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Re-industrializzare Italia e Ue: oggi le proposte Pd

Il costo dell’energia, l’impatto della demografia sul mercato del lavoro e sul reperimento di manodopera qualificata, le difficoltà delle piccole imprese ad accedere a fondi europei e nazionali che non tengono conto delle loro dimensioni, il complicato passaggio dalla ricerca applicata alla produzione. E naturalmente – Mario Draghi docet – la necessità ormai ineludibile di uno sforzo unitario a livello europeo, con debito e investimenti comuni, per rilanciare la competitività del Vecchio continente e centrare gli obiettivi della transizione ecologica e digitale altrimenti irraggiungibili dai singoli Paesi membri.

Rivedere Industria 5.0 e disallineare energia e gas

Il titolo è “Le rotte del futuro: re-industrializzare l’Italia e l’Europa” e l’appuntamento è oggi e domani a Roma per la Conferenza nazionale del Forum Industria del Pd presieduto da Andrea Orlando in coordinamento con la segretaria Elly Schlein e con il responsabile economico Antonio Misiani. «Chiederemo di modificare Industria 5.0, l’attuale meccanismo di contribuzione al settore, e di rivedere il meccanismo con cui viene fissato il prezzo dell’energia che è parametrato a quello del gas, compreso quello delle rinnovabili: dovrebbero costare molto meno, ma sono vendute a prezzi più alti – anticipa Orlando -. Poi c’è il grande tema dei salari e del welfare, decisivo per evitare l’emigrazione italiana verso altri Paesi».

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Salario minimo e rafforzamento della contrattazione collettiva

Non a caso tra i punti centrali del Libro Verde del Pd sulle politiche industriali che sarà presentato durante la due giorni romana c’è il capitolo “Lavoro e salario dignitoso: oltre il minino”. «La qualità del lavoro è centrale per una politica industriale equa e moderna – si legge nel documento -. Si propone l’introduzione di un salario minimo legale, il rafforzamento della contrattazione collettiva e incentivi pubblici legati alla creazione di occupazione stabile, sicura e ben retribuita. Le missioni industriali devono generare lavoro qualificato, valorizzare le competenze e favorire la riqualificazione professionale. Si suggerisce inoltre di sperimentare la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, come strumento di equità e aumento della produttività».

A ottobre le proposte diventeranno emendamenti alla legge di bilancio

La Conferenza nazionale organizzata dal Pd, che vedrà presenti anche molti ospiti europei oltre al presidente di Confindustria Emanuele Orsini e al leader della Cgil Maurizio Landini, arriva dopo un viaggio che Orlando ha condotto nei mesi scorsi nelle realtà industriali del Paese toccando 10 regioni (Schlein ha presenziato in Liguria e Lombardia) e percorrendo 2.500 chilometri e che continuerà nei prossimi mesi per arrivare, ad ottobre, a proposte concrete su cui si baseranno anche gli emendamenti per la prossima legge di bilancio.

Un’Agenzia nazione per la ricerca e una nuova governance per l’industria

Da segnalare la proposta della creazione di un’Agenzia nazionale per la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico per colmare il divario tra ricerca e industria e la proposta di riforma radicale della governance industriale: «Si propone di affidare alla Presidenza del Consiglio il coordinamento delle politiche industriali attraverso un Comitato interministeriale, e di integrare nel Def una sezione dedicata alla strategia industriale con obiettivi chiari e misurabili. Proponiamo inoltre di: istituire un’Agenzia per le Partecipazioni e un Consiglio della Strategia Industriale indipendente, riformare Invitalia e Cdp per renderle attuatori attivi della politica industriale, attivare una Conferenza permanente Stato-Regioni per il coordinamento territoriale e promuovere un partenariato pubblico-privato per definire congiuntamente priorità e investimenti strategici». Re-industrializzare, dunque, «lasciando perdere ciò che anche a sinistra abbiamo ascoltato in passato sull’economia senza industria e solo di servizi».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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