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    Sanità a pagamento per italiani all’estero, la proposta di Fratelli d’Italia

    Sei milioni di italiani all’estero potrebbero riuscire a continuare a usufruire dei servizi di sanità nazionale. La proposta viene da Fratelli d’Italia ed è stata depositata in commissione Sanità e Affari sociali della Camera. L’idea è nata dalla necessità di salvare i conti dello stato: chi, tra gli italiani residenti all’estero, obbligati per legge a iscriversi all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), volesse mantenere il diritto all’assistenza sanitaria italiana, potrebbe dover versare un contenuto annuale allo Stato. Se la proposta fosse approvata, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della norma si convertirebbe in un Dpcm.

    “Recuperare risorse ingenti”

    “Poiché il costo di un paziente italiano in Italia è, stando ai dati Istat, di 3mila euro l’anno”, ha affermato il deputato di Fdi Andrea Di Giuseppe, “e poiché si presume che queste persone si recherebbero in ospedale solo in casi eccezionali, è alquanto probabile che l’importo sarà di 1.500 euro l’anno, 200 euro in più, 200 euro in meno”. Secondo Di Giuseppe, “nelle casse dello Stato entrerebbero ogni anno 8,9 miliardi, ovvero il 31% circa dei 28 stanziati con la manovra 2024 e il decreto legislativo che avvia la riforma fiscale. Questa legge farà emergere i due terzi in più di italiani che oggi sono residenti stabilmente fuori dall’Italia, e che non si sono iscritti all’Anagrafe in quanto se lo avessero fatto avrebbero perso la tessera sanitaria”. Il deputato ha spiegato come l’obiettivo sia “recuperare risorse economiche ingenti”, partendo dalla considerazione che “ci sono persone che vivono e versano tasse all’estero, non contribuiscono in nessun modo a livello fiscale e usano l’assistenza sanitaria in Italia, pesando sulle casse dello Stato”. LEGGI TUTTO

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    Lega, all’evento a Roma non ci saranno i tedeschi di Afd né Marine Le Pen

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Appuntamento alle 14, allo studio 7 dei Roma Studios in via Tiburtina 521, nella Capitale»: è la chiamata alla kermesse di Identità e democrazia (gruppo di estrema destra del Parlamento europeo) organizzata dalla Lega di Matteo Salvini per sabato a Roma. «Sono già stati occupati i 1.500 posti disponibili» si è premurato di far sapere l’ufficio stampa del Carroccio per rispondere alle voci sul rischio flop per la scarsa adesione degli esponenti del partito.Annunciata la partecipazione di delegazioni europee «anche da Portogallo, Austria, Fiandre, Francia. Dei leader europei parleranno: André Ventura, Gerolf Annemans e Harald Vilimsky». A colpire sono due assenze: non ci saranno di Afd (Alternative für Deutschland), l’ultra-destra tedesca che conta 78 deputati nel Parlamento di Berlino. Né ci saranno esponenti di primo piano di Rassemblement National, il partito francese guidato da Marine Le Pen che a settembre 2023 partecipò al tradizionale raduno leghista di Pontida.Loading…André Ventura è il leader di Chega (in italiano, Basta!), partito di destra estrema fondato nel 2019 che alle elezioni in Portogallo della scorsa settimana ha triplicato i seggi, sconvolgendo gli equilibri della politica lusitana.A Roma ci sarà anche Gerolf Annemans, ex leader del Vlaams Belang, il partito fiammingo di ultra-destra che a poco meno di cento giorni dalle elezioni politiche in Belgio e dalle Europee raccoglie (secondo i sondaggi) il 27,8% dei consensi. Annemans è capodelegazione del Vlaams Belang all’Europarlamento e presidente del partito di Identità e democrazia.Il partito austriaco di destra Fpo sarà presente con Harald Vilimsky che partecipò anche alla manifestazione “Free Europe” a Firenze organizzata sempre dal gruppo Identità e democrazia. «Ne abbiamo abbastanza, noi rivogliamo i nostri Paesi, la nostra democrazia e la nostra libertà e anche la nostra sovranità» disse nel suo intervento di dicembre. LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Sguardo inquietante? Mi scuso con chi possa eventualmente sentirsi intimorito”

