More stories

  • in

    Dramma a Chioggia, aggredisce l’ex fidanzata: la donna lo denuncia e lui si toglie la vita

    La donna è stata trasferita d’urgenza in ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita. La vittima e il suo ex fidanzato lavoravano entrambi per la stessa ditta, la Veritas, società che gestisce i rifiuti.Donna aggredita a Chioggia – Nanopress.itLa vittima lo aveva denunciato ai carabinieri. Scoperto il fatto, l’uomo – un 50enne di Noale – si è tolto la vita. Il suicidio risalirebbe a un paio di giorni fa. Dramma a Chioggia: 50enne si suicida dopo essere stato denunciato dall’ex fidanzataHa aggredito la sua ex fidanzata, così lei ha sporto denuncia ai carabinieri. Quando lui ha scoperto di essere stato denunciato, ha deciso di farla finita. La vittima del tentato omicidio è una donna di 35 anni, che è ricoverata all’ospedale dell’Angelo, ma non è in pericolo di vita. L’uomo, un 50enne di Nole, è stato trovato senza vita nella sua abitazione a Noale. Il suicidio risalirebbe a un paio di giorni fa.I due avevano avuto una relazione che negli ultimi tempi era diventata piuttosto turbolenta. La vittima e il suo ex fidanzato lavoravano entrambi per la stessa ditta, la Veritas, società che gestisce i rifiuti. LEGGI TUTTO

  • in

    Scontro fra auto sulla A9, sei feriti: 12enne in gravi condizioni

    L’incidente è avvenuto questa mattina sull’autostrada A9 dei Laghi tra le uscite di Fino Mornasco e Lomazzo, in provincia di Como. Incidente sull’A9, sei feriti – Nanopress.itSei sono le persone rimaste ferite, tra cui anche un ragazzino di 12 anni, che è stato soccorso con l’elicottero e trasferito d’urgenza all’ospedale di Bergamo. La dinamica dell’incidente è tuttora oggetto di indagine. La notte scorsa un altro grave incidente si è registrato a Bosco di Sona, nel veronese. Un’auto – con a bordo una coppia di coniugi – è finita contro un albero e poi ha preso fuoco. Per la donna non c’è stato nulla da fare.Incidente sull’A9: sei feritiGrave incidente stradale questa mattina lungo l’autostrada A9, a Fino Mornasco, in direzione Milano. Due auto si sono scontrate frontalmente nel punto in cui c’è uno scambio di carreggiata. Sei persone sono rimaste ferite. Tra loro una ragazza di 16 anni e un ragazzino di 12, che versa in gravi condizioni ed è stato trasferito con l’elisoccorso all’ospedale di Bergamo. Il dispiegamento dei soccorsi è stato notevole, con tre ambulanze, l’automedica e l’elicottero del 118, oltre ai vigili del fuoco e alla polizia stradale che sono intervenuti sul posto. Il traffico è stato bloccato in entrambe le direzioni a causa dell’incidente, e le code hanno causato notevoli disagi agli automobilisti. Poco dopo le 11 l’autostrada è stata riaperta.La dinamica dell’incidente sarà oggetto di indagine da parte delle forze dell’ordine.Incidente a Verona: morta una donna, grave il maritoUn altro grave incidente si è registrato intorno alla mezzanotte di giovedì a Bosco di Sona, provincia di Verona. L’auto su cui viaggiava una coppia di coniugi è sbandata, per cause ancora in corso di accertamento, finendo contro un platano lungo la Strada regionale 11. Incidente a Bosco di Sona, morta una donna – Nanopress.itL’impatto è stato così violento che il veicolo ha preso fuoco, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme e collaborare con i sanitari per prestare soccorso ai due occupanti, soccorsi in prima battuta dagli automobilisti di passaggio.La donna è morta poco dopo il ricovero all’ospedale di Borgo Trento a Verona. Il marito è tuttora ricoverato in gravi condizioni. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente e accertare perché la vettura su cui viaggiava la coppia sia finita fuori strada. LEGGI TUTTO

  • in

    Milano, cerca di aggredire gli agenti: poliziotto spara e ferisce un 36enne egiziano

