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    Il settembre del 2023 è stato il più caldo mai registrato sulla Terra

    Il settembre del 2023 è stato il settembre più caldo mai registrato secondo i dati del Climate Change Service di Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra. La temperatura media globale dell’aria è stata di 16,38 °C, che significa 0,93 °C in più della media per lo stesso mese tra il 1991 e il 2020, il trentennio di riferimento, e 0,5 °C in più rispetto al precedente massimo storico, registrato nel settembre del 2020. Più in generale tra gennaio e settembre le temperature globali sono state di 0,52 °C superiori alla media e di 0,05 °C in più rispetto allo stesso periodo più caldo mai registrato in un anno (il 2016).Secondo Samantha Burgess, vicedirettore del Copernicus Climate Change Service, le «temperature senza precedenti» di questi mesi fanno ipotizzare che con buona probabilità alla fine di dicembre il 2023 risulterà l’anno più caldo mai registrato.La temperatura media globale di settembre tra il 1940 e il 2023 (Climate Change Service di Copernicus)Le stime di Copernicus sono realizzate usando diversi tipi di dati: le misure dirette della temperatura fatte da reti di termometri presenti sulla terra e in mare, e le stime dei satelliti. Questi rilevano la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e oceanica e ne calcolano la temperatura. (AP Photo/Gregorio Borgia) LEGGI TUTTO

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    Oggi si dovrà fare attenzione al caldo in 15 città italiane

    Caricamento playerPer la giornata di sabato il ministero della Salute ha previsto il più alto livello di rischio per ondate di calore in 15 diverse città italiane, tra cui Roma e Firenze, e per domenica in 16 città. Il livello di rischio più alto, che corrisponde al 3 ed è colloquialmente chiamato “bollino rosso”, segnala quelle condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi per la salute non solo per le persone più vulnerabili, come anziani, bambini molto piccoli e malati di malattie croniche, ma anche per le persone sane. L’Italia è entrata in una fase di ondata di calore l’8 luglio e secondo le previsioni del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare oggi si raggiungeranno temperature massime tra i 38 e i 40 °C in Sardegna, Sicilia e Puglia.Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale si parla di ondata di calore quando per almeno sei giorni consecutivi la temperatura massima registrata è superiore al novantesimo percentile delle temperature registrate in quel giorno dell’anno rispetto a un periodo di riferimento (che può essere dal 1981 al 2010 e dal 1991 al 2020, se ci sono i dati disponibili). L’attuale ondata riguarda l’Italia e tutta l’Europa centro-meridionale. Venerdì il sito archeologico dell’Acropoli di Atene, in Grecia, è stato chiuso nelle ore più calde della giornata, dalle 12 alle 17, a causa delle alte temperature, che in questi giorni hanno più volte superato i 40 °C.Le principali raccomandazioni del ministero della Salute da seguire nelle città con il livello di rischio più alto sono: evitare di esporsi al caldo e alla luce diretta del sole tra le 11:00 e le 18:00, che sono le ore più calde della giornata, e in particolare non fare attività fisica all’aria aperta in quegli orari; indossare indumenti di colori chiari e tessuti leggeri, ripararsi la testa con dei cappelli e usare gli occhiali da sole; proteggere la pelle esposta con creme solari; bere molta acqua e ricordarsi di portarsela dietro in caso di lunghi viaggi in macchina; non lasciare persone anziane e bambini non autosufficienti in macchine parcheggiate al sole, anche se per poco tempo.Nel mondo le ondate di calore stanno diventando più frequenti e durature a causa del cambiamento climatico dovuto alle emissioni di gas serra delle attività umane e anche per questo in anni recenti sono stati raggiunti vari record di temperatura più alta. Quello europeo era stato registrato nell’agosto del 2021 a Siracusa, in Sicilia, quando vennero misurati 48,8 °C, e secondo le previsioni nella prossima settimana si potrebbe arrivare a temperature simili. Secondo le osservazioni satellitari dell’Agenzia spaziale europea (ESA) la temperatura del suolo – che deve essere distinta da quella dell’aria, è quella che percepiscono ad esempio i cani sulle zampe quando escono a passeggio – ha già raggiunto i 47 °C il 10 luglio. In aggiunta ai rischi per la salute le ondate di calore aumentano le possibilità che gli incendi boschivi dolosi diventino più ampi e difficili da spegnere.After the hottest June on record, July is not looking so fresh either. 🌡️A major heatwave is predicted to rise temperatures as high as 48°C.This map shows Land surface temperatures reaching 46°C in Rome and Madrid, and 47°C in Seville.#Cerberus🔗 https://t.co/lEwVxkecb2 pic.twitter.com/LAyKdL4LDF— ESA Earth Observation (@ESA_EO) July 13, 2023L’ondata di calore riguarda anche il mar Mediterraneo, che è tra i grandi bacini d’acqua in cui le temperature stanno aumentando di più a causa del riscaldamento globale. Il 13 luglio, sempre secondo le osservazioni satellitari, la temperatura superficiale marina era di almeno 5 °C superiore alla media in gran parte del Mediterraneo occidentale.#ImageOfTheDayAccording to @MercatorOcean, a “moderate” heatwave is ongoing in the western Mediterranean SeaOn 13 July, the Sea Surface Temperature Anomaly along the coasts of Southern Spain & North Africa was ~ +5°C above the reference value for the period⬇️@CMEMS_EU data pic.twitter.com/AVS5OcBc14— 🇪🇺 DG DEFIS #StrongerTogether (@defis_eu) July 14, 2023 LEGGI TUTTO