    È arrivata fino alla prima pagina del Wall Street Journal la foto che ha immortalato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni mentre ieri, durante il dibattito alla Camera, a un certo punto si è coperta la testa e il viso con la giacca. Un gesto che la premier ha fatto quando il leader di Alleanza Verde Angelo Bonelli, durante il suo intervento, le ha chiesto di non osservarlo “con quello sguardo inquietante”. Un momento che oggi la stessa Meloni è tornata a commentare sui suoi social: “Noto lo scalpore di diversi esponenti dell’opposizione perché alle parole del leader dei Verdi Bonelli rivoltemi in Aula, ‘non mi guardi con sguardo inquietante’, ho risposto coprendomi ironicamente il volto per non destare ansietà al collega. Non so cosa intendesse con ‘sguardo inquietante’, ma mi scuso con il collega e con chiunque altro possa eventualmente sentirsi intimorito”.

    Bonelli: “Da Meloni occhi vitrei e reazione impensabile”

    Anche l’altro protagonista della vicenda, Angelo Bonelli, oggi ha parlato di nuovo dell’episodio a Un giorno da Pecora: “Non potevo pensare che” Giorgia Meloni “reagisse a quel modo”, nascondendo la testa nella giacca. Bonelli si è detto stupito dalla reazione della presidente del Consiglio: “Non avevo mai visto una cosa del genere, nemmeno quando andavo a scuola…. Quello è il Parlamento, io potrei aver detto anche una cosa fuori luogo ma la reazione può essere quella? La foto non è andata solo sul Wall Street Journal, ha fatto il giro del mondo. E non è un problema solo suo, ma dell’Italia. Rischiamo di fare la figura delle macchiette”. Poi a chi gli chiedeva di definire meglio lo sguardo “inquietante” della premier, ha risposto: “Occhi vitrei che guardavano… gli occhi di una persona evidentemente non interessata a ciò che dicevo ma a derubricarlo”. LEGGI TUTTO

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    Europee, dal Pd a Fdi: quali sono le asticelle dei leader per dire di aver vinto

    I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaL’obiettivo è tenere i piedi per terra. L’asticella della premier Giorgia Meloni per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno, almeno ufficialmente, è quella delle politiche. Perché già mantenere l’exploit del 2022, quando Fratelli d’Italia balzò al 26% dei consensi, «per un governo in carica da un anno e mezzo, non è facile». Giorgia Meloni ha fissato in una recente intervista ad Agorà sui Rai 3, il parametro su cui valutare il successo o meno alle europee, il primo vero test per il centrodestra nonostante i diversi appuntamenti regionali che le stanno precedendo. Il target dunque è il 26% e non il 30% come è più volte trapelato. Tutto l’extra andrebbe celebrato come una vittoria. Gli ultimi sondaggi danno in realtà al 27%, ma la prudenza è d’obbligo.Per Salvini asticella al 10%Nella Lega Matteo Salvini, alle prese con i malumori nel partito per la virata troppo a destra, gioca di rimessa. E mette le mani avanti. «Alle elezioni europee sono convinto che arriveremo quantomeno in doppia cifra», ha detto ai giovani militanti durante un evento a Milano. Per blindare la sua posizione traballante si aggrappa dunque alla soglia minima del 10%, che rappresenterebbe comunque un passo avanti rispetto all’8,8% delle politiche del 2022 (posto che l’exploit del 34,3% alle europee del 2019 appartiene ormai alla preistoria).Loading…Forza Italia punta al sorpasso sulla LegaForza Italia, in crescita nelle ultime elezioni regionali in Sardegna e Abruzzo, non nasconde invece la sua ambizione di superare la Lega. «L’obiettivo è superare il 10% alle elezioni europee» ha detto il segretario di Fi Antonio Tajani. Gli azzurri partono dall’8,1% delle scorse politiche e dall’8,8% delle europee del 2019.Per il Pd decisiva la soglia del 20%In casa dem i vertici non danno cifre ufficiali. I sondaggi collocano il partito tra il 19 e il 20%. Ma raggiungere il 20% è il minimo sindacale chiesto alla neo-segretaria Elly Schlein per evitare lo psicodramma nel partito. Si tratta di una sorta di asticella di sopravvivenza: significherebbe quanto meno superare il 19% delle politiche (anche se alle scorse europee il partito raggiunse il 22,7%). Fondamentale sarà poi lo scarto con il M5s. Uno scarto ridotto per una segretaria eletta per spostarsi più a sinistra e contendere ai 5 stelle i voti “in uscita”, sarebbe considerato un fallimento. E darebbe più fiato a Conte per contendere a Schlein la candidatura alla premiership nel campo progressista.Sondaggi favorevoli per il M5sQuanto al M5s, malgrado i magri risultati delle ultime elezioni regionali, i sondaggi sembrano favorevoli al partito di Giuseppe Conte e rilevano da tempo una tendenza al rialzo rispetto al 15,4% delle politiche. Uno realizzato da BiDimedia srl il (tra 4 e il 6 marzo) li dà al 16,1%. Mentre un altro di Ipsos per Euronews (tra il 23 febbraio e il 5 marzo) li vede collocarsi al 17,4% (oltre il 17% delle scorse europee). LEGGI TUTTO

