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    “Cambia fornitore”: occhio alla truffa sul gas, come funziona

    Sono state molto numerose le segnalazioni di cittadini vittime di una nuova tipologia di truffa telefonica che invoglia a cambiare fornitore di gas dietro l’apparente (ma si tratta assolutamente di un falso) garanzia della Regione Lazio. Dall’altra parte della cornetta, infatti, falsi operatori si spacciano per dipendenti regionali proponendo contratti vantaggiosi.Non fornire dati sensibiliPer evitare che gli utenti più ignari potessero cadere in trappola, l’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) della Regione Lazio ha diramato una nota comunicando in maniera chiara e netta che non hanno nulla a che vedere con le forninture energetiche e che i cittadini non riceveranno mai nessuna telefonata per questioni del genere. “L’Urp della Regione Lazio ha ricevuto in queste ore numerose segnalazioni di cittadini che riferivano di essere stati contattati da un sedicente operatore regionale che proponeva cambi di fornitore del gas a prezzi vantaggiosi. Attenzione: si tratta di una truffa – affermano dalla Pisana – La Regione Lazio, naturalmente, non ha tra le proprie finalità istituzionali la gestione e/o la fornitura di qualsivoglia tipo di energia. La Regione Lazio, pertanto, invita i cittadini che dovessero ricevere telefonate simili a non fornire dati sensibili, a riagganciare immediatamente e a segnalare il numero sospetto alle autorità competenti”.Come funziona la truffaLo schema è quello classico e collaudato di tanti altri simili tentativi di truffa: gli operatori che contattano la gente si spacciano come funzionari della Regione formulando la finta offerta e poi, per concludere al meglio l’operazione, chiedono dati sensibili come quelli personali e bancari. Oltre a non fornire alcun dato, l’avviso è quello di interrompere immediatamente la conversazione e bloccare il numero telefonico in entrata. Si può anche chiedere aiuto alla Polizia postale che sta già provvedendo all’identificazione di queste telefonate con scopi fraudolenti. LEGGI TUTTO

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    Hai un figlio studente universitario? Cosa puoi scaricare nel 730 e come

    Quando in una famiglia un figlio frequenta l’università, le spese da sostenere sono davvero tante che riguardano non solo, ad esempio, il materiale didattico o la retta, ma anche l’affitto nei casi in cui si tratti di uno studente universitario fuori sede.In sede di dichiarazione dei redditi, però, alcuni dei costi sostenuti possono essere portati in detrazione fiscale.Vediamo come è possibile scaricare nel 730 queste voci.Spese universitarie: quali sonoOccorre evidenziare, innanzitutto, che tra le spese universitarie rientrano solo quelle riguardanti la frequenza ai corsi di studio, secondo quanto previsto dall’art. 15 del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) che prevede la possibilità di detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute per la frequenza di corsi di istruzione , si che si tratti di istituti statali che di quelle non statali: “Dall’imposta lorda si detrae un importo pari al 19 per cento dei seguenti oneri sostenuti dal contribuente, se non deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo (…) le spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, in misura non superiore, per le università non statali, a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali”.Pertanto, la detrazione spetta per la frequenza a:I corsi di laurea o di specializzazione.Corsi di perfezionamento e Master.Dottorati di ricerca.Corsi svolti presso Istituti tecnici superiori (ITS).Corsi presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.Possono essere portati in detrazione, le:Tasse di iscrizione e immatricolazione.Tasse per esami di profitto e di laurea.Partecipazione ai test d’ingresso.A quanto ammontanoCome scritto sopra, la detrazione ammonta al 19% e occorre ricordare che queste spese sono detraibili anche nel caso in cui non vengano portate in dichiarazione dal diretto interessato ma anche dai familiari su cui lo studente è “a carico” (quindi se non ha percepito redditi superiori a 4mila euro se l’età è inferiore ai 24 anni e 2.840,52 euro se l’età è superiore ai 24 anni).Per le università non statali esistono dei limiti massimi detraibili variabili in base all’ambito disciplinare e all’area geografica: LEGGI TUTTO

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    Il lobbista, il ministro e il traffico di influenze

