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Decreto Sicurezza, via libera dal Senato con 109 sì: è legge

Il governo aveva posto ieri sera la fiducia sul provvedimento: non era stata esaminata neanche una delle 131 proposte di modifica. Momenti di tensione in mattinata, con i rappresentanti di Pd, M5s e Avs che, nel corso delle dichiarazioni di voto, si sono seduti davanti ai banchi del governo urlando “Vergogna vergogna”

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L’aula del Senato ha confermato la fiducia al decreto Sicurezza, chiesta dal governo, con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione. Approvato dalla Camera il 29 maggio scorso, il decreto è quindi diventato legge. Il governo aveva posto ieri sera la fiducia sul provvedimento: non era stata esaminata neanche una delle 131 proposte di modifica.  “Con l’approvazione definitiva del decreto Sicurezza al Senato, il governo compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa”, ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni. “Interveniamo con determinazione contro le occupazioni abusive, accelerando gli sgomberi e proteggendo famiglie, anziani e proprietari onesti, troppo spesso lasciati soli di fronte a ingiustizie intollerabili”. “Combattiamo le truffe agli anziani, un fenomeno vile che colpisce chi più merita rispetto e protezione”, ha aggiutno. “Rafforziamo infine gli strumenti a disposizione delle Forze dell’Ordine, per difendere chi ogni giorno difende i cittadini. Legalità e sicurezza sono pilastri della libertà. E noi continueremo a difenderli con determinazione”.

Aula sospesa in Senato dopo la protesta delle opposizioni

Nel corso della mattinata si era levata la proteste dei senatori dell’opposizioni, con i rappresentanti di Pd, M5s e Avs seduti davanti ai banchi del governo urlando “Vergogna vergogna” e chiedendo di convocare la conferenza dei capigruppo. Il presidente del Senato Ignazio la Russa aveva  evidenziato che non avrebbe interrotto la seduta per via dei precedenti, ma poi ha sospeso l’Aula, parlando con uno dei capigruppo di opposizione.  I lavori sono poi regolarmente ripresi con le dichiarazioni di voto. 


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Tensioni durante l’intervento di Balboni (FdI)

Altre tensioni si sono poi registrate durante l’intervento del senatore di FdI e presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Alberto Balboni. I senatori di Pd e M5s sono scesi urlando dai loro banchi, andando verso quelli della maggioranza, dopo che Balboni ha afffermato: “Capisco che vogliate stare dalla parte della criminalità”.

Ieri le polemiche per le parole del senatore Berrino (FdI)

“Le donne che fanno figli per poter rubare, non sono degne di farlo”, aveva detto ieri in discussione generale il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, riaccendendo lo scontro in Aula a Palazzo Madama tra maggioranza e opposizione. In particolare, fronte Pd, era stato fortemente criticato il passaggio dell’intervento del senatore di Fdi in cui sosteneva sostenuto che “un bambino sta più sicuro in carcere che a casa con genitori che li concepiscono per andare a delinquere…”. “Raramente ho sentito parole più crudeli”, ha scritto su X questa mattina il senatore dem Filippo Sensi augurandosi “sia solo una livida propaganda, e che non lo pensi davvero. Ho urlato di tutto”.

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