    Il 36enne rimasto ferito era stato appena denunciato per rapina. Al momento si trova all’ospedale Niguarda di Milano. Agente ferisce un 36enne egiziano a Milano – Nanopress.itL’episodio arriva a poco più di 24 ore dall’aggressione in cui è rimasto gravemente ferito il viceispettore Christian Di Martino. Il militare – le cui condizioni sono stabili, ma in lieve miglioramento – si trova tuttora ricoverato all’ospedale Niguarda, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.Nuova aggressione a Milano: agente ferisce un 36enne egizianoPaura nella notte in piazza Luigi di Savoia a Milano. Un egiziano di 36 anni è stato ferito da un colpo di pistola esploso da un agente di polizia. L’uomo, che è richiedente protezione internazionale ed è risultato positivo a cannabis e cocaina, aveva attaccato la polizia con delle pietre. Dopo aver tentato di bloccarlo con un taser, uno degli agenti ha sparato un colpo di pistola alla spalla sinistra dell’egiziano. Il ferito è stato portato all’ospedale Niguarda.Da accertamenti d’archivio, il 36enne risulta incensurato e aveva fatto istanza per protezione internazionale a Belluno, ma la pratica era stata rigettata per irreperibilità. Al momento è intubato perché ha avuto un versamento ai polmoni, ma non è in pericolo di vita. La prognosi è di 60 giorni. Poco prima di essere ferito, era stato denunciato per rapina ai danni di un 42enne marocchino. Una volta uscito dalla stazione di polizia, ha iniziato a dare in escandescenze in piazza Luigi di Savoia. A quel punto è arrivata una pattuglia. Un agente ha provato a fermarlo con il taser, senza riuscirci. L’egiziano ha continuato a inveire contro i poliziotti, armeggiando una fionda rudimentale, così uno degli agenti ha esploso un colpo, ferendolo alla spalla.Le condizioni del viceispettore Di MartinoL’episodio violento della scorsa notte arriva a poco più di 24 ore dall’aggressione che ha causato il grave ferimento del viceispettore di polizia Christian Di Martino. Il poliziotto, originario di Ischia ma operativo a Milano, è stato ferito da un 37enne marocchino con numerosi precedenti penali. Poco dopo le 23 di mercoledì sera, è stata allertata una pattuglia in zona stazione Lambrate perché un uomo stava lanciando pietre contro i treni. Uno dei massi aveva ferito una donna. Viceispettore ferito a Milano – Nanopress.itA quel punto, il viceispettore Di Martino ha tentato di fermato il 37enne con il taser, per impedirgli di finire sotto un treno. L’uomo lo ha colpito per tre volte con un coltello. L’agente è stato soccorso da due colleghi, poi trasferito al Niguarda, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato quattro ore.Al momento le sue condizioni sono stabili, ma in lieve miglioramento. La prognosi resta riservata. LEGGI TUTTO

  • in

    Blitz dei carabinieri, catturato il boss latitante Francesco Abbinante

    Francesco Abbinante era latitante dal 9 gennaio scorso, quando era riuscito a sfuggire a un blitz. Il reggente dell’omonima famiglia malavitosa è stato arrestato mentre si trovava in un’abitazione del casertano. Arrestato il boss Francesco Abbinante – Nanopress.itA concorrere al suo arresto è stato il suo bull terrier. I militari hanno riconosciuto l’animale e, tenendolo d’occhio per alcuni giorni, sono riusciti a risalire al covo del boss, che lo scorso novembre era sfuggito a una retata conclusa con l’arresto di 37 persone. Arrestato il latitante Francesco AbbinanteFrancesco Abbinante, il 25enne rampollo e reggente dell’omonima famiglia malavitosa di Secondigliano, è stato arrestato questa mattina grazie all’aiuto del suo bull terrier. Il cane, che i carabinieri conoscevano bene, ha consentito ai militari di incastrarlo. I carabinieri hanno infatti avvistato l’animale per le strade di Castel Volturno (Caserta) e hanno capito che il giovane boss doveva nascondersi da quelle parti.Per giorni hanno tenuto d’occhio un’abitazione, fino a quando – da una finestra – hanno visto sporgersi una persona. A quel punto è scattato il blitz e Abbinante è stato arrestato. Al momento dell’arresto era solo in casa. Lo scorso novembre, il boss era sfuggito a una retata che ha portato all’arresto di 37 persone, legate al clan Abbinante, coinvolto in numerose faide di Scampia. Abbinante è stato trasferito nel carcere di Secondigliano, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.Non è la prima volta che l’amore per gli animali aiuta a incastrare un latitante: nel 2006, un altro Francesco Abbinante, parente dell’attuale reggente, fu arrestato quando i carabinieri seguirono un fattorino incaricato di consegnare 9 pizze e scoprirono l’abitazione dove si nascondeva. Lo scorso anno, un altro boss fu arrestato grazie alla “complicità” del suo cane. Fu proprio il cagnolino di Luigi Cacciapuoti a indicare ai carabinieri dove si nascondeva il suo padrone. LEGGI TUTTO

