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    Perché la Russia vuole tornare sulla Luna

    Nelle prime ore di venerdì è partita la missione spaziale russa Luna-25, il cui scopo è portare una sonda sul polo sud lunare per attività di esplorazione e di ricerca. Luna-25 è la prima missione lunare russa in quasi cinquant’anni: la precedente, Luna-24, fu lanciata nel 1976, quando ancora era in corso la “corsa allo Spazio” tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Nominando la nuova missione Luna-25, il governo russo del presidente Vladimir Putin ha voluto sottolineare la continuità con la stagione piuttosto importante dell’esplorazione spaziale sovietica e cercare di dimostrare che la Russia è tornata a essere un paese capace di operare nello Spazio.Luna-25 è partita da Vostochny, nell’estremo est della Russia e non lontano dal confine cinese. È partita su un razzo Soyuz, che è in uso dall’epoca sovietica ed è stato più volte aggiornato. Secondo Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, la missione dovrebbe entrare nell’orbita lunare il 16 agosto e fare un primo tentativo di allunaggio il 21. Se l’allunaggio avrà successo, Luna-25 rimarrà attiva sul suono lunare per circa un anno, per condurre test ed esperimenti. Gli obiettivi di Roscosmos sono principalmente due: testare le proprie tecnologie e strumentazioni in vista di future missioni e prelevare e analizzare campioni di terreno e ghiaccio dal polo sud lunare.Il polo sud lunare è stato poco esplorato e nessuna nave spaziale è mai sbarcata in questa regione perché le missioni finora si sono concentrare nella zona equatoriale. È considerato interessante per la presenza di acqua, sotto forma di ghiaccio, che in futuro potrebbe essere sfruttata per il mantenimento di una base con esseri umani.Luna-25 porterà sulla Luna un “lander”, cioè una sonda che rimarrà fissa là dove è allunata. La missione non comprende invece un “rover” (un veicolo automatico capace di spostarsi sulla superficie lunare) e nemmeno un “orbiter”, cioè un veicolo che orbita attorno alla Luna per raccogliere dati dall’alto.Luna-25 punta piuttosto chiaramente a essere la prima a fare un allunaggio di successo nel polo sud lunare. La speranza della Russia è di riuscire a battere sul tempo la missione indiana Chandrayaan-3, che è partita un mese fa (il 14 luglio) ma che impiegherà più tempo a raggiungere la Luna perché ha preso un percorso più lungo che richiede un minor dispendio di carburante. Luna-25 dovrebbe fare il suo allunaggio il 21 agosto, mentre si stima che Chandrayaan-3 allunerà tra il 21 e il 23 agosto.Luna-25 si pone in continuità diretta con le missioni lunari sovietiche non soltanto nel nome. Il progetto della missione ricorda piuttosto da vicino i progetti sovietici di cinquant’anni fa: «L’architettura del lander è molto simile a quelli che l’Unione Sovietica usava per gli allunaggi negli anni Settanta, ma più piccolo», ha detto al New York Times Anatoly Zak, un esperto di settore spaziale russo.Per il governo russo di Vladimir Putin Luna-25 ha anche un evidente valore politico e simbolico, che si è amplificato ulteriormente con l’inizio della guerra in Ucraina. Per la Russia, e in particolare per un leader autoritario e nazionalista come Putin, i successi spaziali dell’Unione Sovietica sono uno dei momenti più gloriosi della storia russa. La cosiddetta “corsa allo Spazio”, cioè quel periodo di competizione tecnologica che portò Stati Uniti e Unione Sovietica a raggiungere eccezionali successi nell’ambito dell’esplorazione spaziale, è ancora oggi ricordata in Russia come uno dei momenti di massima potenza e influenza del paese.Dopo il crollo dell’Unione Sovietica all’inizio degli anni Novanta, anche il programma spaziale russo entrò in grave crisi. La Russia continuò a mantenere le infrastrutture di epoca sovietica e a usarle per numerose importanti operazioni. Per esempio per alcuni anni dopo la fine del programma spaziale americano degli Shuttle, il razzo Soyuz russo è stato l’unico mezzo con cui era possibile mandare esseri umani in orbita. Ma le missioni più grandi e ambiziose furono bloccate praticamente del tutto. Per questo riportare la Russia nello Spazio è sempre stato una delle priorità del grande piano di restaurazione nazionale di Vladimir Putin.La necessità di mostrare a livello internazionale che la Russia è un paese capace di lanciare ambiziose missioni spaziali è diventata più urgente dopo l’invasione russa dell’Ucraina, quando la Russia è stata colpita da imponenti sanzioni occidentali che hanno, tra le altre cose, l’obiettivo di danneggiare il suo settore tecnologico privandolo dell’accesso alle tecnologie e ai componenti occidentali. La guerra inoltre ha annullato quasi del tutto i progetti di collaborazione tra l’agenzia spaziale russa e quelle occidentali.Con Luna-25 la Russia tenta di dimostrare di essere immune alle sanzioni, e capace di lanciare una missione lunare nonostante i tentativi dell’Occidente di isolarla e colpirla economicamente. In realtà le missioni come Luna-25 richiedono molti anni di preparazione, e difficilmente le sanzioni imposte poco più di un anno fa hanno influito pesantemente sulla missione. Non è chiaro invece se e quanto le sanzioni influiranno sulle prossime eventuali missioni. La Russia spera di lanciare nei prossimi anni una missione Luna-26, che dovrebbe essere un orbiter, e Luna-27, che dovrebbe essere costituita da un lander più grande e sviluppato di quello della missione attuale. LEGGI TUTTO

