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    Vetrate panoramiche sui balconi, serve il via libera del regolamento condominiale

    Le vetrate panoramiche amovibili (le cosiddette VePA) sono sempre più diffuse: proteggono dal vento, migliorano l’isolamento termico e danno un aspetto moderno ai balconi. Ma anche se il Decreto Salva Casa le ha rese installabili come intervento di edilizia libera, in condominio potrebbero comunque creare problemi.Ecco perché conviene fare chiarezza su cosa è permesso e quando, invece, il regolamento condominiale può imporre lo smontaggio.Cosa dice la legge dopo il Decreto Salva CasaIl Decreto Salva Casa (ufficialmente denominato Decreto-legge n. 69/2024, convertito in Legge 24 luglio 2024, n. 105) ha confermato che l’installazione di VePA rientra tra le attività di edilizia libera. Significa che, se sono amovibili e completamente trasparenti, non serve alcun permesso comunale.Lo stesso vale per tende da sole, tende a pergola e altre coperture leggere. E non solo per balconi e logge: ora è possibile montarle anche sui porticati, purché non siano soggetti a uso pubblico o non affaccino direttamente su aree pubbliche.Ma in condominio le regole cambianoIn condominio, però, c’è un ostacolo in più: il regolamento. Anche se non occorrono autorizzazioni edilizie, le norme interne possono vietare modifiche estetiche che alterino il decoro architettonico dell’edificio o prevedere limiti specifici per i balconi.Un recente caso giudiziario lo conferma: un condominio è stato costretto a rimuovere una VePA perché il regolamento vietava “pareti in vetro fisse o mobili” e qualsiasi arredo che superasse l’altezza del parapetto. Pur sostenendo che si trattava di un’installazione leggera e amovibile, il proprietario ha perso la causa perché la clausola del regolamento era stata richiamata nel suo atto di acquisto ed era quindi vincolante.La Corte di Cassazione, con la sentenza 24526/2022, ha inoltre chiarito che le limitazioni del regolamento condominiale sono vincolanti anche per chi acquista successivamente l’immobile, se sono riportate o richiamate nell’atto di compravendita.Cosa significa per i condòminiAnche se le VePA sono considerate edilizia libera, in condominio prevalgono le regole interne. Se il regolamento vieta espressamente l’installazione di pareti, fisse o mobili, quindi, bisogna rispettarle. L’opponibilità del regolamento ai nuovi proprietari dipende dal fatto che il documento sia stato richiamato nell’atto di acquisto. Non basta una generica menzione: l’acquirente deve dichiarare di conoscerlo.In assenza di un divieto espresso, resta comunque il principio generale del decoro architettonico: modifiche evidenti ai balconi possono essere contestate dagli altri condòmini se alterano l’armonia dell’edificio.Il consiglio: prima di installare, verificarePrima di far montare una VePA (o qualunque altro elemento sui balconi), è bene verificare:il regolamento condominiale: cercare clausole su pareti, tende o arredi oltre i parapetti;la facciata dell’edificio: interventi troppo evidenti possono ledere il decoro; LEGGI TUTTO

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    UniCredit lancia “Extra SEPA Fast”: il nuovo servizio di bonifici internazionali rapidi e trasparenti

