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    Mundys si allunga in Cile e conquista anche Ruta 5

    Mundys consolida ulteriormente la propria presenza in Cile, ampliando la rete autostradale attraverso l’acquisizione di una nuova concessione: si tratta della tratta Chacao-Chonchi, parte integrante della Ruta 5. L’operazione è stata portata a termine tramite la società controllata Grupo Costanera, partecipata anche dal fondo canadese Cppib. Grupo Costanera ha infatti presentato l’offerta risultata vincente nella gara indetta dal ministero delle Opere pubbliche cileno, ottenendo così la gestione della concessione per una durata massima prevista di cinquant’anni.Il nuovo tratto si estende per 126 chilometri e rappresenta un’infrastruttura di cruciale importanza strategica, poiché collega l’isola di Chiloé con il resto del continente. Il progetto prevede un investimento complessivo di 700 milioni di euro, finalizzato a potenziare la rete viaria, migliorare la connettività regionale e incrementare la sicurezza stradale, il tutto in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Con questa aggiudicazione, la rete autostradale gestita dal gruppo Mundys in Cile sfiora i 1.300 chilometri, includendo sia le tratte operative sia quelle attualmente in costruzione. Un’espansione che comporterà un significativo incremento dell’ebitda, destinato a superare il miliardo di euro, come riportato nella nota diffusa dal gruppo.Il progetto Chacao-Chonchi non è solo un’infrastruttura, ma anche un esempio di attenzione al contesto ambientale e sociale. Tra gli interventi previsti figura la realizzazione di sette attraversamenti faunistici, pensati per salvaguardare la fauna locale e ridurre l’impatto sugli habitat naturali. Inoltre, l’iniziativa si distingue per l’approccio partecipativo, con un processo di consultazione pubblica che ha coinvolto attivamente le comunità indigene del territorio. Ne è scaturita una serie di misure per la valorizzazione del patrimonio culturale, tra cui la creazione di punti panoramici e centri di informazione turistica, con l’obiettivo di arricchire l’esperienza dei visitatori e promuovere le tradizioni locali. L’aggiudicazione della tratta Chacao-Chonchi rappresenta la terza importante vittoria per Mundys in territorio cileno nel giro di meno di un anno. A precederla, ad agosto 2024, era stata l’acquisizione dell’asset Santiago-Los Vilos, attraverso ViasChile (società controllata da Abertis), seguita a marzo 2025 dalla tratta Ruta 5 Temuco-Rio Bueno, ottenuta sempre da Grupo Costanera. Una strategia di espansione ben definita, che conferma l’impegno del gruppo nelle infrastrutture sudamericane. LEGGI TUTTO

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    L’uomo Del Monte ha detto basta: chiesta la procedura di fallimento controllato

    Il celebre “Uomo Del Monte” questa volta ha detto sì… al fallimento controllato. La storica azienda californiana Del Monte Foods, simbolo dell’industria alimentare made in Usa, ha avviato una procedura di ristrutturazione volontaria sotto il Chapter 11 della legge fallimentare americana. Un passo drastico, ma pianificato, che mira alla continuità operativa e alla futura vendita del business.La mossaLa mossa arriva dopo anni di difficoltà legate al profondo mutamento delle abitudini dei consumatori statunitensi: sempre meno propensi a riempire le dispense con alimenti in scatola e sempre più orientati verso alternative fresche, salutari e sostenibili. In altre parole, l’onda lunga della “rivoluzione salutista” ha travolto anche un gigante da 139 anni di storia.A pesare sono stati soprattutto i risultati negativi della linea core, ovvero i prodotti in lattina a base di frutta e verdura, un tempo bandiera dell’azienda. Nonostante il buon andamento di brand più giovani come Joyba (bubble tea) e le linee di brodo College Inn e Kitchen Basics, la diversificazione non è bastata a compensare il calo strutturale della domanda nel comparto tradizionale.Il finanziamentoIl gruppo ha ottenuto un finanziamento da 912 milioni di dollari per mantenere la liquidità necessaria a gestire la fase di transizione, mentre prosegue il processo di vendita assistito dal tribunale. Obiettivo dichiarato: salvare valore, occupazione e capacità produttiva. “Abbiamo deciso che una procedura supervisionata dal tribunale è la via più efficace per accelerare la ripresa e creare una Del Monte Foods più forte e duratura”, ha spiegato l’amministratore delegato Greg Longstreet.L’operazioneL’operazione rappresenta un caso esemplare nel contesto economico post-pandemico, dove anche grandi brand devono rivedere profondamente strategie e modelli di business. Come sottolineato da Sarah Foss, responsabile globale ristrutturazioni presso Debtwire, «le preferenze dei consumatori si sono spostate dagli alimenti in scatola ricchi di conservanti verso alternative più sane». Un trend che ha già ridisegnato interi segmenti del food & beverage. LEGGI TUTTO