    Stefano Vincenzi, da oltre quarant’anni in Mediobanca, responsabile degli Affari Legali dell’istituto, in pratica il lobbista di Piazzetta Cuccia, uomo che si muove con grande dimestichezza in ambienti come la Consob (da cui è stato più volte nominato esperto in occasione di gruppi di lavoro europei in materia di mercati) o l’Ivass, l’istituzione che vigila […] LEGGI TUTTO

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    Ok della Bce a Mps-Mediobanca

    La Banca Centrale Europea ha autorizzato l’offerta del Monte dei Paschi su Mediobanca. La notizia è stata battuta dall’agenzia Reuters nella tarda serata di ieri riportando l’indiscrezione di una fonte a conoscenza della situazione. Un portavoce della banca centrale europea ha rifiutato di commentare.Con l’ok di Francoforte l’avvio potrebbe avvenire a inizio luglio, per chiudere entro il 25 settembre, data dell’assemblea straordinaria di Piazzetta Cuccia sull’offerta per Banca Generali lanciata a fine aprile. Nel risiko bancario che da mesi riempie le cronache finanziarie e registra le prese di posizione della politica, oltre che l’intervento della magistratura, gli oltre tre mesi di tempo presi dal cda di Mediobanca con il rinvio dell’appuntamento dei soci hanno dato la possibilità all’offerta pubblica di scambio lanciata da Siena di fare in pieno il suo corso. Se Siena decidesse di lasciare l’offerta sul mercato il più a lungo possibile (40 giorni di Borsa aperta) l’operazione si chiuderebbe comunque prima del 25 settembre. L’assemblea di Mediobanca su Banca Generali in prospettiva perde comunque senso. O perché lo stemma di Siena sventolerà su Piazzetta Cuccia oppure perché, se l’offerta non andrà in porto, col venir meno della passivity rule Alberto Nagel non avrà bisogno dell’ok dei soci.A maggio si era intanto acceso già il semaforo verde dell’Ivass, l’autorità di vigilanza delle assicurazioni. Il provvedimento, preso dal Direttorio integrato, è firmato digitalmente dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. LEGGI TUTTO

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    Scadenza Imu mancata: come regolarizzare il pagamento con il ravvedimento operoso

    Il 16 giugno è scaduto il termine per versare l’acconto Imu 2025. Chi si fosse dimenticato, o avesse avuto difficoltà nel pagarlo entro tale termine, può ancora mettersi in regola, grazie al cosiddetto ravvedimento operoso. Si tratta di una procedura che consente di pagare l’imposta in ritardo, applicando sanzioni e interessi ridotti rispetto a quelli ordinari. Vediamo insieme come cogliere questa opportunità per mettersi in regola, evitando problemi (e costi maggiori).Chi deve pagare l’ImuL’Imposta municipale propria, o unica, (Imu) non riguarda tutti. È dovuta da proprietari di seconde case, possessori di immobili commerciali, fabbricati industriali o strumentali, titolari di aree edificabili e terreni agricoli (salvo esenzioni particolari), concessionari di aree demaniali e locatari in leasingLa prima casa è invece esente, a meno che non si tratti di un’abitazione di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9): in quel caso l’Imu si paga, ma con una detrazione fissa di 200 euro.Come si calcola l’accontoLa prima rata dell’Imu 2025 è pari al 50% dell’imposta annuale, calcolata (salvo eccezioni) sulla base delle aliquote deliberate per il 2024. L’eventuale conguaglio, in base alle nuove aliquote 2025, si effettuerà a dicembre con il saldo.C’è però un’eccezione: se il Comune di riferimento ha già approvato e pubblicato le nuove aliquote 2025 con la procedura digitale prevista dal Dipartimento delle Finanze, è possibile utilizzarle fin da ora.La base imponibile si ottiene rivalutando del 5% la rendita catastale dell’immobile, moltiplicandola per il coefficiente previsto per la categoria catastale. Su questo importo si applica poi l’aliquota comunale.Modalità di pagamentoL’Imu si può pagare in due modi, e cioè tramite modello F24, anche online, o con bollettino postale, se previsto dal Comune, sul conto corrente postale n. 1008857615 intestato a “Pagamento Imu”. In ogni caso, il consiglio è di consultare il sito del proprio Comune, dove spesso è disponibile un simulatore per il calcolo automatico dell’importo dovuto.Ravvedimento operoso: quanto costa il ritardoChi ha saltato la scadenza del 16 giugno può regolarizzarsi nei giorni successivi, ma dovrà aggiungere una piccola sanzione proporzionale al ritardo, oltre agli interessi legali (attualmente allo 0,23% annuo). Ecco le tre finestre principali per il ravvedimento:Entro 14 giorni (cioè fino al 30 giugno): sanzione dello 0,083% per ogni giorno di ritardo;dal 15° al 30° giorno (dal 1° al 15 luglio): sanzione fissa dell’1,25%;tra 30 e 90 giorni (dal 16 luglio in poi): sanzione dell’1,39%.Più si aspetta, insomma, più cresce l’importo da pagare. Vale quindi la pena intervenire subito, soprattutto se si tratta di piccole somme. LEGGI TUTTO

