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    Hai una di queste borse in casa? Potrebbe valere migliaia di euro

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    Il mercato del vintage è un settore da tempo molto solido e in continua ascesa, con un numero di appassionati che cresce di anno in anno: più aumentano i collezionisti e più ci sono persone disposte a investire cifre importanti per accaparrarsi i pezzi di maggior pregio e interesse, e in questo non fa eccezione il commercio di borse da donna storiche.Uno degli esemplari più amati è senza dubbio la “Jackie O”, modello firmato Gucci e reso celebre da Jacqueline Kennedy Onassis, tanto da diventare uno dei suoi elementi distintivi: tra gli anni ’60 e ’70 questa borsetta spopolò, entrando di diritto nella storia della moda. Così tanto che negli anni ’90 fu riportata in auge dalla maison fiorentina sotto la direzione dello stilista Tom Ford.Possedere la riedizione del celebre accessorio significa avere in casa un oggetto che può tranquillamente essere rivenduto a 1.500 euro online. Nel caso in cui si fosse dei fortunati possessori di un modello originale di Jackie O, specie quelli in pelle o tela monogram, può voler dire avere un tesoretto del valore di 4mila euro, con oscillazioni di prezzo che variano a seconda della rarità.Quando si parla di borsette vintage non può non venire in mente la Chanel 2.55, una delle più iconiche in assoluto: disegnata da Coco Chanel in persona nel febbraio 1955, fu allora un modello innovativo rispetto alle diffusissime pochette perché dotato di una catenella che consentiva di portarla a tracolla. Con le sue tipiche CC dorate, la borsetta matelassé, la classica impuntura a rombi, è un pezzo tuttora in produzione e ambito dalle donne, ma avere un originale in buone condizioni significa poterlo rivendere almeno a 4mila euro.Altro pezzo iconico è di certo la Birkin di Hermès: dedicata all’attrice Hjane Birkin, questo modello fu creato negli anni ’80. Realizzata a mano, è una borsetta a produzione limitata tuttora molto apprezzata, e le versioni in pelle classica, in ottime condizioni e accompagnate da certificato di autenticità, possono far schizzare il valore di un esemplare fino a 20mila euro. LEGGI TUTTO

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    Evasometro 2.0, come funziona e a chi è rivolto: il piano del Fisco

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    Il sistema fiscale italiano si prepara a un salto di qualità nel contrasto all’evasione, con l’introduzione di strumenti digitali potenziati capaci di incrociare dati finanziari e patrimoniali, anche oltreconfine. L’obiettivo è colpire in modo selettivo quei contribuenti che, pur disponendo di ingenti risorse, accumulano debiti con l’Erario superiori ai 50 mila euro, sottraendo capitali al circuito produttivo nazionale.L’evasometroL’Agenzia delle Entrate, in sinergia con la Guardia di Finanza, sta rilanciando l’utilizzo dell’“evasometro” in una versione tecnologicamente avanzata, più efficace nell’individuare soggetti ad alto rischio fiscale. Il nuovo sistema, presentato in Senato dal Generale Luigi Vinciguerra, responsabile del terzo Reparto operazioni della Guardia di Finanza, mira a contrastare con maggior forza l’evasione strategica, quella che si muove tra debiti fiscali e patrimoni nascosti.L’integrazione tra banche datiAlla base del rafforzamento c’è l’integrazione tra banche dati nazionali e internazionali, resa possibile anche dagli strumenti di scambio automatico di informazioni previsti dal Common Reporting Standard(CRS). L’incrocio tra i dati forniti dagli intermediari finanziari, le segnalazioni sospette e l’archivio dei rapporti bancari permetterà di profilare i contribuenti secondo un indicatore di rischio, attivando controlli selettivi e mirati.Il sistemaIl sistema, attivo dal 2019, viene ora reso più preciso grazie all’automatizzazione delle analisi e all’aggiornamento continuo dei dati. La Guardia di Finanza ha infatti richiesto che le informazioni finanziarie vengano aggiornate su base mensile, per garantire un monitoraggio costante dei movimenti e delle anomalie.Il quadroSecondo dati disponibili, circa 3,45 milioni di conti correnti intestati a italiani risultano aperti presso banche estere, con una giacenza complessiva che sfiora i 200 miliardi di dollari. Se una parte di questi capitali è regolarmente dichiarata, non manca una fetta consistente nascosta in giurisdizioni opache come le Cayman o le Isole Vergini Britanniche. Fondi che, rimanendo fuori dal perimetro bancario italiano, riducono la capacità del sistema di finanziare imprese e famiglie. LEGGI TUTTO