  • in

    Incendio in un’abitazione a Lucca, morta una donna

    I soccorsi si sono rivelati inutili. Per la vittima, una donna di 63 anni, non c’è stato nulla da fare. Incendio in un’abitazione a Lucca, donna trovata morta – Nanopress.itDai primi accertamenti, le cause del rogo sembrerebbero di natura accidentale. Incendio nella notte a Lucca: donna trovata morta in casaDramma nella notte appena trascorsa in un’abitazione di San Lorenzo a Vaccoli, provincia di Lucca. Una donna di 63 anni – le cui generalità non sono ancora state rese note, è stata trovata morta nella sua casa, in cui è divampato un incendio. La vittima sarebbe deceduta a causa delle esalazioni. Probabilmente è stata colta nel sonno dalle fiamme e non ha avuto neppure il tempo di provare a fuggire.Sulle cause delle fiamme – stando a quanto emerso dai primi accertamenti – sarebbero accidentali. Sul posto intervenuti i vigili del fuoco, la polizia e i sanitari inviati dal 118. La chiamata ai vigili del fuoco è arrivata intorno alle 3 della scorsa notte. Quando i soccorritori sono riusciti a entrare in casa, una villetta indipendente, hanno trovato il corpo della donna riverso sul letto.Sul posto sono al lavoro diverse squadre di polizia. La salma della vittima è stata affidata all’autorità giudiziaria, che potrebbe disporre l’esame autoptico, anche se non sembrano esserci dubbi sulle cause del decesso. LEGGI TUTTO

  • in

    Aborto, manifestazione al Senato in attesa della discussione: “Fuori i ProVita dai consultori”