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    La cordata Bancomat insieme a Epi Company per rafforzare l’autonomia europea nei pagamenti

    L’alleanza EuroPA (European Payments Alliance) – rappresentata da Bancomat, Bizum, Mb Way (Sibs) e Vipps MobilePay – ed Epi Company hanno annunciato l’avvio di una cooperazione finalizzata a sviluppare soluzioni in grado di rispondere rapidamente alla sfida della sovranità europea nei pagamenti, con particolare riferimento alle transazioni transfrontaliere. L’obiettivo è permettere ai cittadini europei di […] LEGGI TUTTO

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    Dazi, Giorgetti dà la sveglia a Bruxelles: “L’incertezza costa, basta tergiversare”

    L’incertezza ha un costo. Giancarlo Giorgetti sollecita un accordo commerciale nel più breve tempo possibile tra Bruxelles e Washington. Raggiungere un accordo in tempi brevi è doppiamente importante. Oltre a sgombrare il campo dalla spada di damocle di possibili dazi al 50% sui prodotti europei diretti agli Stati Uniti in caso di mancata intesa entro il 9 luglio, porrebbe fine all’attuale fase di limbo che ha come inevitabile conseguenza un freno a mano tirato per l’attività economica. “Ho più volte evidenziato come anche l’incertezza abbia un prezzo ha scritto ieri il ministro dell’Economia nella lettera inviata a Stefano Lucchini, presidente dell’American Chamber, che ha riunito a Milano l’annuale assemblea e nel negoziato sui dazi varrebbe la pena di chiudere al più presto anziché lasciare che l’incertezza continui a frenare scambi ed investimenti”. Nel ricordare come gli inglesi abbiamo appena chiuso al G7 di Kananaskis un accordo su dazi attorno al 10%, Giorgetti ha ammesso che ad oggi appare “impossibile per l’Unione strappare condizioni migliori e quindi forse vale la pena di chiudere al più presto anche noi al 10%”. Il numero uno di via XX Settembre non ha mancato di porre l’accento sulle divisioni in seno all’Ue che “fatica a definire posizioni comuni, perché i suoi Paesi membri hanno interessi diversi. A Bruxelles si impostano allora dei complicati processi burocratici mirati a definire almeno un minimo comun denominatore con cui presentarsi al tavolo negoziale”. Questo si somma a “una sempre più evidente divaricazione strutturale tra i due lati dell’Atlantico. Da un lato vi è un Paese unico come l’America che spinge verso la massima deregolamentazione, la detassazione e l’accelerazione dello sviluppo tecnologico; dall’altro vi è un blocco di Paesi diversi come l’Unione Europea: iper-regolatorio, lento ed in chiaro ritardo tecnologico”.Sull’idea di dazi reciproci al 10%, imone Crolla, consigliere delegato di American Chamber, a margine dell’assemblea che si è svolta a Palazzo Mezzanotte ha osservato: “Speriamo che l’Europa faccia delle concessioni che sono doverosamente richieste dal partner americano, ma riteniamo che anche se fossero mantenuti i dazi al 10% ciò non pregiudicherebbe la validità e la forza della relazione commerciale Italia-Stati Uniti”.Giorgetti comunque non è solo nel pressing per un cambio di passo dei negoziati. Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha bollato come “troppo complicato” l’attuale approccio nelle trattative da parte della Commissione. “Negoziare 400, 500 o 600 codici doganali diversi con gli americani ora non è il momento giusto e non è la questione giusta. Abbiamo bisogno di decisioni rapide e congiunte per quattro o cinque grandi settori industriali”, ha tagliato corto ieri Merz citando auto, chimica, farmaceutica e meccanica come i comparti da mettere in cima alle priorità. La Germania è in effetti il paese più esposto al macigno dei dazi. Le ultime simulazioni dell’Istituto Ifo indicano per l’industria manifatturiera tedesca il rischio di una contrazione del 2,8% se non ci sarà un’intesa sui dazi, con l’export teutonico verso gli Usa in picchiata del 38,5%. LEGGI TUTTO

