitata alla redazione di Chi l’ha visto? che mostra il viso tumefatto e il suo sguardo spento.

Marzia Capezzuti, secondo l’accusa, sarebbe stata segregata a casa dei Vacchiano, nascosta in uno sgabuzzino e legata, percossa anche con un bastone di ferro e ridotta in condizioni disumane.

Le sarebbe stato impedito di uscire e persino di andare in bagno, per questo avrebbe usato dei pannoloni. Testimoni parlano inoltre di altri dettagli sconvolgenti tra cui l’estrazione di denti con l’uso di una pinza.


Fonte: https://www.nanopress.it/s/cronaca/feed/


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