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    Virgin Galactic ha effettuato il suo primo volo commerciale verso lo Spazio con turisti a bordo

    Virgin Galactic, la società per il “turismo spaziale” del miliardario britannico Richard Branson, ha effettuato il suo primo volo commerciale verso lo Spazio con a bordo turisti. In totale l’equipaggio era composto da sei persone: Keisha Schaff e la figlia Anastasia Mayers, due turiste di Antigua, nei Caraibi, e Jon Goodwin, ex canoista che partecipò alle Olimpiadi di Monaco del 1972; oltre a loro c’erano la pilota Kelly Latimer, il comandante CJ Sturckow, ex astronauta della NASA, e Beth Moses, istruttrice dell’azienda.Il volo è stato effettuato a bordo di SpaceShipTwo – VSS Unity, uno “spazioplano” che si comporta come un aeroplano ma è capace di raggiungere gli strati più alti dell’atmosfera. La partenza è avvenuta alle 17 ora italiana da Spaceport America, la base di lancio di Virgin Galactic, costruita nel deserto del New Mexico. Il volo funziona così: lo spazioplano viene trasportato a circa 15mila metri da un aeroplano più grande, poi si sgancia e prosegue il proprio volo fino a raggiungere gli 80mila metri circa di altitudine. Dopo qualche minuto nel quale i membri a bordo galleggiano liberi all’interno della cabina, effettua un rapido rientro sulla Terra, atterrando come un normale aeroplano.Lo spazioplano era stato impiegato a fine giugno per il suo primissimo volo commerciale: a bordo però c’era un equipaggio che faceva parte della Virtute 1, che è ufficialmente una missione con «scopi scientifici», quindi diversa dai voli spaziali pensati per consentire alle persone di sperimentare per qualche minuto gli effetti della quasi totale assenza di peso. Un volo spaziale di Virgin Galactic costa 450mila dollari: un prezzo che le persone sono disposte a pagare, secondo l’azienda, che dice di avere centinaia di clienti in attesa.Virgin Galactic successfully launched a 60-minute flight to the edge of space with civilians onboard.@GadiNBC spoke to the three new astronauts who got the ride of a lifetime. pic.twitter.com/Ke1w24q5IL— NBC Nightly News with Lester Holt (@NBCNightlyNews) August 11, 2023– Leggi anche: Il primo volo commerciale di Virgin Galactic Persone osservano le immagini che arrivano dall’interno dello “spazioplano” di Virgin Galactic durante il volo di giovedì 10 agosto (AP Photo/ Andrés Leighton) LEGGI TUTTO