    “Ho abortito, non mi vergogno. Mio il corpo, mia la scelta”, si legge su uno dei tanti cartelli che le manifestanti espongono con fierezza durante il presidio – organizzato a Roma, proprio davanti a Palazzo Madama, da Non Una Di Meno e dalla Rete nazionale consultori e consultorie – per opporsi all’emendamento che prevede la presenza di volontari ProVita all’interno dei consultori e che domani è atteso in Senato per la discussione.Manifestazione a Roma davanti Palazzo Madama – Nanopress.itLe manifestanti e i manifestanti chiedono di eliminare la violenta norma dalla legge 19 sul Pnrr – ennesimo umiliante attacco alla libertà di scelta e autodeterminazione della donna –  e di sopperire alle numerose mancanze istituzionali rispetto al funzionamento dei consultori, “per tutte le persone che attraversano queste strutture sociosanitarie di territorio laiche e gratuite sia che scelgano la maternità, la genitorialità o l’aborto”.La manifestazione davanti al Senato per tutelare il diritto all’abortoL’emendamento, proposto da Lorenzo Malagola di Fratelli d’Italia, che prevede (all’articolo 44 della legge 19 sul Pnrr) l’introduzione di associazioni antiabortiste all’interno dei consultori, ha suscitato l’indignazione generale all’interno del Paese.La modifica, votata alla Camera la settimana scorsa, dovrebbe giungere in Senato domani. Per questo motivo, numerose le persone che oggi si sono mobilitate a fianco di Non Una Di Meno e della Rete nazionale consultori e consultorie per affermare la propria libertà ed esprimere la più profonda riprovazione dinanzi all’ennesima proposta dell’attuale governo che punta ad offendere e reprimere i diritti delle donne.La causa è particolarmente sentita, anche dalle opposizioni politiche, proprio perché all’interno del nostro Pese il diritto all’aborto è da sempre sotto attacco. I dati, infatti, dimostrano che i medici obiettori sono numericamente superiori a chi invece è disposto a praticarlo. Di conseguenza, molto spesso, una donna si ritrova a dover addirittura cambiare regione per esercitare un proprio diritto riconosciuto dalla stessa legge italiana. Manifestazione contro i ProVita nei consultori – Nanopress.itLa presenza di associazioni antiabortiste all’interno dei consultori rappresenta, dunque, l’ennesima violenza nei confronti delle donne che scelgono liberamente di abortire già consapevoli di tutte le difficoltà che il caso prevede.Tra bandane rosa, slogan e cori, numerose le persone che oggi si sono riunite dinanzi a Palazzo Madama per rivendicare a gran voce i diritti delle donne, sottolineando che non sono più accettabili attacchi di questo tipo da parte di una classe politica indifferente e repressiva.Si è manifestato per un aborto sicuro e libero, per rivendicare l’autodeterminazione delle donne e soprattutto per impedire che – oltre ai numerosi obiettori già presenti – possano avere accesso anche i pro-life all’interno dei consultori (attraverso finanziamenti provenienti da fondi del Pnrr, tra l’altro).Le opposizioni chiedono di eliminare l’emendamento proposto da Fratelli d’ItaliaAnche le opposizioni politiche, tra cui M5S, Pd, Avs e Iv, hanno espresso il loro dissenso nei confronti dell’emendamento proposto dal centrodestra. A tal proposito, è stato depositato proprio oggi un ordine del giorno al Senato da parte del Partito democratico.L’Odg, firmato dall’ex ministra della Sanità Beatrice Lorenzin e dal senatore Francesco Boccia, chiede di garantire la piena attuazione della legge 194 e di non assaltare il diritto delle donne “ad avere accesso ad un’interruzione volontaria di gravidanza”.In ogni caso, l’emendamento è atteso per la discussione a Palazzo Madama domani. LEGGI TUTTO

  • in

    Migranti, ritardo per i centri in Albania: non apriranno prima di novembre

    Il ministero della Difesa ha ufficialmente comunicato che i lavori relativi ai centri per migranti in Albania – iniziati lo scorso 23 marzo – non termineranno prima del 10 novembre 2024. Migranti, salvataggio Ocean Viking – Nanopress.itQuesto smentisce la propaganda messa in atto dal governo Meloni, nella quale si era affermato con certezza che i centri sarebbero stati avviati entro il 20 maggio 2024.Il governo si smentisce sull’apertura dei centri per migranti in AlbaniaLo scorso 23 marzo sono dunque iniziati ufficialmente i lavori per la costruzione dei centri per migranti in Albania. Nati – attraverso un accordo tra il governo italiano e quello albanese – con l’intento di alleggerire l’Italia rispetto la gestione dei migranti, i centri dovevano essere operativi a partire dal 20 maggio 2024.Nelle ultime ore però – come riportato da Repubblica – il ministero della Difesa ha comunicato che i centri, in realtà, saranno pronti per la consegna precisamente 233 giorni dopo l’inizio dei lavori, ossia non prima del 10 novembre.I lavori, dunque, stanno muovendo i primi passi e, visti i ritmi e le diverse problematiche che si stanno riscontrando a livello territoriale, sarà praticamente impossibile terminarli entro il mese prossimo.Non solo, a quanto pare, i primi documenti confermano ulteriormente il flop dell’intero progetto proposto dal governo Meloni.Migranti a Porto Empedocle -Nanopress.itIn particolare, i costi – che inizialmente dovevano ammontare già alla cifra da capogiro di 150 milioni di euro all’anno moltiplicati per cinque anni – potrebbero facilmente raggiungere la cifra di un miliardo di euro.Questo perché vanno calcolate tutte le spese aggiuntive. Ad esempio, quelle per la sanità e i trasporti o anche quelli che riguardano i subappalti delle tre strutture.A questi vanno aggiunti i costi per la realizzazione del centro di detenzione per richiedenti asilo da 880 posti, diviso in due aree, una adibita a Cpr e un’altra che fungerà da vero e proprio carcere.I nuovi risvolti non hanno fatto altro che accentuare le numerose critiche della classe politica (e non solo) rispetto al controverso progetto Italia-Albania proposto dalla premier Meloni.“In un decreto di marzo hanno aggiunto altri 65 milioni di euro, sfondando il tetto dei 700 milioni totali. Una cifra spropositata per fare una cosa completamente inutile”.Afferma il deputato del Pd Matteo Mauri.Le caratteristiche dei nuovi centriIl ministero dell’interno ha, dunque, pubblicato il bando di gara per la gestione delle tre strutture. La prima sorgerà nei dintorni del porto di Shengjin, a circa 70 chilometri a nord di Tirana. Le altre due, invece, saranno allestite a Gjader, nell’entroterra.I tre complessi potranno accogliere circa mille persone (escluse le donne incinta, i minori e le persone fragili).Secondo il bando, il centro del porto di Shengjin sarà dotato di un ambulatoria medico, una stanza per le visite e una stanza di isolamento. A Gjader vi saranno invece tre sale per le visite, un laboratorio di analisi, una stanza per radiografie ed ecografie e una sala per visite psicologiche e psichiatriche. LEGGI TUTTO