    UniCredit compie un ulteriore passo nel suo percorso di innovazione tecnologica lanciando Extra SEPA Fast, il nuovo servizio di pagamento internazionale veloce e trasparente integrato nella propria app mobile. Con questa novità, la banca diventa la prima tra le maggiori banche europee ad offrire ai propri clienti la possibilità di inviare denaro all’estero con la stessa rapidità di un bonifico domestico.Attraverso il servizio, i clienti italiani di UniCredit possono inviare pagamenti in modo semplice e veloce a destinatari in dieci Paesi, tra cui Stati Uniti (USD), Regno Unito (GBP), Svizzera (CHF), Hong Kong (HKD), Singapore (SGD) e India (INR).Grazie al servizio Fast, i clienti retail e private di UniCredit possono ora:pagare in valuta estera direttamente dallo smartphone, con accredito in pochi minuti al beneficiario;Accedere a tassi di cambio aggiornati in tempo reale e a commissioni trasparenti, visibili prima della conferma dell’operazione;Utilizzare un’interfaccia utente mobile-first, pensata per rendere l’esperienza semplice e guidataUna visione chiara, plasmata dalle lezioni, dalle sfide e dalle intuizioni raccolte in un percorso a lungo termineQuesta novità segna una svolta nel posizionamento di UniCredit nel panorama dei pagamenti internazionali. Un’evoluzione naturale del lavoro avviato già due anni fa con un obiettivo preciso: superare i limiti dei canali tradizionali e offrire un’esperienza digitale semplice, intuitiva e in linea con le aspettative di un mondo sempre più mobile.Il lancio si inserisce in un più ampio processo di trasformazione dell’offerta bancaria di UniCredit per privati e imprese, che include servizi di conversione in oltre 120 divise e piattaforme digitali evolute come UC PayFX e UC PayFX Webservice e segna un passo concreto nel percorso di trasformazione e modernizzazione dell’offerta.UniCredit vuole rispondere in modo efficace a un’esigenza reale: effettuare pagamenti internazionali in modo semplice, veloce e trasparente. È un’iniziativa che unisce visione strategica e impatto concreto per i nostri clienti.Andare oltre i soliti accordi: Unicredit apre le porte per co-creare ed espandere una rete di pagamenti robusta e agileIl servizio Fast nasce dalla collaborazione con provider internazionali di alto profilo. In fase di lancio, è stata decisiva la partnership con Wise, leader globale nei trasferimenti internazionali, che abilitando l’utilizzo del proprio network ha consentito l’attivazione delle prime divise supportate.A questa si è aggiunta un’importante collaborazione con un primario partner bancario americano che ha permesso l’estensione del servizio anche agli Stati Uniti, cruciale per volumi e frequenza di utilizzo. Grazie a questa sinergia, UniCredit offre oggi trasferimenti veloci anche in dollari, garantendo maggiore competitività e tempi di esecuzione ridotti.Aprendo il servizio Fast al dollaro USA, UniCredit invia anche un chiaro messaggio: l’innovazione non è un’esclusiva delle fintech e i grandi istituti bancari possono – e devono – collaborare per offrire ai clienti un’esperienza transfrontaliera veloce e trasparente.La visione di UniCredit non si ferma qui. Come spiega il Gruppo, l’infrastruttura del Fast è stata concepita per essere scalabile, replicabile e multi-provider, con l’obiettivo di ampliare progressivamente la gamma di divise, paesi coperti e il tipo di clienti che ne possono beneficiare, facendo leva su un ecosistema di partner globali.Guardando al futuro, l’obiettivo è quello di rendere la funzionalità disponibile anche per gli altri Paesi in cui opera il Gruppo UniCredit ed evolvere il servizio per integrare ulteriori partner e divise.Disponibile da subito per i clienti UniCredit LEGGI TUTTO

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    Conto corrente come diritto: le banche non potranno rifiutarsi di aprirne uno né chiuderlo in modo unilaterale

    Il conto corrente potrebbe diventare presto uno dei diritti fondamentali dei cittadini italiani, con tutta una serie di conseguenze su quelli che sono gli equilibri che ad oggi regolano il rapporto tra istituti di credito e correntisti.È questa, in sostanza, la situazione che si verrebbe a creare qualora la proposta di legge avanzata dalla maggioranza diventasse legge: dopo il via libera in Commissione Finanze, il testo del ddl approderà alla Camera per la votazione da parte dei deputati. Nel caso in cui venisse approvata, la misura impedirebbe alle banche di porre il proprio veto sull’apertura di un conto corrente così come di chiuderne uno già esistente in modo unilaterale qualora esso risultasse con saldo in attivo.Per quanto infatti ad oggi il “conto di base”, introdotto per favorire l’inclusione finanziaria e garantire l’accesso ai servizi bancari primari a tutti i consumatori, anche a quelli con minori disponibilità economiche, non sia complesso da aprire e risulti tutelato dalle normative vigenti, vi sono comunque delle situazioni per le quali agli istituti di credito è consentitoopporre un rifiuto alla richiesta. Questà possibilità è infatti concessa a banche e Poste nel caso in cui il cittadino non risponda ai requisiti previsti dalla legge o qualora non sussistano rischi di violazione delle normative antiriciclaggio.La proposta di legge si pone l’obiettivo di andare oltre questo scoglio e garantire a tutti il diritto di aprire un conto corrente, anche in caso di segnalazioni effettuate alla Centrale Rischi e un trascorso da cattivo pagatore della persona, così come in presenza di protesti o chiare insolvenze, ovvero quelle condizioni che attualmente forniscono a un istituto di credito la facoltà di respingere la richiesta, specie se si parla dell’apertura di un conto corrente con carte di credito o fido. La banca potrà opporre il proprio rifiuto esclusivamente qualora sul cittadino gravino forti sospetti di attività di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo, motivazioni che consentiranno anche di chiudere un conto già aperto.Da un lato ci sono i promotori, che puntano all'”inclusione finanziaria” per garantire ai cittadini il diritto di essere titolari di un conto corrente in un’epoca nella quale i pagamenti con carta sono sempre più diffusi nonché tracciabili, ma dall’altra c’è il rischio di scontrarsi con le norme comunitarie e la stessa Costituzione italiana. LEGGI TUTTO

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    Vacanze 2025 in auto: cosa si rischia con gomme lisce o revisione scaduta