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    La NASA ha perso contatto con la sonda Voyager 2 dopo aver inviato un comando errato

    La NASA ha comunicato di aver perso contatto con la sonda Voyager 2, attualmente lontana 19,9 miliardi di chilometri dalla Terra, nello Spazio interstellare. Il contatto è stato perso in seguito a un comando errato spedito dall’agenzia spaziale alla sonda, che ha provocato un malfunzionamento dell’antenna. Dal 21 luglio la sonda non è quindi in grado di ricevere comandi o di spedire dati alla NASA, ma sono in corso tentativi per inviarle il comando corretto. Voyager 2 è comunque programmata per resettare i suoi sistemi e recuperare il giusto orientamento verso la Terra più volte durante l’anno: la prossima è fissata il 15 ottobre, quando secondo la NASA dovrebbe tornare a stabilire un contatto e a comunicare. Mercoledì comunque la NASA ha fatto sapere di aver captato un segnale della presenza della sonda, che è ancora funzionante.Earth to Voyager… 📡 The Deep Space Network has picked up a carrier signal from @NASAVoyager 2 during its regular scan of the sky. A bit like hearing the spacecraft’s “heartbeat,” it confirms the spacecraft is still broadcasting, which engineers expected. https://t.co/tPcCyjMjJY— NASA JPL (@NASAJPL) August 1, 2023La sonda Voyager 2 è in viaggio dal 1977 e si trova all’esterno dell’eliosfera, la grande bolla magnetica prodotta dal Sole che contiene buona parte del Sistema solare: come Voyager 1 era stata progettata per esplorare Giove e Saturno, con missioni della durata massima di 5 anni. Entrambe sono invece nello Spazio da 41 anni e ci hanno permesso di scoprire molte cose sulle aree più remote del nostro sistema solare. (AP-Photo/HO) LEGGI TUTTO

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    La missione spaziale indiana Chandrayaan-3 è partita verso la Luna

    Intorno alle 11 di venerdì mattina è partita verso la Luna la missione spaziale indiana Chandrayaan-3, il cui scopo è portare un rover (un robot automatico) per esplorare il polo sud lunare. La regione finora è stata poco esplorata, ma è considerata interessante per la presenza di acqua, sotto forma di ghiaccio, che in futuro potrebbe essere sfruttata per il mantenimento di una base con esseri umani.Se Chandrayaan-3 riuscisse a compiere un atterraggio controllato, l’India diventerebbe la quarta nazione nella storia a essere riuscita a raggiungere la Luna, dopo gli Stati Uniti (gli unici ad averlo fatto con esseri umani), la Cina e la Russia. L’allunaggio è previsto tra il 22 e il 23 agosto e il rover condurrà vari esperimenti e rilevazioni nel corso di un paio di settimane. ISRO, l’Agenzia spaziale indiana, ha detto che l’obiettivo generale della missione è sviluppare e testare nuove tecnologie necessarie per ulteriori missioni, anche interplanetarie. Oltre agli scopi scientifici, il governo indiano spera che l’iniziativa aumenti il prestigio internazionale del paese in ambito scientifico, e che sostenga il settore delle imprese spaziali private.È la seconda missione lanciata dall’India per arrivare sulla Luna. La prima, chiamata Chandrayaan-2, partì nel 2019. Arrivò con successo nell’orbita lunare, ma il lander, la parte di razzo che doveva atterrare sulla superficie, si schiantò. (AP Photo/Aijaz Rahi) LEGGI TUTTO