4 Novembre, le celebrazioni al porto militare di Ancona
4 Novembre, le celebrazioni al porto militare di Ancona | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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Ascolta la versione audio dell’articoloScende di 278mila euro, a quota 180.031 euro il reddito di Giorgia Meloni relativo al periodo d’imposta 2024, quasi dimezzato rispetto ai 459.460mila euro dell’anno precedente. E nel Governo, nonostante manchino ancora alcuni dati, il più “ricco” risulta essere il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con 259.716 euro dichiarati al Fisco. La fotografia arriva dalle prime informazioni sulle variazioni patrimoniali del 2025 comunicate dai parlamentari e pubblicate online sul sito della Camera.Meloni, la variazione registra l’acquisto della villa al TorrinoPer la premier, l’istantanea rileva l’«acquisto definitivo nuova abitazione come prima casa»: si tratta della villa comprata al Torrino, oggetto di una interrogazione parlamentare di Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi (Italia Viva) presentata a inizio anno che chiedeva di fare chiarezza sui lavori di ristrutturazione intervenuti, dai permessi urbanistici alla trasparenza di pagamenti e forniture. Innescata da un articolo del Fatto Quotidiano, l’interrogazione domandava anche se per la ristrutturazione dell’immobile «siano stati usati fondi pubblici o risorse per la sicurezza» e di rendere pubblico «l’elenco dei fornitori e le modalità di pagamento, bonus fiscali e detrazioni utilizzate per i lavori», con l’obiettivo di «verificare trasparenza, coerenza fiscale e assenza di favoritismi». La villa ha ospitato, da ultimo, alcune riunioni di governo sulla manovra finanziaria per il 2026.Loading…Per Tajani oltre 30mila euro in piùSe sono assenti i redditi del vicepremier leghista Matteo Salvini, sono pubblici invece quelli dell’altro vice azzurro, Antonio Tajani, che rispetto allo scorso anno dichiara oltre 30mila euro in più, 187.673 euro in tutto. Tra gli altri ministri, oltre al reddito di Nordio, si attestano sopra i 100mila il titolare del Mimit Adolfo Urso (126.340), quello della Salute Orazio Schillaci (102.176), dei Rapporti col Parlamento Luca Ciriani (100.701) e per le Disabilità Alessandra Locatelli (100.304). Invariato il dato comunicato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti (99.623), poco più elevato del reddito dichiarato dal titolare del Viminale, Matteo Piantedosi (96.514).Calenda a quota 122mila euro, Schlein 98milaGuardando ai leader politici, il numero uno di Noi Moderati, Maurizio Lupi, sale da 124.864 euro a 224.683. Nel centrosinistra non sono ancora pubblicati i documenti relativi ai responsabili di Iv e M5s, Matteo Renzi e Giuseppe Conte, mentre risulta invariato il reddito della segretaria del Pd, Elly Schlein, che resta fermo a 98.471 euro. Sopra i 100mila, invece, il leader di Azione, Carlo Calenda (122.285 euro) e anche Angelo Bonelli di Avs (102.802), che supera di poco il collega Nicola Fratoianni (98.979). LEGGI TUTTO
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Ascolta la versione audio dell’articoloUna «Mappa della Memoria» per conoscere i campi di prigionia, internamento e concentramento in Italia durante il periodo fascista. Dopo l’ok in Senato, arriva l’approvazione all’unanimità (225 sì) alla Camera per la proposta di legge, con primo firmatario il dem Francesco Verducci.La mappaVerrà quindi redatta una mappa dei campi attivi in particolare fra il 1922 e 1945, grazie al finanziamento di ricerche storiche, documentali e archivistiche, ma anche di manifestazioni, convegni, mostre, pubblicazioni e percorsi di visita.Loading…I fondiPer l’attuazione, infatti, è autorizzata la spesa di 300.000 euro per il 2025. Viene inoltre istituito un Fondo, con una dotazione di 1,2 milioni di euro per quest’anno, nello stato di previsione del ministero dell’Istruzione e del merito, per promuovere e incentivare, nel rispetto dell’autonomia scolastica, i viaggi nella storia e nella memoria.Oltre alla mappa, infatti, la proposta di legge prevede «la promozione dei viaggi nella storia e nella memoria presso i campi» per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.I tempiAdesso, è atteso un decreto del ministro dell’Istruzione e del merito, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, che definisca le modalità di utilizzo delle risorse, stabilendo anche la tipologia di spese finanziabili. LEGGI TUTTO