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    Caro-voli: l’Antitrust si rivolge all’Europa sulle tariffe folli

    La questione del caro-voli continua a sollevare polemiche e preoccupazioni, soprattutto per i collegamenti da e per le isole. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha annunciato l’avvio di un confronto con la Commissione europea per affrontare il nodo degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri. L’obiettivo è quello di introdurre “maggiore trasparenza” nel meccanismo che regola la formazione delle tariffe, in particolare sulle rotte che collegano la penisola con Sicilia e Sardegna.Secondo una nota ufficiale, “l’Antitrust ha avviato un confronto con la Commissione europea” anche alla luce delle osservazioni ricevute dalle compagnie aeree dopo la pubblicazione del Rapporto Preliminare relativo all’indagine conoscitiva avviata sul tema. Il dialogo con Bruxelles ha lo scopo di verificare “le iniziative da adottare, nell’ambito dei propri poteri, in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati”.L’Autorità ricorda che il settore del trasporto aereo “è oggetto di una pervasiva regolamentazione a livello europeo”, che riguarda anche “la trasparenza e confrontabilità delle relative tariffe”. Il Rapporto Preliminare ha evidenziato “possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo”, con particolare riferimento ai servizi accessori come la scelta del posto, il bagaglio in cabina e quello da stiva, che sono sempre più spesso a pagamento.Dalle osservazioni raccolte, è emerso che vi è ancora “una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti”, fattore che “rende il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d’acquisto”. L’Antitrust sottolinea che l’utilizzo di strumenti che agevolino la comparabilità delle offerte “è molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e incentivare le imprese a competere sul prezzo”.Codacons: “Tariffe folli, aumenti fino al +400%”A rincarare la dose è il Codacons, che denuncia un vero e proprio “caos sul fronte delle tariffe” aeree. A giugno 2025, i biglietti per i voli nazionali sono aumentati del +38,1% su base annua e del +32,1% rispetto a maggio, in coincidenza con l’avvio delle vacanze estive.”Il settore del trasporto aereo è caratterizzato poi da un vero e proprio caos sul fronte delle tariffe, con i costi accessori che possono far crescere di molto il prezzo finale del biglietto, fino ad oltre il 400% in più rispetto alla tariffa base”, denuncia l’associazione. Secondo i dati diffusi, nel 2024 i passeggeri hanno speso 148 miliardi di euro nel mondo per i servizi accessori, e solo per il bagaglio a mano aggiuntivo la spesa in Europa ha toccato i 10 miliardi.Unc: “Servivano interventi mesi fa”Sulla stessa linea l’Unione Nazionale Consumatori (Unc), che accoglie con favore il confronto con Bruxelles ma lamenta l’inerzia delle istituzioni. “Va benissimo avviare un confronto anche a livello europeo, ma urgono misure che a nostro avviso si dovevano attivare mesi fa”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’associazione, facendo riferimento al Rapporto Preliminare dell’indagine conoscitiva del 26 novembre 2024.L’Unc ricorda che proprio l’Antitrust aveva già messo nero su bianco le difficoltà dei consumatori: “Per poter visualizzare il prezzo dei servizi accessori, il consumatore deve procedere lungo un percorso obbligato”, con numerose schermate da superare per ottenere informazioni chiare, “con evidenti conseguenze in termini di tempo dedicato alla ricerca della migliore soluzione di prezzo disponibile”. LEGGI TUTTO

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    L’Italia batte anche Monaco: boom di super-ricchi in arrivo grazie alla flat tax