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    Rottamazione quater, aderiscono 250mila esclusi

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    Ci sono 250mila contribuenti che hanno aderito alla riapertura della rottamazione Quater, chiusa lo scorso 30 aprile. Secondo i dati di «Italia Oggi» a essere «ripescabili» nella definizione agevolata per vecchi ruoli fino al 2000, per cui si era avviata la rottamazione ma si erano saltate una o più rate, c’era una platea di circa 600mila decaduti.Entro il 30 giugno 2025 sarà possibile per loro rientrare nella definizione agevolata senza pagare sanzioni, interessi di mora o aggio, con sospensione delle cartelle e di qualsiasi azione esecutiva. Per loro la prima rata è fissata al 31 luglio 2025. Nelle precedenti rottamazioni il tasso di decadenza era arrivato anche al 70%, colpa di paletti troppo rigidi (poche rate, troppo alte e troppo ravvicinate, vedi rottamazione Ter), per la Quater eravamo al 49%. In caso di ulteriore, mancato pagamento è prevista la decadenza automatica dai benefici della rottamazione e il conseguente riavvio delle procedure esecutive per il recupero integrale dei crediti.È per questo che magazzino della riscossione – oggetto di una possibile rottamazione Quinquies, da fare decennale in 120 rate, di cui si discute in Parlamento – ci sono oltre 1.865 miliardi di euro di cartelle, di cui quelle realmente esigibili sono neanche il 10%. LEGGI TUTTO

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    Gas e luce, come risparmiare sulle bollette con i nuovi aggiornamenti tariffari

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    Buone notizie in arrivo per i consumatori: calano le bollette del gas. Grazie all’aggiornamento tariffario di Arera per il mese di aprile, le famiglie considerate “vulnerabili” potranno beneficiare di una riduzione della spesa per il gas. Per un consumo annuo medio di 1.100 metri cubi, la bolletta scende a 1.187 euro, con un risparmio di 105 euro rispetto a marzo, a parità di prezzi.Il risparmioSecondo quanto riportato dal Codacons, se il consumo di gas rimane invariato, il nuovo aggiornamento delle tariffe porta a un risparmio significativo per gli utenti vulnerabili. In particolare, il costo medio della bolletta si attesta su un valore inferiore rispetto ai mesi precedenti, rendendo meno pesante la gestione della spesa energetica per le famiglie in difficoltà economiche.I prezzi del gasTuttavia, nonostante questa riduzione, i prezzi del gas restano decisamente superiori rispetto al periodo pre-crisi energetica. Rispetto ad aprile 2021, infatti, il costo del gas è aumentato del 47%, con un maggior esborso medio di circa 379 euro per nucleo familiare. Questo dato sottolinea come, nonostante i miglioramenti, le tariffe continuino ad essere significativamente più alte rispetto a quattro anni fa. Se si considera anche la spesa per l’energia elettrica, la situazione rimane ancora impegnativa per le famiglie vulnerabili. Con un consumo di 2.000 kWh annui per la luce, la bolletta media complessiva per un utente vulnerabile raggiunge i 1.798 euro all’anno, somma che include sia la fornitura di gas che quella elettrica. LEGGI TUTTO

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    Controlli fiscali con esito negativo, la notifica ora arriva via Pec e app