  • in

    Crollo del cantiere a Firenze: continuano le ricerche per l’ultimo disperso

    Quattro i corpi recuperati fino a questo momento dal crollo del cantiere a Firenze, avvenuto lo scorso 16 febbraio. Dopo l’apertura dell’inchiesta per omicidio plurimo colposo della procura di Firenze, continuano senza sosta le ricerche per l’ultimo disperso. Intanto dalle indagini è risultato che due delle vittime erano state assunte a nero.Crollo cantiere a Firenze – Nanopress.itLa ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato l’arrivo di un pacchetto di norme ad hoc; specificando, poi, che per conoscere precisamente le dinamiche dell’incidente e la conseguente attribuzione delle responsabilità è necessario approfondire le indagini. Il crollo del cantiere a FirenzeContinuano senza sosta le indagini e le ricerche per l’ultima vittima del terribile incidente avvenuto in un cantiere di un supermercato Esselunga a Firenze. A quanto pare – durante la costruzione – una trave di cemento di 20 metri si è spezzata, colpendo in pieno alcuni operai.“Non abbiamo mai interrotto neanche durante la notte le operazioni di soccorso. Speriamo di arrivare all’obiettivo”.Afferma Luca Cari, dirigente dei vigili del fuoco e responsabile della comunicazione di emergenza, specificando che le operazioni non sono di semplice attuazione a causa del fatto che gli operatori sono costretti a camminare sul grande blocco di cemento crollato, il quale, in determinati punti è ancora semi fresco.Trave crollata nel cantiere a Firenze – Nanopress.itQuattro le salme recuperate fino a questo momento, un disperso e tre feriti. L’uomo che manca all’appello è Bouzekri Rachimi, marocchino di 56 anni.Intanto, dalle indagini è emerso che due delle quattro vittime erano stati assunti a nero. Questo ha portato la procura ad aggiungere nuove ipotesi di reato all’interno dell’inchiesta aperta per omicidio colposo. A tal proposito la ministra Calderone ha annunciato l’arrivo di un pacchetto di norme in Consiglio dei Ministri.“In questo momento è ancora presto per definire quella che è la dinamica dell’incidente e le responsabilità – spiega la ministra – Dobbiamo stringerci alle famiglie dei morti e dei feriti perché credo che questa sia la cosa principale”.Le ricercheIl cantiere è stato posto sotto sequestro, inoltre è stato introdotto il divieto di sorvolo fino a 300 piedi di altezza, così da impedire l’intromissione di curiosi (anche attraverso l’utilizzo di droni) in un momento così delicato a livello giudiziario.Va inoltre specificato che le ricerche richiedono un altissimo livello di precisione, essendo il cantiere particolarmente instabile, così come la rimozione dei materiali per cercare di giungere ad un risultato. Durante la notte, inoltre, gli operatori si sono concentrati su uno specifico punto, nel quale – secondo alcuni calcoli – avrebbe potuto trovarsi il corpo dell’ultimo disperso. Purtroppo però le operazioni non hanno condotto ad alcun esito. LEGGI TUTTO