    Il Principato di Monaco non è più la prima scelta. Oggi i milionari guardano sempre più all’Italia, dove agevolazioni fiscali mirate e un’offerta immobiliare di alta gamma trasformano il Belpaese in una delle nuove capitali mondiali della ricchezza mobile. Secondo il Global Citizens Report 2025 della società di consulenza Henley & Partners, oltre 142 mila individui con patrimoni superiori al milione di dollari stanno pianificando un cambio di residenza fiscale. Una cifra mai vista prima, più che doppia rispetto a dieci anni fa. Il contesto globale — segnato da instabilità geopolitica, pressioni fiscali crescenti e nuovi schemi di attrazione per gli ultra-ricchi — ha innescato una corsa alla delocalizzazione patrimoniale.L’Italia tra le prime tre mete mondialiIn questo scenario l’Italia conquista una posizione di rilievo: è terza per numero di milionari in arrivo, con 3.600 nuovi ingressi attesi nel 2025 e un capitale complessivo stimato attorno ai 21 miliardi di dollari. Davanti ci sono solo gli Emirati Arabi Uniti (9.800) e gli Stati Uniti (7.500), mentre piazze storiche del wealth management come il Principato di Monaco arretrano. A fare la differenza è un pacchetto fiscale estremamente competitivo, abbinato a uno stile di vita invidiato e a un mercato immobiliare di lusso ancora accessibile rispetto ad altre metropoli internazionali.La “norma CR7”Il fulcro dell’attrattività italiana si chiama flat tax. Introdotta nel 2017, consente ai nuovi residenti con patrimoni consistenti di pagare 200.000 euro l’anno per 15 anni sui redditi prodotti all’estero, con una quota aggiuntiva ridotta a 25.000 euro per ogni familiare. Una misura che ha preso informalmente il nome di “norma CR7”, in riferimento al trasferimento di Cristiano Ronaldo alla Juventus, reso possibile anche grazie a questo vantaggio fiscale. Nonostante l’importo sia stato raddoppiato rispetto alla soglia iniziale, la convenienza rimane alta. Secondo Henley & Partners, molti clienti ritengono oggi più vantaggioso vivere in Italia che a Monaco, tenendo conto del carico fiscale complessivo, del costo della vita e della qualità dei servizi.Real estateUn ulteriore elemento strategico è rappresentato dal mercato immobiliare, che in Italia riesce ancora a coniugare bellezza, prestigio e valore d’investimento. Dalle ville con vista sulla Costiera Amalfitana agli attici nei centri storici di Roma e Firenze, dai casali toscani ristrutturati ai rifugi alpini di design, l’offerta di immobili di pregio è ampia e spesso sottovalutata rispetto a quella di altre capitali del lusso. Per i nuovi residenti facoltosi, acquistare una casa in Italia non è solo una scelta abitativa, ma una componente strategica dell’ottimizzazione patrimoniale. LEGGI TUTTO

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    Monopattini elettrici, arriva il “targhino” obbligatorio. Cosa fare per installarlo

    Arrivano le nuove regole del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per i possessori di monopattini elettrici. La normativa si è fatta un po’ attendere, ma ecco giungere ora le novità. È stato infatti introdotto il “targhino” obbligatorio, che dovrà essere applicato al veicolo, ma sarà collegato al conducente. Il “targhino”, prodotto dalla Zecca dello stato e distribuito dalla Motorizzazione, non sarà rimovibile e deve essere considerato come un contrassegno adesivo identificativo che darà informazioni sul conducente.Si tratta di un importante passo in avanti per la regolamentazione di questi mezzi sempre più presenti sulle nostre strade. È quanto previsto dal Codice della Strada, che prevede oltre alla targa, l’assicurazione per la responsabilità civile, l’obbligo di indossare il casco e di circolare su strade urbane con limite di velocità non superiore ai 50 km/h.Ma come sarà questo “targhino”? Si parla di un contrassegno adesivo, plastificato e non rimovibile. Dovrebbe essere rettangolare, con misure 5×6 centimetri. Recherà sei caratteri alfanumerici neri su fondo bianco riflettente, disposti su due righe. Tutte le lettere sono ammesse, tranne A, E, I, O, Q, U, mentre i numeri andranno da 2 a 9. Nella targa figureranno anche l’emblema della Repubblica e la sigla del Mef. Dal momento che i monopattini non sono registrati nell’Archivio nazionale veicoli, il codice sarà legato al conducente non al mezzo.Il “targhino” dovrà essere applicato sul parafango posteriore, oppure sulla parte anteriore del piantone dello sterzo. Per chi sarà trovato senza il contrassegno scatterà una multa che può andare dai 100 ai 400 euro. LEGGI TUTTO

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    Gli orecchini, l’ex compagno, le minacce mafiose. Taylor Mega accusata di estorsione

    Un paio di orecchini di lusso, un ex compagno e l’ombra di minacce mafiose. È questo il cuore dell’inchiesta che rischia di travolgere Taylor Mega, nome d’arte di Elisia Todesco, 31 anni, influencer da milioni di follower e volto noto della televisione. La Procura di Milano l’accusa di estorsione nei confronti di un imprenditore 38enne, con cui aveva avuto una relazione sentimentale.Gli orecchiniTutto ruoterebbe attorno a un paio di preziosi del valore di oltre 50mila euro, che l’uomo – oggi residente a Londra – avrebbe chiesto indietro dopo la fine del rapporto. Una richiesta che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata accolta con una reazione ben più che scomposta: Mega avrebbe incaricato una terza persona di contattare l’ex e intimidirlo, facendo leva su presunti legami con una famiglia mafiosa calabrese. Un chiaro tentativo, ipotizzano i magistrati, di costringerlo a lasciar perdere ogni rivendicazione sui gioielli.Il quadro accusatorioIl quadro accusatorio è stato messo nero su bianco nell’avviso di conclusione delle indagini firmato dal pubblico ministero Maurizio Ascione. Un passaggio che, nella prassi giudiziaria, precede spesso la richiesta formale di processo. Sullo sfondo, oltre al reato di estorsione, resta anche un’accusa di diffamazione, sempre ai danni dell’ex. Ma il punto centrale dell’inchiesta resta quel gesto che, se confermato, potrebbe segnare una svolta giudiziaria pesante per la showgirl. LEGGI TUTTO