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    Per chi dovesse ricevere un questionario o un invito a presentarsi da parte dell’Agenzia delle Entrate per un controllo fiscale, c’è una buona notizia: se tutto è in regola e non ci sono violazioni, ora lo si può sapere direttamente sullo smartphone o via Pec, senza dover aspettare lettere cartacee o temere ulteriori sviluppi.La novità arriva dall’ente governativo, che ha introdotto nuove modalità digitali per comunicare l’esito negativo di un controllo. Si badi, in questo caso “negativo” significa positivo per il contribuente, ovvero che non sono stati riscontrati errori o anomalie. Vediamo di capire di più.Comunicazione entro 60 giorniSecondo quanto previsto dalla nuova normativa, l’esito negativo dei controlli avviati tramite questionari o inviti a comparire viene notificato entro 60 giorni dalla conclusione dell’attività istruttoria. In assenza di rilievi, i contribuenti non sono tenuti a ulteriori adempimenti.Questa semplificazione riguarda solo alcune tipologie di controlli – quelli cosiddetti “documentali” – e non si applica ad altri procedimenti, come i rimborsi o le verifiche automatiche su errori di calcolo nelle dichiarazioni dei redditi.I canali di notificaI canali previsti sono tre, tutti digitali:App Io: se si è attivato il servizio “Comunicazioni per te”, si riceverà una notifica push direttamente sul cellulare.Pec: se si possiede un indirizzo di Posta elettronica certificata registrato come proprio domicilio digitale, il messaggio arriverà lì.App AgenziaEntrate: accedendo all’area riservata, con Spid o credenziali, si troverà il documento tra le comunicazioni personali.In ogni caso, niente raccomandate cartacee e soprattutto nessun passaggio burocratico in più: la procedura si chiude lì.Obiettivi: semplificazione e trasparenzaL’introduzione di queste modalità digitali rientra nel processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e mira a ridurre i tempi e i costi legati alla gestione delle comunicazioni fiscali. Oltre a ridurre l’utilizzo della carta e i tempi di attesa, infatti, l’utilizzo di strumenti elettronici consente un accesso più immediato e sicuro alle informazioni, contribuendo a migliorare l’efficienza e la trasparenza nei rapporti tra Fisco e contribuente. LEGGI TUTTO

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    Retribuzioni più alte nel commercio: scattano bonus e aumenti contrattuali

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    Più soldi in busta paga e un nuovo passo verso stipendi più adeguati al costo della vita. Il 2025 sarà un anno importante per circa tre milioni di lavoratori del terziario, del commercio, della distribuzione e dei servizi, grazie all’attuazione del rinnovo del contratto collettivo nazionale Confcommercio e Confesercenti, sottoscritto a marzo 2024. Il contratto prevede un percorso di aumenti retributivi scaglionati, che porteranno a un adeguamento definitivo nel febbraio 2027. Già a partire da quest’anno, sono due le misure concrete previste: una indennità una tantum in arrivo a luglio e un aumento stabile della retribuzione mensile da novembre.Bonus a luglioNel dettaglio, la prima misura consiste nel pagamento della seconda tranche dell’indennità straordinaria da 350 euro lordi, destinata a tutti i lavoratori inquadrati con il contratto Confcommercio o Confesercenti. La prima parte è stata erogata nel luglio 2024, mentre il saldo arriverà con la busta paga di luglio 2025. L’importo varia a seconda del livello di inquadramento previsto dal contratto. Per i livelli più alti, come i quadri, il bonus può superare i 300 euro lordi; per i livelli intermedi, come il quarto, si attesta attorno ai 175 euro; mentre per i livelli più bassi si aggira intorno ai 120 euro. Anche gli operatori di vendita riceveranno questa indennità: circa 165 euro per la prima categoria e poco meno di 140 euro per la seconda. Il bonus verrà erogato nello stesso mese in cui è prevista la quattordicesima mensilità, garantendo così un sostegno economico doppio, utile soprattutto in un periodo di aumento generalizzato dei prezzi. È importante sottolineare che si tratta di una misura eccezionale, non ripetibile, e che non verrà rinnovata nel 2026.L’incremento da novembreLa seconda novità riguarda invece un intervento strutturale. A partire dal 1° novembre 2025, tutti i lavoratori inquadrati con il contratto Confcommercio-Confesercenti riceveranno un aumento del minimo tabellare, che si tradurrà in un incremento effettivo della retribuzione mensile. Anche in questo caso, l’importo dipenderà dal livello contrattuale. Per un quadro, l’incremento lordo sarà superiore ai 60 euro al mese; per un lavoratore di primo livello, sarà di circa 55 euro; per i livelli intermedi come il secondo o il terzo, l’aumento sarà compreso tra i 40 e i 47 euro; mentre per il quarto livello, tra i più rappresentati, è previsto un aumento di 35 euro lordi al mese. I livelli più bassi, come il sesto e il settimo, vedranno aumenti tra i 24 e i 28 euro lordi mensili. Anche per gli operatori di vendita sono previste cifre precise: circa 33 euro per la prima categoria e quasi 28 euro per la seconda. LEGGI TUTTO

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    Truffa della bici elettrica sui social, a cosa non rispondere mai

