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    L’Associazione ornitologica americana cambierà il nome di tutte le specie di uccelli intitolate a persone

    L’Associazione ornitologica americana, che si occupa fra le altre cose di standardizzare i nomi inglesi di tutti gli uccelli presenti nel continente americano, cambierà il nome comune di tutte le specie di uccelli intitolate a persone. Tra le principali ragioni di questo cambiamento c’è il fatto che alcuni nomi di specie di uccelli appartengono, per esempio, a proprietari di schiavi che si opposero all’abolizione della schiavitù, o a soldati che commisero atrocità contro i nativi americani: questo secondo l’Associazione ornitologica (l’ornitologia è la scienza che studia gli uccelli) contribuirebbe a escludere certe comunità marginalizzate dalla conoscenza e dallo studio degli uccelli. Il cambiamento comunque non riguarderà il nome scientifico degli uccelli, che è in latino ed è determinato da una serie di regole che prendono in considerazione diversi fattori, fra cui quelli evolutivi.La decisione di cambiare i nomi è stata presa da un comitato istituito appositamente dall’Associazione nel 2022 per studiare la questione. Il processo con cui verranno cambiati i nomi riguarderà inizialmente gli uccelli del Nordamerica, e nei prossimi anni sarà esteso anche a quelli dell’America centrale e meridionale. Nelle intenzioni dell’Associazione i nuovi nomi saranno più descrittivi dell’aspetto fisico, del comportamento o dell’habitat degli uccelli.– Leggi anche: È sbagliato dare a una nuova specie il nome di una persona?L’Associazione ornitologica ha anche fatto sapere che oltre ai nomi dedicati alle persone saranno cambiati anche quelli considerati offensivi. I nuovi nomi saranno scelti coinvolgendo il pubblico, oltre a una commissione di esperti di ornitologia. La decisione ha sollevato anche delle critiche: alcuni la considerano poco utile a promuovere lo studio e la conoscenza degli uccelli e sostengono che il tempo e le risorse economiche che saranno investiti in questa iniziativa avrebbero potuto essere spesi in modo più proficuo.La decisione dell’Associazione ornitologica americana si inserisce in un dibattito che coinvolge anche altre discipline scientifiche: l’Associazione entomologica d’America ha deciso di rivedere i nomi di insetti giudicati offensivi o inappropriati, e alcuni astronomi hanno proposto di cambiare il nome del telescopio spaziale James Webb.– Leggi anche: Se volete chiamare col vostro nome una nuova specie, vi basta vincere un’asta Il rigogolo di Scott, chiamato così in onore di un generale statunitense che supervisionò la deportazione di diverse popolazioni di nativi americani (Wikimedia) LEGGI TUTTO

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    È morto il secondo uomo a cui era stato trapiantato con successo un cuore suino geneticamente modificato

    Il Centro medico dell’Università del Maryland ha detto che è morto Lawrence Faucette, la seconda persona a cui era stato trapiantato con successo un cuore suino geneticamente modificato. Faucette aveva 58 anni ed era stato operato lo scorso 20 settembre: l’avanzamento della sua malattia non permetteva di attendere un trapianto di cuore tradizionale. I medici dell’Università hanno detto che inizialmente aveva reagito bene all’intervento, ma che negli ultimi giorni il suo corpo aveva mostrato segnali di rigetto, il processo in cui l’organismo non riconosce come proprio il nuovo organo e lo attacca ritenendolo una minaccia. Faucette è morto il 30 ottobre, circa sei settimane dopo il trapianto.La tecnica degli xenotrapianti, cioè i trapianti di organi da altre specie da innestare negli esseri umani, è ritenuta promettente perché dà la possibilità di non dipendere esclusivamente dai donatori umani. Il rigetto però è il rischio principale che si corre in questi interventi. Il 9 marzo del 2022 era morto David Bennett, il primo uomo a cui era stato trapiantato un cuore suino con un intervento andato a buon fine, sempre al Centro medico dell’Università del Maryland. Anche Bennett all’inizio aveva reagito bene, ma alla fine era sopravvissuto per circa due mesi dopo l’intervento.– Leggi anche: Il primo trapianto di cuore da un suino geneticamente modificato Lawrence Faucette prima del trapianto assieme alla moglie Ann (University of Maryland) LEGGI TUTTO

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    Il settembre del 2023 è stato il più caldo mai registrato sulla Terra

    Il settembre del 2023 è stato il settembre più caldo mai registrato secondo i dati del Climate Change Service di Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra. La temperatura media globale dell’aria è stata di 16,38 °C, che significa 0,93 °C in più della media per lo stesso mese tra il 1991 e il 2020, il trentennio di riferimento, e 0,5 °C in più rispetto al precedente massimo storico, registrato nel settembre del 2020. Più in generale tra gennaio e settembre le temperature globali sono state di 0,52 °C superiori alla media e di 0,05 °C in più rispetto allo stesso periodo più caldo mai registrato in un anno (il 2016).Secondo Samantha Burgess, vicedirettore del Copernicus Climate Change Service, le «temperature senza precedenti» di questi mesi fanno ipotizzare che con buona probabilità alla fine di dicembre il 2023 risulterà l’anno più caldo mai registrato.La temperatura media globale di settembre tra il 1940 e il 2023 (Climate Change Service di Copernicus)Le stime di Copernicus sono realizzate usando diversi tipi di dati: le misure dirette della temperatura fatte da reti di termometri presenti sulla terra e in mare, e le stime dei satelliti. Questi rilevano la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e oceanica e ne calcolano la temperatura. (AP Photo/Gregorio Borgia) LEGGI TUTTO

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    L’astronauta Frank Rubio è tornato sulla Terra dopo 371 giorni consecutivi nello Spazio, più di ogni altro astronauta statunitense

    L’astronauta Frank Rubio è ritornato sulla Terra dopo 371 giorni: è la più lunga permanenza consecutiva nello Spazio di un astronauta statunitense. Inizialmente la sua missione doveva durare circa 6 mesi, ma la durata è stata raddoppiata dopo che il veicolo che doveva portare lui e altri due cosmonauti russi a terra era stato danneggiato da un asteroide o da un pezzo di spazzatura spaziale. Il veicolo aveva dovuto tornare a terra vuoto, e gli astronauti avevano dovuto aspettare altri sei mesi per l’invio di un nuovo sistema di trasporto e la possibilità di tornare sulla Terra.Prima di Rubio, il record statunitense per la permanenza nello Spazio più lunga era di Mark Vande Hei, che era stato nello Spazio per 355 giorni, fra il 2021 e il 2022. Il record mondiale è però detenuto da un cosmonauta russo, Valeri Polyakov, che rimase nello Spazio per 437 giorni, fra il 1994 e il 1995, a bordo della stazione spaziale russa Mir.Con Rubio sono tornati a terra anche i cosmonauti russi Sergey Prokopyev e Dmitri Petelin. Tutti e tre si trovavano a bordo della Stazione spaziale internazionale. Sono atterrati in Kazakistan e hanno usato il sistema di trasporto russo Soyuz, come avviene di frequente per i viaggi di andata e ritorno dalla Stazione spaziale internazionale.– Leggi anche: Qui dentro ci sono pezzi di un asteroide L’astronauta statunitense Frank Rubio (Ivan Timoshenko, Roscosmos space corporation via AP) LEGGI TUTTO