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    “L’emozione di essere italiani” corre sui binari delle Ferrovie

    “L’emozione di essere italiani” è forte e solida. Come il ferro che non è solo materia: è ciò che, da oltre un secolo, tiene insieme l’Italia e ne incarna la forza e la tenacia. Ferro che corre, collega, resiste. Come quello dei binari, dei ponti, delle gallerie, delle stazioni e dei treni che ogni giorno attraversano il Paese. Ma è anche quello che prende forma nel lavoro quotidiano di chi fa muovere l’Italia: le persone del Gruppo FS, che con energia e competenza contribuiscono ogni giorno alla crescita del Paese. È questo il senso di quell'”emozione di essere italiani”, titolo della nuova campagna istituzionale di FS, in onda da ieri con una pianificazione multicanale. Alla proiezione in anteprima del nuovo spot, ieri a Roma, sono intervenuti il Presidente del Gruppo FS, Tommaso Tanzilli, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Stefano Antonio Donnarumma, e il Chief Corporate Affairs, Communication e Sustainability Officer, Giuseppe Inchingolo. Alla presentazione ha preso parte anche il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Presenti anche l’ex campionessa di sci alpino, Deborah Compagnoni, e il campione mondiale di para-snowboard, Jacopo Luchini. “Con questa campagna abbiamo voluto dare voce al valore autentico del lavoro quotidiano delle donne e degli uomini del Gruppo FS, vera spina dorsale della nostra azienda. È grazie al loro impegno e alla loro competenza che visione e progettualità si trasformano in risultati concreti”, ha dichiarato il Presidente del Gruppo FS, Tommaso Tanzilli.”La nostra missione più ambiziosa è creare connessioni fisiche, sociali, culturali in grado di unire territori, rafforzare comunità e promuovere una mobilità sempre più integrata, accessibile e sostenibile. Oggi l’Italia affronta una sfida decisiva: accelerare la transizione ecologica e digitale, colmare i divari infrastrutturali tra Nord e Sud e dare piena attuazione agli investimenti strategici del PNRR. Il contributo del Gruppo FS sarà fondamentale per accompagnare il Paese verso un futuro più connesso, inclusivo e competitivo”.”Il Paese sta attraversando la più grande trasformazione infrastrutturale della sua storia, e il Gruppo FS è chiamato a svolgere un ruolo da protagonista in questo cambiamento – ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma – Con i 100 miliardi di euro previsti dal nostro Piano Strategico, il più ambizioso mai realizzato dal Gruppo, puntiamo a modernizzare la rete ferroviaria e stradale, ridurre i divari territoriali e costruire un sistema di mobilità integrato e sostenibile, all’altezza delle sfide future. Un piano che non riguarda solo le infrastrutture, ma contribuisce concretamente alla crescita dell’Italia, generando occupazione e valore economico. I 1.200 cantieri attivi ogni giorno, molti dei quali concentrati nei mesi estivi per ridurre gli impatti sui pendolari che si spostano per lavoro o studio, rappresentano il volto concreto di questo impegno”. LEGGI TUTTO