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    Una nuova truffa circolata negli scorsi giorni ha fatto scattare l’allarme sui social network, e in particolar modo su Facebook, dove più di qualcuno è finito in trappola. Basta mettere sul piatto della bilancia un’offerta vantaggiosa per carpire l’attenzione di numerosi utenti, ed è proprio questo che hanno fatto gli ideatori dell’ennesimo raggiro online.In un’inserzione divenuta virale, tanto da essere visualizzata nel giro di poco tempo da oltre mezzo milione di persone, viene proposto ai visitatori un vero e proprio affare, ovvero un numero limitato di e-bike che vengono regalate a causa di piccoli errori di fabbrica: in cambio viene chiesto un piccolissimo contributo per far crescere la pagina e darle visibilità. Il tutto, peraltro, reso credibile e documentato da una nutrita galleria di immagini di biciclette elettriche, alcune evidentemente prese dal web e altre ricreate grazie all’intelligenza artificiale.Il messaggio originale è in spagnolo, e così viene tradotto automaticamente nella nostra lingua: “Siamo lieti di annunciarvi che stiamo regalando 250 biciclette che non possono essere vendute a causa di piccoli graffi”, si legge nel post. Per poter entrare in possesso di una di esse è sufficiente mettere un “grazie” in calce all’inserzione: basta un click, quindi per poter diventare uno dei 250 fortunati.Il problema è ciò che accade dopo aver lasciato il proprio “grazie”. Si viene immediatamente ricontattati dai cybercriminali, i quali informano che per poter completare la procedura ci sono altri passaggi da fare: la pagina va infatti condivisa su almeno 10 gruppi, il che contribuisce a diffondere ulteriormente la truffa in rete. Dopo aver comunicato ai proprietari della pagina di aver svolto il proprio compito, si viene contattati nuovamente, scoprendo di essere uno dei fortunati vincitori.Tutto pronto per la consegna, quindi? Proprio per nulla. I truffatori a questo punto inviano al malcapitato di turno un link malevolo sul quale inserire i propri dati per registrarsi e ricevere a casa la sua bicicletta elettrica fiammante, ed è a questo punto che scatta la trappola. È sufficiente avere un antivirus funzionante e aggiornato per impedire l’apertura della pagina web, in caso contrario le nostre informazioni saranno carpite dai cybercriminali, con tutti i rischi che ciò comporta. LEGGI TUTTO

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    Incassa i soldi e sparisce: come funziona la truffa dell’auto usata

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    Ha versato 13.500 euro per un’autovettura usata che non ha mai visto né ricevuto: vittima del raggiro un uomo di 50 anni che vive in Val Venosta (in provincia di Bolzano) che ha denunciato tutto ai carabinieri. Autore della truffa un uomo già “esperto” in questo tipo di raggiri che è stato prontamente denunciato dalle forze dell’ordineCome è avvenuta la truffaIl 50enne ha visto online una macchina usata, in ottime condizioni e di un certo tipo di spessore visto che faceva parte dell’area “premium”, ossia marchi del calibro di Bmw, Audi e Mercedes per citare soltanto alcuni esempi. L’uomo, però, si è fidato bonariamente soltanto del suo interlocutore versando l’intero importo richiesto ma non solo non ha avuto quanto acquistato ma subito dopo il bonifico non è riuscito a mettersi nelle tracce di chi aveva, con l’inganno, proposto questo tipo di affare.Di chi si trattaA quel punto l’unica soluzione era rappresentata dalla denuncia: i carabinieri di Prato allo Stelvio (Bolzano) sono riusciti a risalire al truffatore che sarebbe un uomo di 40 anni, milanese, che aveva già precedenti penali per altre truffe a poveri malcapitati.Gli errori da non commettereCome da ricostruzioni, sembrerebbe che il potenziale acquirente si sia subito fidato del venditore soltanto dall’annuncio sul web e da una telefonata preliminare che, evidentemente, lo ha convinto della bonarietà dell’affare. La trattativa sarebbe avvenuta esclusivamente online e senza che i due si fossero mai incontrati. Ecco, questo episodio dimostra che per limitare al minimo i rischi di chi compra da uno sconosciuto, è bene che si organizzi un incontro conoscitivo per avere di fronte la persona che propone l’affare e soprattutto vedere con i propri occhi cosa si intende acquistare, in questo caso un’auto usata. LEGGI TUTTO