    In estate sono tanti gli italiani che decidono di viaggiare in auto, a riprova di ciò abbiamo le giornate a bollino rosso e nero. In tali circostanze si rende più che mai necessaria la certezza che le vetture siano in regola, e capaci di affrontare anche lunghe tratte. Purtroppo, come spiegato da Assogomma e dalla stessa Polizia stradale, sono sempre di più gli automobilisti che si mettono alla guida di vetture non in regola.Un recente studio condotto su 10mila automobili ha rivelato che su tre vetture esaminate almeno una risulta quasi sempre irregolare. Le irregolarità sono varie, e vanno dalla mancata revisione agli pneumatici lisci. A ciò si unice il fatto che molte della auto circolanti in Italia risultano piuttosto vecchie, parliamo di mezzi che hanno più di 10 anni (il 59&) o addirittura 20 (il 24%).Per quale ragione così tanti veicoli non sono a regola? Non si tratta sempre di trascuratezza o negligenza, a volte la causa è da riscontrare in questioni economiche. Non tutti possono permettersi auto nuove o perfettamente efficienti. “Comprare un’auto nuova è fuori portata per molti utenti. Tuttavia, la manutenzione resta trascurata, soprattutto sulle auto più vecchie. Gli pneumatici, in particolare, vengono spesso ignorati, considerati ancora affidabili anche se consumati, o la loro sostituzione viene rimandata per risparmiare tempo e denaro”, ha dichiarato il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti, come riportato da Il Corriere.Di conseguenza, molte delle vetture circolanti nel nostro Paese non sono a regola. Ben il 17% di automobili con più di 10 anni non ha fatto la revisione, mentre un 10% dei veicoli ha le gomme sotto il limite di 1,6 mm. Il 6%, inoltre, non ha pneumatici omologati. C’è addirittura chi non ha ancora sostituito le ruote invernali con quelle estive. LEGGI TUTTO

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    Assicurazione auto: ecco le app che fanno davvero risparmiare

    Paghi troppo l’RC auto? Forse è solo perché non hai ancora scaricato l’app giusta. Secondo i dati dell’Osservatorio di Segugio.it, il costo medio dell’RC auto ha toccato i 466,55 euro a giugno 2025, con un aumento del 6,14% rispetto a gennaio. Un incremento che pesa soprattutto su chi utilizza poco l’auto ma è comunque costretto a sostenere costi fissi elevati. Il risultato? Circa 2,6 milioni di veicoli senza copertura con un buco da 1,4 miliardi di euro per le compagnie e un rischio enorme per la sicurezza su strada. In questo frangente, il digitale si presenta come una risposta concreta e immediata: oggi esistono diverse applicazioni che permettono di tagliare sensibilmente il costo della polizza, adattandola alle reali esigenze dell’automobilista. Strumenti che non solo confrontano le offerte in tempo reale, ma offrono formule flessibili come il “pay per use”, ideali per chi guida poco o solo in determinati periodi dell’anno, eccone alcuni.Segugio.itTra le app più diffuse c’è quella di Segugio.it, che consente di confrontare decine di offerte in pochi minuti. Il sistema attinge a un database di oltre 80 compagnie, elaborando preventivi personalizzati sulla base dei dati dell’assicurato e del veicolo. Secondo l’osservatorio del portale, chi cambia compagnia e utilizza un comparatore può risparmiare anche diverse centinaia di euro l’anno. Tra i punti di forza, la possibilità di bloccare un’offerta per 60 giorni e di accedere a una consulenza gratuita con un operatore. L’applicazione non sempre ottiene recensioni entusiastiche dagli utenti – su App Store, ad esempio, il punteggio è basso – ma resta tra le soluzioni più efficaci per chi cerca trasparenza e rapidità nel confronto.Prima.itL’app di Prima Assicurazioni è pensata per chi preferisce una gestione completamente digitale della propria polizza. L’utente può calcolare il preventivo, acquistare la copertura e gestire ogni aspetto della polizza direttamente dall’app, senza intermediari. Prima propone spesso offerte mirate, in particolare per i guidatori giovani o per le famiglie, con coperture accessorie personalizzabili. È una delle realtà assicurative cresciute più rapidamente in Italia, grazie a una comunicazione smart e alla facilità d’uso dell’interfaccia. È possibile trovare le offerte Prima anche tramite Segugio.it, ottenendo a volte condizioni più vantaggiose.VertiVerti è tra le compagnie che offrono polizze pay-as-you-drive o pay-per-use, un sistema che calcola il premio assicurativo sulla base dei chilometri effettivamente percorsi. È una soluzione perfetta per chi utilizza l’auto occasionalmente, ad esempio per brevi spostamenti urbani o solo nei weekend. Il vantaggio è evidente: meno si guida, meno si paga. Secondo le stime della compagnia, il risparmio rispetto alle polizze tradizionali può arrivare fino al 30%. L’app permette di monitorare la copertura e i dati di utilizzo, offrendo anche strumenti per il pagamento e l’assistenza in tempo reale. LEGGI TUTTO