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    Ci saranno probabilmente altri giorni “più caldi mai registrati” quest’estate

    Caricamento playerMartedì 4 e mercoledì 5 luglio sono stati definiti i giorni più caldi mai registrati, a pari merito. E già lunedì 3 luglio la stima della temperatura media globale aveva superato i record precedenti: gli ultimi giorni insomma sono stati i più caldi sul pianeta dal 1979. I dati del Servizio meteorologico nazionale degli Stati Uniti su cui sono basate le stime sono ancora preliminari, ma poco sorprendenti. Gli esperti avevano previsto che probabilmente nel corso di quest’estate sarebbero stati raggiunti record di questo tipo, e dicono anche che da ora alla fine di agosto ce ne saranno altri.All’effetto del riscaldamento globale dovuto alle attività umane si sono infatti aggiunti due fenomeni naturali che causano un aumento delle temperature: l’estate nell’emisfero boreale e El Niño, quel periodico insieme di condizioni atmosferiche che avviene nell’oceano Pacifico ma influenza il clima di gran parte del pianeta. A giugno ne è cominciato uno nuovo e per quest’anno ci si aspetta un particolare aumento della temperatura media.Tutti i record di questo tipo avvengono quando è estate nell’emisfero boreale, quello in cui si trova anche l’Italia, perché la temperatura superficiale ha variazioni più ampie sulle terre emerse che sugli oceani. Dato che ci sono molte più terre emerse nell’emisfero settentrionale rispetto a quello meridionale, è il primo a influenzare di più le variazioni della temperatura media globale. Le temperature medie più alte si registrano dunque durante l’estate boreale, quelle più basse durante l’inverno boreale.Negli ultimi anni i valori delle temperature medie globali sono cresciuti progressivamente: nell’agosto del 2016 la temperatura media era di 16,92 °C; secondo le prime stime, lunedì di questa settimana era di 17,01 °C mentre martedì e mercoledì di 17,18 °C. Possono sembrare valori relativamente bassi, ma per interpretarli correttamente va ricordato che nell’emisfero australe siamo in inverno e che parliamo di una media.La temperatura media globale giornaliera viene stimata utilizzando modelli computazionali, cioè simulazioni basate su grandi modelli calcolati con i computer, che sono usati per fare previsioni meteorologiche e si basano su tantissimi valori di temperatura misurati in giro per il mondo e da dati ottenuti dai satelliti.Quando riferendosi alla temperatura si dice “mai registrata” si intende tecnicamente dal 1979 ad oggi: in quell’anno le tecnologie satellitari raggiunsero un livello tale da permettere misurazioni accurate. Si può andare però anche molto più indietro nel tempo grazie allo studio della climatologia, che si basa su dati di tipo diverso: per esempio quelli che si possono ottenere dai sedimenti marini, dai prelievi a grande profondità di ghiaccio dei ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide. Grazie alla climatologia sappiamo per esempio che per trovare un clima globale caldo come quello degli ultimi anni bisogna andare indietro di 120mila anni, al cosiddetto periodo Eemiano.I record degli ultimi giorni sono stati rilevati dal sistema di previsioni meteorologiche della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia. È un sistema che permette di produrre stime molto velocemente, già il giorno successivo a quello su cui si vogliono ottenere informazioni. È meno avanzato di altri modelli, come l’“ERA5” del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), ma solitamente quando si tratta di variazioni notevoli delle medie globali, i risultati dei due modelli sono coerenti.Per ora l’ECMWF ha diffuso i propri dati relativi a lunedì 3 luglio e per tale giornata ha confermato il record. Sono diverse solo le stime della temperatura: per Copernicus due giorni fa è stata registrata una media globale di 16,88 °C, mentre il record dell’agosto del 2016 era di 16,80 °C. Le differenze con le stime statunitensi dipendono dai metodi leggermente diversi usati dai modelli computazionali e dai diversi insiemi di dati utilizzati. Sul fatto che siano giorni più caldi del solito sono comunque concordi.📈 According to preliminary data from the #ERA5 dataset, the global average 2m #temperature reached 16.88°C on Monday, breaking the previous record of 16.80°C from August 2016.Get the data 👉 https://t.co/V3rirrGxRD#Climate #ClimateChange pic.twitter.com/gwVEYxfPok— Copernicus ECMWF (@CopernicusECMWF) July 5, 2023– Leggi anche: È molto probabile che supereremo il limite di 1,5 °C entro il 2027 LEGGI TUTTO