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Riforma giustizia, dopo approvazione comitati al lavoro su referendum | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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“I dati del 2024 indicano un incremento dei reati rispetto al 2023, ma quest’anno siamo in netta controtendenza con un decremento. Non voglio dire che va tutto bene, ma il governo ha messo in campo una serie di azioni (le operazioni ad alto impatto, le zone rosse) che vanno incontro all’aspirazione dei cittadini di avere maggiore sicurezza. Bisogna poi considerare l’incremento delle forze dell’ordine. Da quando siamo al governo abbiamo assunto circa 40mila”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al programma ‘Start’ di SkyTg 24. Il minisro ha ricordato che in passato “le forze di polizia sono state assoggettate alla spendinfìg review” con un taglio degli organici, “ora noi abbiamo stanziato fondi per le assunzioni straodinarie, per i rinnovi contrattuali, è stato assicurato un turnover al 100%: i soldi ci sono e ci saranno”. L’incremento della devianza minorile “è un problema reale. Il fenomeno è in crescita in particolare dopo il Covid. E’ un tema che coinvolge non solo l’attività di polizia. Servono soluzioni integrate, bisogna dare ai nostri giovani punti di riferimento. Noi abbiamo messo in campo con il decreto Caivano azioni che puntano ad affrontare anche questo problema”, ha aggiunto Piantedosi.
“Attualmente nei centri in Albania ci sono una quarantina di migranti. Abbiamo scelto questa strada in attesa che entrino in vigore i regolamenti europei”, ha proseguito il ministro parlando di immigrazione.
“Da giugno in poi questi centri credo funzioneranno e ci consentiranno di gestire un fenomeno molto complesso”, aggiunge il ministro spiegando poi riguardo alle spese che bisognerebbe domandarsi “quanto ci costerebbero per 3-4 anni nel nostro sistema di asilo, che prevede 35 euro pro capite, se non mandassimo lì, in Albania, i migranti che non hanno diritto a rimanere? Noi oggi spendiamo per l’accoglienza dei richiedenti asilo 1,4 miliardi di euro l’anno, una spesa ereditata da precedenti governi e ora in decremento, ma l’80% dei richiedenti asilo si rivela poi non averne diritto. Noi abbiamo preferito puntare su politiche di investimento di lungo periodo”. LEGGI TUTTO
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Guerra Ucraina, Polemiche dopo dichiarazioni Zakharova | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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Come ogni anno in Italia il 4 novembre si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Oggi nuovi conflitti si sono affacciati in Europa e nel Mediterraneo, interpellando la cornice di sicurezza costruita nel dopoguerra e le istituzioni poste a suo presidio”, scrive il capo dello Stato. “Il pericolo di allargamento del sanguinoso conflitto scatenato dalla aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa impone grande attenzione e un impegnativo sforzo di adattamento dello strumento militare, per la creazione di una comune forza di difesa europea che, in stretta cooperazione con l’Alleanza Atlantica, sia strumento di sicurezza per l’Italia e l’Europa”.
Mattarella: “Riconoscenza per chi fece l’Italia libera”
“Il 4 novembre segna la data in cui l’armistizio di Villa Giusti pose termine alla Guerra mondiale che aveva insanguinato l’Europa, con il coronamento del sogno risorgimentale dell’unità d’Italia. La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate che oggi celebriamo è momento di ricordo e di espressione della riconoscenza del Paese per quanto i cittadini in uniforme fecero, combattendo per fare dell’Italia una Nazione indipendente e libera, ispirata a valori democratici e di pace”, scrive Mattarella. “Il contributo delle Forze Armate – prosegue il capo dello Stato nel suo messaggio – in oltre un secolo e mezzo è stato prezioso per l’affermazione del ruolo internazionale del nostro Paese. Con grande professionalità e umanità, negli ultimi decenni, sono intervenute, su mandato della comunità internazionale, in soccorso a popolazioni e in contesti dove è stato urgente operare per la pace.