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    Mattarella: lotta alle mafie dovere di chi ama la Repubblica

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Le mafie sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali. La Giornata ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro». Lo scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio nella giornata della Memoria dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.In occasione della Giornata il Capo dello Stato è a Ostia al Punto Luce delle Arti, spazio educativo di Save the Children, per un incontro del ricordo delle vittime della mafia. Il presidente è stato accolto da bambini e adolescenti, che frequentano il Punto Luce nel quartiere di Ostia Ponente, e da alcuni alunni e docenti di istituti della zona. Sono le ragazze e i ragazzi a guidare il Capo dello Stato nella visita dei laboratori del centro dedicati alla lettura, alla musica, al fumetto e all’artigianato.Loading…La ribellione alle violenze è lotta alla mafia«Nata nella società civile, cresciuta grazie ai valori di cui è portatrice – ha scritto Mattarella nel messaggio – , la “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” è ricorrenza significativa per la comunità nazionale. Un giorno che sottolinea l’impegno per liberare le popolazioni e i territori dalle mafie, per vincere l’indifferenza e la rassegnazione che giovano sempre ai gruppi criminali. Quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle ingiustizie, quando davanti ai soprusi non ci voltiamo dall’altra parte, contribuiamo alla lotta contro le mafie.«Dire ’torna al tuo Paese’ è una sciocchezza»“Non so chi ti abbia mai detto di tornare al tuo Paese. Il tuo Paese è questo. I veri italiani sono quelli come te, non quelli che ti dicono queste sciocchezze. Perché il nostro Paese è fatto da voi, da qualunque parte si venga, convinti di doversi impegnare insieme per avere un futuro migliore. Questo è quello che rende conforme allo spirito della nostra Costituzione, quindi pienamente dentro la nostra Repubblica” ha detto il presidente della Repubblica rispondendo alle parole di Sofia di diciotto anni, italoargentina. “Io per lo Stato sono italiana – aveva detto – ma per molte persone della società non lo sono. Mi dicono di tornare al mio Paese, che rubo posti che non mi appartengono”.«I giovani sono la molla che muove il mondo»“Mi avete accolto con grande apertura, vi ringrazio. Mi avete detto cose di grande interesse. Avete lanciato un messaggio di quello che è il dovere della nostra società rispetto ai bambini, ai ragazzi e ai giovani, e rispetto al diritto di avere la possibilità di esprimersi, di realizzarsi, di essere protagonisti, come dovete essere, del vostro futuro. Complimenti” ha aggiunto il presidente della Repubblica. “Questo – ha spiegato il presidente – esprime lo spirito di Save the Cildren che nei suoi 105 anni di vita ha coltivato questo obiettivo, questo traguardo, di consentire ai giovani le condizioni per esprimersi e realizzarsi. Questa è la molla che muove il mondo verso un futuro non autodistruttivo, e in questo momento ne abbiamo estremo bisogno. Grazie per quanto avete fatto nei tanti punti in Italia e qui”. LEGGI TUTTO