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    Alcolock, come funziona e chi deve installare lo strumento che spegne l’auto se hai bevuto

    Era una delle novità più attese del nuovo Codice della Strada approvato dal governo lo scorso 14 dicembre e nelle ultime ore il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato il decreto per le modalità di installazione nelle auto (e non solo) dell’alcolock, il dispositivo che non fa avviare il mezzo se il conducente ha il tasso alcolemico superiore al consentito e, di conseguenza, impossibilitato a guidare.Come funziona l’alcolockAd annunciarlo è stato il Mit con una nota dove spiega che l’alcolock è un sistema che impedisce l’avvio del veicolo se il guidatore non supera un test dell’alito. “Il motore si accenderà solo se il livello di alcol risulterà pari a zero. L’obiettivo principale è scoraggiare la guida in stato di ebbrezza e aumentare la sicurezza stradale”. Questo dispositivo dovrà essere installato nelle autovetture dei conducenti che sono già stati multati per aver guidato con un tasso di alcol maggiore a 0,8 g/l e, quindi, per scoraggiare i recidivi che potranno guidare soltanto con il dispositivo installato a bordo.Chi dovrà installarloIl decreto ministeriale spiega che l’alcolock sarà installato su diverse categorie di veicoli adibiti al trasporto di persone e merci e che dovrà essere al passo con la normativa in vigore nell’Ue. I produttori hanno obblighi specifici, dei parametri, per installazione, uso e manutenzione ma saranno gli installatori autorizzati ad avere un ruolo cruciale perché dovranno applicare un sigillo speciale che sia in grado di prevenire qualsiasi tentativo di manomissione.Il conducente del mezzo dovrà essere in grado di mostrare i documenti originali che attestino l’avvenuta installazione e taratura dell’alcolock. Il Mit renderà noto a breve l’elenco di chi sarà autorizzato a montare l’alcolock oltre ai modelli di veicoli compatibili con ogni tipo di dispositivo sul sito web www.ilportaledellautomobilista.it. L’alcolock avrà una tecnologia avanzata in grado di memorizzare numerose informazioni: oltre al test vero e proprio rimarranno in memoria anche orario, giorno e i risultati dei vari esiti. In teoria, dunque, questi dati potranno servire alle autorità qualora ce ne fosse bisogno. Infine, i furbetti dovranno mettersi il cuore in pace perché il nuovo dispositivo riconoscerà qualsiasi tentativo di “soffio” non umano qualora a qualcuno venisse l’idea di farsi sostituire da qualcosa di meccanico. LEGGI TUTTO

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    Ambiente d’Italia: informazione ambientale libera, basata su dati e fatti

    Promuovere un’informazione ambientale indipendente, fondata su evidenze scientifiche, lontana da pregiudizi ideologici e da strumentalizzazioni politiche o commerciali: questo l’obiettivo di Ambiente d’Italia, iniziativa editoriale presentata giovedì 3 luglio a Roma, presso Palazzo Panfili (via Santa Maria dell’Anima 31A) durante una conferenza stampa.In un contesto in cui le crisi ambientali vengono spesso raccontate in modo distorto, il progetto si propone di fare chiarezza sulle cause reali e sulle misure necessarie per affrontarle, con uno sguardo pragmatico, trasparente e orientato alla crescita sostenibile del Paese.Ambiente d’Italia è uno spazio aperto al confronto tra esperti, accademici, imprese, associazioni e rappresentanti istituzionali che credono nella necessità di una narrazione ambientale rigorosa e inclusiva.L’evento sarà introdotto da Tommaso Cerno, direttore del quotidiano Il Tempo, e vedrà la partecipazione dei promotori del progetto. Il direttore responsabile è il giornalista Riccardo Pelliccetti. Fanno parte del Comitato Promotore:· Fabio Scoccimarro, Assessore Ambiente ed Energia, Regione Friuli Venezia Giulia· Lucia Eva Lionessi, Direttore Generale CISA Ambiente – Confindustria· Tommaso Cerno, Direttore de Il Tempo· Corrado Clini, già Ministro dell’Ambiente· Francesco Giubilei, Direttore Scientifico Fondazione Alleanza Nazionale· Elio Cadelo, Giornalista scientifico, inviato speciale RAI LEGGI TUTTO