La giornata di Mattarella
Questa mattina il presidente della Repubblica all’Altare della Patria ha deposto una corona sulla Tomba del Milite Ignoto. Presenti anche la presidente del Consiglio Meloni e il presidente del Senato La Russa. Il capo dello Stato poi si è spostato ad Ancona dove ha partecipato a una cerimonia al Porto antico. In tarda mattinata è arrivato al Molo Luigi Rizzo. Con lui il ministro della Difesa Guido Crosetto e il Capo di Stato Maggiore Luciano Portolano. Il Capo dello Stato ha passato in rassegna i corpi delle Forze armate schierati sulla banchina, accolto dallo sventolio delle bandierine tricolori degli studenti nella tribuna a fianco di quella riservata alle autorità. La celebrazione si è conclusa con il passaggio delle Frecce Tricolori. Mattarella dopo l’esecuzione dell’inno nazionale e il passaggio della Pattuglia acrobatica, ha lasciato Ancona. LEGGI TUTTO
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Ascolta la versione audio dell’articoloFratelli d’Italia intende rivedere l’articolo 335 del Codice di procedura penale che disciplina la procedura attraverso cui avviene l’iscrizione nel registro delle notizie di reato ad opera del pubblico ministero. La proposta di legge, che si compone di un solo articolo e porta la prima firma del capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, prevede infatti che «in tutti i casi in cui sia ravvisabile una causa di giustificazione relativa alla notitia criminis pervenuta al pubblico ministero, questi debba procedere, entro il termine perentorio di sette giorni, ad accertamenti preliminari, al fine di valutare l’antigiuridicità o la legittimità della condotta e di evitare, se non strettamente necessaria, l’iscrizione nel registro degli indagati».Il riferimento a fatti di cronacaSecondo quanto si legge nella parte introduttiva allegata al provvedimento, «i recenti fatti di cronaca, ad esempio, relativi all’iscrizione nel registro degli indagati per “omicidio colposo a seguito di eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi” dei due agenti che hanno risposto al fuoco e neutralizzato l’aggressore del brigadiere Carlo Legrottaglie, rimasto ucciso, hanno evidenziato una falla nell’attuale sistema, come disciplinato dal codice di procedura penale». La procedura, si legge ancora, «presuppone l’iscrizione nel registro anche qualora sia ravvisabile una causa di giustificazione, come, ad esempio, lo stato di necessità, la legittima difesa o qualsiasi altra situazione, tipizzata dal codice penale, in presenza della quale un fatto, che nella normalità dei casi costituirebbe un reato, non assume tale carattere perché consentito o imposto dalla legge».Loading…L’ingiustificato calvario giudiziario«Sebbene l’iscrizione nell’apposito registro non implichi automaticamente che la persona iscritta sia considerata colpevole e nonostante che molto spesso le indagini si concludano con una richiesta di archiviazione – viene spiegato –, tale automatismo procedurale espone l’iscritto a una vera e propria gogna mediatica e, soprattutto, a un ingiustificato calvario giudiziario, a maggior ragione nei casi in cui si tratti di reati in cui è coinvolto personale appartenente alle Forze di polizia, per il quale l’iscrizione rappresenta un ‘atto dovuto’ anche in relazione a fatti commessi nell’esercizio delle funzioni». Ecco quindi che il registro degli indagati, «concepito come istituto a tutela del destinatario delle informazioni di garanzia che scaturiscono dall’iscrizione, spesso si è trasformato in una sorta di condanna anticipata per lo stesso, sottoposto a un pubblico processo sui mezzi d’informazione prima ancora di essere formalmente accusato».Bilanciare le due esigenzeRisulta, dunque, «necessario trovare una soluzione che, nel pieno rispetto del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, sia in grado di bilanciare due esigenze fondamentali: da un lato il diritto ad avvalersi delle garanzie derivanti dall’iscrizione nel registro degli indagati, quali, ad esempio, il diritto di nominare un difensore, la partecipazione a determinati atti, l’informazione di garanzia e l’accesso al registro stesso, dall’altro l’interesse a non subire le conseguenze dannose derivanti dall’iscrizione nel registro». LEGGI TUTTO


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