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    Bari, Decaro a Sky TG24: “Sulla mia giunta nessuna ombra. Noi non abbassiamo la testa”

    “Sulla mia giunta non c’è nessuna ombra”. Così a Start, di Sky TG24, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, dopo la decisione del ministero dell’Interno di nominare una commissione che dovrà verificare eventuali infiltrazioni della criminalità nell’amministrazione comunale e nelle aziende municipalizzate della città. Decaro oggi ha partecipato, a Roma, al corteo di Libera, nella giornata della memoria delle vittime di mafia. Il sindaco è stato alla testa del corteo, insieme a don Luigi Ciotti, con cui c’è stato anche un lungo abbraccio. “Conosco don Luigi da tanti anni, è stato un punto di riferimento per me nelle denunce che abbiamo fatto contro i clan nelle mie città”, ha sottolineato Decaro.

    Decaro: “Procura Repubblica ha detto che è caso circoscritto”

    Decaro poi, sulle polemiche che stanno riguardando la sua giunta, ha sottolineato: “La Procura della Repubblica quando ha comunicato gli arresti”, di febbraio, “ha detto che è un caso circoscritto, e che l’amministrazione comunale ha sempre contrastato la criminalità organizzata”. Poi il primo cittadino ha ricordato di aver denunciato molti – almeno 6 – dei clan presenti sul territorio. E ha specificato: “A Bari la mafia esiste, ma c’è soprattutto una città che alla mafia resiste. I criminali sono una minoranza e la mia città per fortuna non abbassa più la testa”.
    La decisione del Viminale
    Ieri sul caso il ministro dell’Interno Piantedosi ha chiarito che il governo “ha dichiarato guerra alle mafie non certo agli amministratori locali”. Oggi Decaro risponde che “i sindaci combattono contro le mafie, in collaborazione con lo Stato e con le forze di Polizia che fanno riferimento al ministero dell’Interno”. “Mi hanno inquietato i tempi”, della decisione del Viminale, spiga poi il primo cittadino. “Aspetterò la commissione e ci metteremo a disposizione”, assicura.  LEGGI TUTTO

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    Giornata vittime di mafia, Mattarella: non voltarsi dall’altra parte

    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione in occasione della Giornata dedicate alle vittime della mafia: “Nata nella società civile, cresciuta grazie ai valori di cui è portatrice, la ‘Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’ è ricorrenza significativa per la comunità nazionale. Un giorno che sottolinea l’impegno per liberare le popolazioni e i territori dalle mafie, per vincere l’indifferenza e la rassegnazione che giovano sempre ai gruppi criminali. Quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle ingiustizie, quando davanti ai soprusi non ci voltiamo dall’altra parte, contribuiamo alla lotta contro le mafie. La lettura dei nomi delle innocenti vittime delle mafie è atto che ci ricongiunge a quanti hanno pagato con la vita la disumanità mafiosa e segno di vicinanza alle loro famiglie e, al contempo, espressione forte, collettiva, di quel desiderio di giustizia che costituisce l’energia vitale di una democrazia. Le Istituzioni sono chiamate a fare il loro dovere per contrastare, su ogni piano, le organizzazioni del crimine e l’azione dei cittadini e delle forze sociali è coessenziale per costruire e diffondere la cultura della legalità e della libertà. Le mafie sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali. La Giornata ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro”. LEGGI TUTTO